UN GIALLO CONTROCORRENTE, FATTO DI QUELLE CORRENTI CHE TI PORTANO VIA

di MANUEL FIGLIOLINI

Pubblicata con una casa editrice che in materia di gialli sa il fatto suo. Il romanzo di Salvatore Frasca edito da Laurana ci colpisce in maniera molto positiva scardinando le nostre certezze. Ci trascina fuori dalla nostra comfort-zone con un personaggio molto sui generis ed una trama che lascerà a bocca aperta gli amanti del giallo, lasciando aperte le porte per il secondo romanzo dove Frasca si troverà al bivio. Confermarci il suo stile o dimostrarci che riesce a padroneggiare anche una trama gialla complessa.

L’ispettore Falconara, il protagonista del romanzo di Frasca, è un ipocondriaco che sente arrivare le possibili malattie in occasioni le più disparate. E’ un ispettore che sembra non provare grande empatia per il lavoro che svolge, ma che prova invece attrazione per i dettagli. I piccoli particolari che stuzzicano il cervello dell’ispettore. Lo si vede anche nella costruzione dei dialoghi che sono sempre taglienti e molto ironici. Falconara difende il suo pensiero e ama mettere in difficoltà il suo interlocutore con sagacia e furbizia. Di discendenza nobile, Falconara si trova ad essere poliziotto suo malgrado.

Ed è questo il tema fondamentale del romanzo di Frasca, tutto è “suo malgrado”. Dalle situazioni in cui si trova l’ispettore fino alla risoluzione del caso. Non è un comune giallo, ma forse è il giusto biglietto da visita per una serie che sicuramente conquisterà molti lettori. In questo romanzo, Falconara ci apre le porte del suo lavoro, della sua casa e di tutte le persone che gli stanno in torno. Immergendoci nel suo mondo dalla prima all’ultima pagina. Anche se alla fine la risoluzione del caso, ad alcuni, può lasciare dell’amaro in bocca. Capiamo benissimo che Frasca si è concentrato nel raccontare una storia letteraria, lasciando relegata in seconda fila la storia gialla. Effetto finale? Ci si affeziona a Falconara e non si vede l’ora di leggerne un altro.

Il linguaggio letterario di Frasca è il vero plus di questo romanzo, capace di adattarsi alle situazioni e dimostrando la sua poliedricità. Passando dal registro comico a quello drammatico, ricordando il suo conterraneo Camilleri che sicuramente gli è stato d’ispirazione. Un romanzo che conquista per la sua scrittura, per la sua ironia e veridicità.

TRAMA

L’ispettore Falconara, discendente di nobili decaduti della Sicilia orientale, fa parte delle forze dell’ordine più per convenienza economica che non per vocazione. Poco incline all’attività investigativa, trascorre le sue giornate in compagnia degli amati cruciverba, della sua congenita ipocondria e dei pochi eventi sociali a cui partecipa malvolentieri. A interrompere la noiosa routine giunge una telefonata che lo invita a un appuntamento al buio in un bar di periferia. Ad aspettarlo c’è il padrone del locale che racconta di una riunione avvenuta in strane circostanze nel suo bar e consegna a Falconara un bigliettino ritrovato subito dopo. Con brio e humour, il romanzo svela la natura bizzarra di Falconara, che per la prima volta si fa coinvolgere in un caso. Fra intrecci, false piste e congetture di scala internazionale, l’indagine influisce sulla natura dell’ispettore, che evolve e comincia a superare, con sincera incredulità, i propri limiti. Scoprendo che il suo lavoro è in grado di appassionarlo più di Luciano Onder e delle parole crociate.

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