La calda estate di Mazi Morris

La calda estate di Mazi Morris

Autore:
Genere:
Editore:

Published: 27/02/2024

Format: Brossura

ISBN: 9788854529106

TEL AVIV, L’ESTATE, LA GUERRA, IL SESSO, IL POTERE.

di BARBARA MONTEVERDI

Mi piace. Capisco che non sia un inizio chiarificatore, ma rende l’idea. Daria Shualy ci introduce in una Tel Aviv assolata e torrida con una scrittura incisiva e delinea con pochi tratti decisi la sua protagonista, una investigatrice privata, ex poliziotta, motomunita, capelli rasati e un passato che, si intuisce fin da subito, non deve essere stato dei più sereni.

Non è un personaggio accattivante: la sua fisicità esplosiva, il desiderio sessuale vorace, la durezza di un carattere blindato, la rende più simile a Robocop, piuttosto che a una donna disagiata; diciamo che ci sembra di avere a che fare con una aliena psicologicamente turbata.

Anche il fatto di vivere in una città complessa come Tel Aviv, dove il suono delle sirene allerta-missili è costante, dove la guerra è la trama su cui poggia l’ordito dell’esistenza, non aiuta, ovviamente. E poi c’è l’amore, che Mazi non riesce ad affrontare, vittima dei suoi fantasmi e piena di terrore per dover donare qualcosa di più e di meglio del proprio corpo. Così si tuffa in un caso complesso di sparizione della moglie di un vecchio amico, ricchissima e appartenente a un’influente famiglia che non vuole rendere nota la sua assenza; Mazi si trova invischiata in un incubo di sopraffazione e violenza in cui rischia di perdere il pochissimo che le resta di equilibrio mentale e l’intera sua vita.

Finalmente riuscì a cacciarsi nella doccia. Si sfregò via di dosso i marciapiedi sporchi, le mani sudaticce del rosso e il rossetto rosa di Biondo platino. Le nottate più dissolute nei più miserabili club della città non le avevano lasciato il sapore amaro di quella notte. Il posto più infimo in cui era stata nella sua vita era comunque chilometri al di sopra di quella sala. Si lavò i denti, uccise due scarafaggi con un tomo voluminoso, indossò una maglietta e dei boxer puliti presi dall’armadio di Benji, si stese sul divano che adorava e si addormentò all’istante.

La voce di Daria Shualy è di quelle che non lascia scampo: linguaggio sciolto, molti dialoghi estremamente equilibrati e credibili (mi stupisco sempre di come alcuni scrittori affrontino con apparente facilità questo scoglio) e un soffio di crudeltà che spira costantemente dietro le spalle della protagonista, che è molto strana, sex addicted (e questo aspetto è forse troppo sottolineato, ogni tanto satura il lettore) e di cui vorremmo sapere di più, ma l’autrice ci tiene sulla corda. Brava.

La vicenda, piuttosto ingarbugliata, si intreccia col passato di Mazi e della sua famiglia e fino alla conclusione ci sentiamo, come dice lei, su una curva senza fine, aspettando di arrivare al rettilineo per vedere oltre, ma la curva prosegue, prosegue. Nessun orizzonte in vista.

Ciò nonostante, non subentra nel lettore alcuna insofferenza, non c’è tempo: accadono molte cose, il quadro della situazione si amplia, le persone coinvolte vengono messe in evidenza pagina dopo pagina e l’unico timore è che la conclusione porti a Mazi un’ulteriore carica di dolore. Vale la pena di arrivare in fondo per capire di che pasta è fatta questa donna atipica.

Un noir decisamente sorprendente e spiazzante, scomodo per le tematiche che tratta, ma intelligente e pieno di belle immagini relative a una città, un mondo, di cui tutti parlano ma pochi conoscono davvero.

TRAMA

Tel Aviv 2014. È un giorno di luglio dell’estate più torrida di sempre, con i razzi che hanno ricominciato a piovere dal cielo, quello in cui Jasmin Shechter, figlia del re degli affari della città, svanisce nel nulla. I potentissimi Shechter non vogliono scomodare le forze dell’ordine: è già successo, ogni tanto Jasmin sparisce, e poi ricompare. Il marito Dudi, invece, non si dà pace e si rivolge a Mazi Morris, ex amica d’infanzia, ex poliziotta e ora investigatrice privata. Anche se il suo nome in ebraico significa fortuna, Mazal, per tutti solo Mazi, di fortuna nella vita ne ha avuta davvero poca. Dopo un’infanzia segnata dal dolore e un’adolescenza in cerca di un posto da chiamare casa, si era salvata da sé stessa entrando in polizia. Inadatta alle relazioni sentimentali e sessualmente sfrenata, più dura e più veloce dei colleghi maschi, era diventata presto la punta di diamante della squadra investigativa. Fino a quel giorno, terribile, di due anni prima in cui era stata cacciata. Per questo Mazi Morris ora non può rifiutare l’incarico. La donna che non ha più niente, nemmeno un distintivo da mostrare, sfreccia in sella alla sua moto per le strade roventi di Tel Aviv in cerca di Jasmin, bella e favolosamente ricca, la donna che ha avuto tutto, tranne un motivo per voler sparire. Ma Mazi è proprio la persona giusta per capire cosa si cela dietro l’arroganza del potere, perché sa giocare senza regole e non c’è abisso che possa farle paura, abiezione che non abbia già guardato negli occhi.

Traduzione: Raffaella Scardi

 

4.9Overall Score

La calda estate di Mazi Morris

TEL AVIV, L’ESTATE, LA GUERRA, IL SESSO, IL POTERE. di BARBARA MONTEVERDI Mi piace. Capisco che non sia un inizio chiarificatore, ma rende l’idea. Daria Shualy ci introduce in una Tel Aviv ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    4.8

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *