Il segugio

Il segugio

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Published: 20/09/2022

Format: Brossura

ISBN: 9788806252038

IRLANDA DI INCANTI E DISINCANTI

di BARBARA MONTEVERDI

Della scrittura d’impronta nettamente maschile di Tana French ho già parlato in passato e non mi dilungo, anche se continuo a stupirmi del perfetto tratto psicologico degli uomini presenti nel romanzo e dei dialoghi brevi, ruvidi, che vanno subito al cuore delle questioni.

Stavolta desidero sottolineare, come cifra stilistica di questa autrice, la sua ottima capacità di descrivere gli ambienti e le sensazioni che creano nell’intimo umano. Per esempio:

Piove notte e giorno, una pioggia non forte ma continua. Perciò Cal porta dentro la scrivania e torna a dedicarsi alla carta da parati. Gli piace quella pioggia non aggressiva; il suo ritmo costante e gli odori che fa entrare dalla finestra ingentiliscono la casa, dandole un’aria accogliente. Cal ha scoperto che il paesaggio cambia quando piove, i verdi diventano più luminosi, i fiori selvatici si schiudono. La pioggia sembra un’alleata, e non il fastidio che è in città.

Cal Hooper è stato poliziotto in America, adesso si impegna a rimettere in sesto una casetta malmessa nella solitaria campagna irlandese per dimenticare e, forse, essere dimenticato. Ma la vita viene a scuoterlo di nuovo sotto le fattezze di un adolescente magro e selvatico alla ricerca del fratello scomparso.

Per quel che mi riguarda, la storia potrebbe anche fermarsi qui perché la vera goduria, nel leggere questo noir, è abbandonarsi alla scrittura evocativa della French. E cosa evoca? Tutte le leggende, le musiche, le ubriacature e l’odore dell’erba umida dopo una pioggia insidiosa e costante. Le nebbie, un fondo di birra nel boccale, voci confuse di uomini opachi, gli occhi duri e senza speranza di qualche bambino che gioca nel fango, cani che corrono nei prati, stalle che odorano di fieno e latte. Questo è l’ambiente in cui si aggira il protagonista ed è la scena teatrale nella quale si svolgerà un dramma, lo sentiamo anche se non sappiamo esattamente di cosa si tratta, ma non vorremmo affrontarlo così come non lo vorrebbe Cal Hooper, che però non può ribellarsi al suo destino vista la luce morale che lo muove con forza e caparbietà.

Sente parlare molto dell’immoralità dei giovani d’oggi, per esempio, ma gli sembra che Alyssa, Ben e i loro amici stiano molto attenti a distinguere il bene dal male. Il fatto è che buona parte delle loro più appassionate posizioni morali, secondo Cal, riguardano le parole che bisogna usare oppure no, a seconda dei problemi della razza, dell’orientamento sessuale che qualcuno può avere. Cal trova giusto definire le persone come loro preferiscono essere definite, ma la considera una questione di educazione, non di morale.(…) Al dipartimento succedeva la stessa cosa. Gli avevano imposto una lezione obbligatoria di addestramento alla sensibilità, e Cal era d’accordo, visto come alcuni poliziotti trattavano i testimoni che abitavano in brutti quartieri o le vittime di violenza sessuale. Solo che la sessione riguardava soltanto le parole che si potevano o non si potevano usare. (…) Tutti parlavano solo di come parlare e la persona più morale era quella che urlava di più contro quelli che parlavano nel modo sbagliato.

Questo è un romanzo da subire: siamo spettatori impotenti, non possiamo neanche chiudere il libro e fare un giretto per rasserenarci perché l’ansia ci lavora dentro e quando arrivano i colpi di scena sono, in realtà, ceffoni ben dati. Il ritmo dell’autrice si spezza, di tanto in tanto, per spingerci a osservare da vicino, da molto vicino, l’orrore dell’animo umano e non è un bello spettacolo.

Racconto doloroso, intelligente, epico. Da seguire con attenzione mentre il cuore, ogni tanto, perde un colpo.

TRAMA

Dopo venticinque anni di pattuglie sulle strade di Chicago, Cal Hooper ha trovato un cottage sotto una distesa di stelle selvagge. Adesso la cosa piú rischiosa che fa è bere due pinte la sera al pub. Ma qualcuno tra la gente del posto lo tiene d’occhio e il suo idillio ha le ore contate. All’inizio, sentendo i rumori in giardino, ha pensato a un animale. Poi, una sera, dopo aver trovato le impronte delle scarpe da ginnastica, lo ha sorpreso. È poco piú di un bambino, eppure ostinato e testardo come un adulto. In quello sputo di città persa nella campagna irlandese, è corsa voce che Cal era un poliziotto e adesso Trey è venuto in cerca di aiuto e non ne vuol sapere di lasciarlo in pace. Suo fratello è scomparso da mesi ma lui non ci crede che se ne sia semplicemente andato di casa. È successo qualcosa. Qualcosa che, Cal lo sa già, macchierà per sempre il suo paradiso.

Traduzione: Alfredo Colitto

Ascolta l’incipit letto da Barbara:

 

5.0Overall Score

Il segugio

IRLANDA DI INCANTI E DISINCANTI di BARBARA MONTEVERDI Della scrittura d’impronta nettamente maschile di Tana French ho già parlato in passato e non mi dilungo, anche se continuo a stupirmi del ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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