L’INSOLITO MORBO DEL VICEQUESTORE SPINA
Roma, la capitale, quella dei monumenti barocchi, delle scalinate famose piene di turisti, del cupolone della chiesa più famosa al mondo…Roma, quella affatto turistica, periferica e dimenticata dove si “nasconde” una umanità variegata che anima e determina le borgate. È qui che si nasconde la vera anima della città, perché è qui che la vita vera si svolge in ogni sua sfumatura.
A Torpignattara opera il vicequestore Spina, un uomo particolare perché della sua vita privata non sa decidere lui per primo, in più per una questione genetica particolare non prova sensazioni fisiche, non sente freddo e non sente caldo e anche a sapori e odori i suoi sensi sono del tutto assopiti. Che significa questo? Che anche quando la borgata in cui si muove è una bolla di calore oppressivo lui continua a indagare e lavorare come nulla fosse.
E così quando in una torrida estate capitolina in un laghetto di periferia il corpo senza vita di un cinquantenne che tutti nel quartiere sanno avere problemi di soldi, la pista da seguire sembra facile e immediata e le indagini una mezza passeggiata.
In realtà Valerio Campi, l’uomo deceduto, nel proprio armadio aveva scheletri più cattivi e feroci dei semplici usurai e il suo assassinio seguito dalla morte di un altro uomo rinvenuto sempre nello stesso laghetto ai confini dell’area metropolitana fa scattare un milione di campanelli nell’istinto da sbirro di Spina. Chi e cosa c’è realmente dietro quelle morti all’apparenza così banali?
Delitto sul lago è quello che io definisco un giallo autoriale. Non un libro di genere ma specificatamente un libro di Sardelli perché dell’autore ha il senso della scrittura, lo stile della nuova narrativa metropolitana, il graffio di chi è abituato a scrivere storie per la televisione e quindi non sdà vita a capitoli banali, ma a veri e propri quadri in cui si svolgono le azioni, e che fa muovere tutti i personaggi come se alla fine dovessero trovarsi tutti insieme in una stanza a raccontarsi in che avventura assurda sono finiti.
Piersanti Spina per come lo ha costruito Sardelli potrebbe addirittura non essere affatto neppure un poliziotto ma un eroe di periferia che sa guardare bene, ascoltare bene e soprattutto agire nella maniera migliore, sempre se non perde i sensi e collassa a terra bruciato dal sole di luglio, che però lui non sente. La genialità di Sardelli quindi è questa: i lettori urlano al suo protagonista dalle pagine del libro. Una cosa del tutto inutile naturalmente, ma è questo il bello del libro.
TRAMA
Quando d’estate il sole incendia le strade di Roma, anche pensare diventa difficile. Ma non per il vicequestore Piersanti Spina, che il caldo, come il freddo, non lo sente proprio. Il suo problema è un altro: c’è un cadavere dentro un lago. Una mattina di luglio, in uno sconosciuto specchio d’acqua alla periferia est della capitale, viene trovato il corpo senza vita di Valerio Campi. L’uomo, cinquantacinque anni, era stato titolare di un bar che poi aveva venduto. Non doveva averne ricavato molto, perché era sempre al verde; inoltre di recente qualcuno lo aveva minacciato. Tutto fa supporre che fosse finito nelle mani degli strozzini. Eppure Spina non è convinto, e decide di scavare nel passato di Valerio, una scelta che rischia di cacciarlo nei guai. Come se non bastasse, Piersanti deve pure fare i conti con un’instabile vita sentimentale e, soprattutto, con una rara patologia che lo rende praticamente insensibile agli stimoli esterni. Non avverte il dolore, caratteristica che ha alimentato la sua leggenda tra i poliziotti del commissariato VI di Tor Pignattara, però non si accorge nemmeno che ci sono 35 gradi all’ombra. E questo rischia, nel migliore dei casi, di farlo cadere a terra svenuto.
Acquista il romanzo di Sardelli con il codice sconto BOTTEGA:
https://ladradilibri.com/prodotto/delitto-sul-lago/
Delitto sul lago
L'INSOLITO MORBO DEL VICEQUESTORE SPINA Roma, la capitale, quella dei monumenti barocchi, delle scalinate famose piene di turisti, del cupolone della chiesa più famosa al mondo…Roma, quella ...