GIALLO E STORIA: UN LEGAME PERFETTO
di BARBARA GALIMBERTI
“Voci, le famose voci di paese che magari a volte hanno un fondo di verità…”
Ci sono momenti in cui il lettore ha la necessità di trovare quel libro che riesca a trasportarlo in una realtà lontana da lui, dove non sia obbligato vivere la quotidianità e le relazioni umane che già conosce e che caratterizzano le sue giornate.
Una breve estate lontana dalla polvere di Tita Prestini è proprio quel romanzo che si muove su un binario parallelo rispetto alla vita del lettore e che sa accoglierlo e portarlo sulle sue rotaie per farlo viaggiare verso una nuova storia.
Esaminò con attenzione il palcoscenico leggermente in discesa sul quale si svolgevano le fasi salienti della vita del paese.
Un paese, la guerra, i silenzi, la paura e i racconti di vita di un tempo. Ecco, in questo romanzo giallo il lettore si ritrova in una realtà passata, chiusa tra le mura di un piccolo paese, dove le relazioni umane, le abitudini, la quotidianità sono descritti nei minimi particolari dall’autore. Ed è proprio la scrittura di Tita Prestini ad aprire le porte di questo paese al lettore, dove sono i personaggi comuni e tradizionali a colpire maggiormente: i vecchietti seduti su delle sedie, mentre osservano la piccola piazza del paese, il medico, sempre pronto per ogni bisogno e necessità degli abitanti e molti altri, ognuno con la sua storia.
La trama di questo romanzo ruota proprio attorno a queste tipiche dinamiche, incrociandosi con gli elementi del giallo classico, quando un giovane commissario si ritrova a cercare la verità sui segreti legati sulla scomparsa di un’archeologa, mentre la Valcamonica è sempre pronta a raccontare delle sue incisioni rupestri.
Questo libro non è caratterizzato da un ritmo affannoso, come lo sono molti romanzi gialli degli ultimi tempi, ma è proprio la pacatezza della scrittura e il giusto ritmo della trama a coinvolgere il lettore nei minimi particolari che vengono raccontati.
Questo è un romanzo che tiene compagnia, che non annoia e che è capace di donare una ricchezza storica, da approfondire anche a fine libro, grazie a una spiegazione attenta e accurata dei Pitòti della Valcamonica.
TRAMA
Perché Settembrini, giovanissimo vice commissario aggiunto, viene spedito dai suoi superiori in un paesino della Valcamonica, luogo di ricerche minerarie di un reparto nazista? Pare trattarsi solo di un incarico spinoso: indagare sulla sparizione di una bella e indipendente archeologa, con legami importanti, il cui passaporto è stato ritrovato in circostanze singolari. È l’agosto del 1942 e l’Italia è a fianco del Reich in una guerra mondiale che inizia a farsi complicata per le forze dell’Asse. Le città subiscono bombardamenti e i generi alimentari sono razionati quasi ovunque. Ma in quel paesino «lontano dalla polvere», «un luogo protetto dove rimettere insieme i pezzi della propria vita», di quel che accade nel resto della nazione soffiano solo gli echi. Qui anche la morte pare giocare a nascondersi: dietro il tempo passato e i rapporti consolidati nel sospetto, annidandosi fra i segreti delle valli, lungo le incisioni rupestri risalenti a migliaia di anni prima la cui presenza sembra influenzare ancora le persone. E se «nessuna morte ha senso», nonostante i colpevoli individuati e le bugie soffocate, la vita invece sì. A volte basta sciogliere una treccia.
Una breve estate lontano dalla polvere
GIALLO E STORIA: UN LEGAME PERFETTO di BARBARA GALIMBERTI “Voci, le famose voci di paese che magari a volte hanno un fondo di verità…” Ci sono momenti in cui il lettore ha la necessità di ...