SIMENON, IL SENSO DI COLPA E LA MANO DELLA FAMIGLIA

di MANUEL FIGLIOLINI

Scritto nel 1935 e pubblicato la prima volta nel 1936 con il titolo “Les demoiselles de Concarneau”, questo breve ma profondissimo “roman dur” di Simenon ci racconta il senso di colpa e come la presa di una famiglia incida sulle decisioni che si prendono.

Le signorine di Concarneau sono Celine e Françoise Guerec, sorelle in una famiglia agiata di un piccolo paesino della Bretagna, vicino a Quimper. Proprietarie di un negozio di forniture per la pesca, condividono la loro vita in una casa sopra al negozio con il fratello Jules.

Le sorelle Guerec gestiscono tutto, dal negozio alla casa, dai soldi alla vita del fratello. Tutto quello che riguarda la loro casa deve passare al loro vaglio. Fino a quando tutte queste costrizioni portano la tragedia nella casa dei Guerec generando una guerra interna senza precedenti.

Tra loro la sorellina Marthe, sposata e che viene a far visita alle sorelle diventa il trait d’union tra la vita normale e la creazione di questo circolo “mafioso” che le sorelle Guerec hanno creato e difendono con tutte loro stesse.

Un viaggio nel senso di colpa, cosa siamo disposti a fare per far tacere la nostra coscienza che non ci lascia dormire? Cosa siamo disposti a fare per non rovinare la bolla che ci siamo creati? Queste sono le domande che i tre fratelli, Jules, Celine e Françoise si pongono per difendere il loro nido.

E queste sono le domande che Simenon pone al lettore in un crescendo di suspense che parte con un viaggio in auto e finisce con un viaggio in auto, per scappare dalle sorelle, per scappare dalla tragedia e dalla vergogna.

Un viaggio intimo e universale, un viaggio antico e moderno che rappresenta la necessità di leggere i “romans durs” di Simenon che dopo quasi 100 anni rappresentano ancora il sentire umano mantenendo una modernità unica.

La genialità dello scrittore si poggia nel titolo, si perché le sorelle Guerec sono effettivamente “signorine” e Concarneau è il loro paese. Ma il titolo dà alle sorelle Guerec un potere che sborda dalle loro mura domestiche e ingloba il paese. Il titolo simboleggia la struttura del loro pensiero, prima di essere sorelle, sono le signorine di Concarneau.

Un romanzo da leggere che trasporta nel turbinio dell’animo dell’uomo.

TRAMA

Jules Guérec – quarant’anni, celibe, proprietario di due pescherecci – è sempre vissuto nella cittadina bretone in cui è nato, nella casa adiacente all’emporio che la sua famiglia gestisce da generazioni, nello stesso odore “di catrame, cordami, caffè, cannella e acquavite”, insieme alle due sorelle rimaste nubili, che lo accudiscono con una sollecitudine benigna, occhiuta e possessiva. A loro Guérec deve rendere conto di come spende ogni centesimo. Persino quando gli capita di andare a Quimper, e di non resistere alla tentazione di tornare in quella certa strada dove un paio di signore “arrivate da Parigi” passeggiano “gettando agli uomini sguardi provocanti”, il pensiero di come farà a giustificare i cinquanta franchi mancanti gli rovina il piacere. Sono loro, le sorelle, a sorvegliare tutto, a provvedere a tutto. Anche quella volta che lui, da giovanotto, ha messa incinta una ragazza, è stata Celine – che delle due è la più penetrante e la più spiccia, e che afferma di conoscere il fratello come fosse un figlio suo – a prendere in mano la situazione. Una notte, però, Guérec, senza quasi accorgersene, sarà la causa di un evento tragico, le cui paradossali conseguenze potrebbero forse spingerlo a uscire dal bozzolo soffocante, ma anche tiepido e rassicurante, dei legami familiari.