Lo hijab mancante

Lo hijab mancante

Genere:

Published: 25/04/2024

Format: Brossura

ISBN: 9788832159509

MILANO MULTIETNICA E MULTIUMANA

di BARBARA MONTEVERDI

Bentornato  Roberto Pegorini e bentornato anche Valerio Giusti, il poliziotto che unisce fiuto e cuore, ma non è eccessivamente ben visto dai suoi colleghi per averne denunciati alcuni per peculato: l’integrità morale non è dote facile da apprezzare.

Di questo noir – inteso come trama – non posso e non voglio raccontare nulla perché sarebbe un delitto (questo sì, davvero imperdonabile) dare qualsiasi indicazione che tolga il gusto di leggerlo con la dovuta partecipazione emotiva. Però, essendo la sottoscritta una scribacchina logorroica, posso sottolineare alcuni aspetti del racconto che colpiscono.

Prima di tutto, l’ambientazione in un una Milano multietnica perfettamente delineata: girate per le vie della città sottobraccio a Pegorini e vedrete proprio quel che è, nel bene (pochino) e nel male (un po’ di più, ma che fascino!). Poi ci sono i rapporti non proprio idilliaci tra i rappresentanti di due Paesi “caldi” come l’Afghanistan e il Pakistan, ma le tensioni pare non siano di ordine socio-politico: follow money, come dicono quelli che se intendono, e noi ci crediamo eccome.

Parentesi leggera, ma necessaria essendo la figura non secondaria ai fini della storia: Giulia De Carolis, medico legale fascinoso che non può non scatenare una leggera (?) invidia nelle lettrici più mature. L’autore ce la descrive così: I suoi cinquant’anni sembrano essere stati parcheggiati all’inferno, dove deve avere fatto un patto con chissà quale diavolo. A vederla, si fa fatica a dargliene quaranta. La natura con lei è stata generosa non solo nel fisico, anche la personalità non le fa difetto. Sa di attrarre gli uomini come un magnete e non fa nulla per evitarlo. Perché mai dovrebbe vestirsi in maniera sciatta o cercare di nascondere il seno prorompente? Quanto a dare confidenza, invece, è ermetica più di un barattolo sottovuoto.

Bella e impossibile, chi tra noi fanciulle passatelle non avrebbe voluto essere così?

Ma torniamo seri, che qui le cose si mettono – pagina dopo pagina – davvero male. Valerio Giusti deve ritrovare un ragazzo che fugge sia dalla polizia che dai killer che gli danno la caccia e, simultaneamente, segue una pista privata per aiutare il giovane collega specialista in informatica, ma imbranatissimo in tutto il resto, rapporti con l’altro sesso compresi. E anche questa faccenda pare molto meno innocente del previsto, forse la ragazza che Nerd Gates vuole togliere dai pasticci è succube di un bruto, forse Giusti dovrà calpestare il regolamento (cosa a lui piuttosto congeniale) per risolvere le questioni scottanti, forse questo lo aiuterà a non pensare ai suoi vuoti esistenzial-sentimentali. Forse.

Per il momento, calpesta erba umidiccia e sterpaglie, di notte, al Parco Nord e Pegorini ci fa vivere questa sgradevole scampagnata come se ci fossimo pure noi lì, tra moscerini, fanghiglia e aria appiccicosa.

Valerio cammina con cautela verso la zona indicata dalla trans, seguito come un’ombra da Nerd Gates. Il leggero vento scuote le foglie sopra le loro teste, creando un inquietante sibilo di sottofondo, accentuato dai loro passi che scricchiolano sul terreno sconnesso. Con una mano, Mirko controlla istintivamente se ha ancora la pistola, poi abbassa lo sguardo e nota i suoi mocassini preferiti infangati. Si chiede quando si ricorderà che, se lavori con l’ispettore Giusti, è sempre meglio indossare scarpe da tennis, visto che non si sa mai cosa accadrà durante la giornata.

Come al solito, l’autore ha confezionato un noir con tutti i sacri crismi, suspense e colpi di scena compresi, ma alla francese (o alla Scerbanenco, tanto fa), con stile e regalando pause di riflessione, per poi ripartire di buon passo con un ulteriore cambio di programma: tu, lettore ingenuo, pensavi che girasse a destra e lui tira dritto. Inaspettato ed elegante.

Vero è che a pagina 139 estrae dal cappello un “Ispettore, non sto dicendo che  stiate lavorando male, non mi fraintenda, però dobbiamo velocizzarci” e al velocizzarci il lettore nonché recensore tende istintivamente a schivare il meteorite in arrivo sul suo cranio, ma ormai si è affezionato alla storia e ai suoi personaggi, perciò perdona rapidamente a Pegorini questa terminologia da millenial e decide che uno strabismo di Venere, se aumenta il fascino delle donne può anche aumentare quello di un noir.

E qui, di charme (e suspense) ne abbiamo parecchio e le atmosfere notturne, predilette dall’autore, fanno da sfondo a un racconto denso in cui la battaglia per una vita degna di questo nome viene combattuta senza soluzione di continuità e su tutti i fronti: forze dell’ordine e cittadini – gialli, bianchi, neri o del colore che volete – sono sulla stessa barca e sgottano con impegno per non farla affondare. E intanto, la tensione sale, sale, sale.

Bel lavoro, Pegorini, ci hai coinvolti e strapazzati. Grazie.

TRAMA

Due ragazzi che si amano, due famiglie che si oppongono. Una storia già sentita. In questo caso però uno dei due amanti viene incolpato dell’omicidio dell’altra: Umut, giovane pachistano, è il principale sospettato dell’uccisione di Jessenia, diciassettenne afghana. Il ragazzo fugge e si nasconde, l’ispettore Valerio Giusti conduce le indagini, ma fatica a credere alla colpevolezza di Umut, che ha avuto l’occasione di conoscere frequentando il ristorante dello zio. L’inchiesta procede tra mille difficoltà, con le famiglie che non collaborano e proseguono nella loro faida, un gruppo di estrema destra milanese che sembra avere a che fare con l’aggressione alla vittima, e uno hijab, il velo islamico, mancante.

5.0Overall Score

Lo hijab mancante

MILANO MULTIETNICA E MULTIUMANA di BARBARA MONTEVERDI Bentornato  Roberto Pegorini e bentornato anche Valerio Giusti, il poliziotto che unisce fiuto e cuore, ma non è eccessivamente ben visto ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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