UNA BREZZA MARINA TRA MISTERIOSI OMICIDI

di BARBARA GALIMBERTI

“Quell’uomo in un certo senso lo inquietava, ma non lo avrebbe mai ammesso.”

Ippolito Edmondo Ferrario, una certezza tra gli autori del genere noir degli ultimi anni, è tornato in libreria con il suo ultimo romanzo: I diavoli di Bargagli. 

L’autore racconta, con impeccabile maestria, della seconda indagine del banchiere milanese Raoul Sforza; un personaggio che è stato presentato nel suo precedente libro e che si ritrova qui, ancora più cupo, cinico e a tratti ruvido, ma ancora più capace di affascinare e attrarre proprio per il suo brusco carattere e per la sua capacità di osservare ogni minimo particolare. Raoul Sforza può non piacere e forse, a volte, sembra che non voglia creare un legame con il lettore, dal quale tenta di allontanarsi, per non mostrare le sue fragilità. Ma è proprio il silenzio dei suoi pensieri che si scontra con la potenza della sua personalità, a portare il lettore a non voler smettere di leggere il romanzo e, anzi, a cercare di instaurare un rapporto di complicità con il protagonista stesso.

Il libro si apre con un salto temporale nel passato che spalanca le porte a una storia il cui intreccio risulta subito ben costruito e caratterizzato dallo stile inconfondibile dell’autore, il cui tratto principale è proprio il colpo di scena. 

Ippolito Edmondo Ferrario sa bene come districarsi all’interno delle singole storie dei suoi personaggi, soprattutto in quella del suo protagonista, i cui aspetti più intimi diventano tutt’uno con l’intreccio stesso, e a trovare la strada da percorrere nei segreti di un passato, dei quali nessuno vuole parlare.

La struttura narrativa inizialmente risulta complessa, ma comunque ben costruita. Passaggio dopo passaggio, il racconto si sviluppa come una vera e propria indagine, il cui finale lascia il lettore più che appagato dall’intensa lettura.

Riferimenti storici, culinari e le descrizioni dei luoghi e delle bellezze liguri arricchiscono questo romanzo dove il passato e il presente si incontrano, accompagnando il lettore verso la verità.

“Con gli occhi della mente vide la schiuma bianca dei marosi che s’infrangevano sulla spiaggia di Bonassola durante le mareggiate. Udì il rumore della risacca, sentì il salmastro che lo investiva accarezzandogli il viso.”

TRAMA

Raoul Sforza, banchiere milanese, è un personaggio eccentrico e sprezzante, amante del lusso, dell’arte e della musica. Specializzato nell’ordire intrighi finanziari e nel ricattare uomini che ricoprono ruoli chiave nelle istituzioni dello Stato, Raoul conduce una vita lontano dai riflettori, dividendosi fra la sua antica dimora milanese che sorge nel cuore di Brera e l’amata Bonassola. La sua presenza non passerà inosservata quando sarà costretto, suo malgrado, a far luce su una lunga scia di misteriosi omicidi che dal 1945 insanguina Bargagli, borgo dell’alta Val Bisagno, nell’entroterra genovese. Aiutato da Diego Casazza, spiantato giornalista di cronaca locale, Sforza affronterà la cosiddetta vicenda del “mostro di Bargagli” che per decenni ha terrorizzato un’intera comunità. Forte di un innato cinismo, indifferente ad ogni tipo di morale, il “banchiere nero” sarà in grado di far emergere, dopo più di cinquant’anni di omertà e di silenzi, verità inconfessabili.