BRILLANTE, GENTILE E PURE BELLA. UN’INVESTIGATRICE DA FARE INVIDIA

Piccolo, deliziosissimo volume che ha visto la luce a Londra nel 1900 e ora è stato meritoriamente riproposto dalla neonata casa editrice Il cielo stellato.

Non so nulla dell’autore se non che è nato nel 1850 e scomparso nel 1933 ed è un peccato perché ha il tocco giusto per creare l’atmosfera british, tratteggiare con due pennellate i personaggi dei suoi brevi, folgoranti racconti e il gusto di seguire le sue parole è decisamente superiore a quello di risolvere i casi para-polizieschi, perché spesso si tratta di escamotages, piccoli fatti poco rilevanti dal punto di vista criminale (se non per chi li subisce), ma il tono spiritoso, frizzante e brillante della giovane investigatrice è sufficiente a legare le sorti del lettore alle sue.

E anche se si inciampa in qualche termine vetusto (“Questo la spaventava e PERPLIMEVA” oppure “Quella sera aveva un’INTERLOCUZIONE con Sir Gregory”) la lettura scivola via con grazia e piacere. Piacere che sarebbe doppio se la conclusione dei racconti non fosse sempre così netta da far pensare più a una decapitazione che a una fine composta, ma noi lettori di gialli siamo pronti a tutto, anche a qualche ghigliottinata qua e là.

Ma eccovi un esempio della prosa che incontrerete:

Due settimane trascorsero rapidamente a Duncombe House. Per l’ansiosa padrona di casa quella in compagnia della allegra ragazza era una vita nuova. Metteva alla prova al massimo le sue abilità nel tennis o nel croquet, sul prato verde e soffice incorniciato da mura alte e ininterrotte di vegetazione scura, ma anche nel biliardo, nella grande e fredda stanza dalle pareti rivestite di rovere che assorbivano il bagliore delle luci elettriche. Per la signora gentile dagli occhi tristi, lei era una compagnia non meno congeniale. Le trasmetteva vicinanza anche quando stavano sedute in silenzio, il che era confortante per quel cuore duramente provato. In ogni parola e in ogni gesto c’erano cordialità e conforto, nonché la volontà di aiutarla. Le loro lunghe chiacchierate, sebbene spesso fossero anche molto intime e in più di un’occasione, come l’istinto suggeriva a Dora, si avvicinassero al problema nascosto, non lo avevano tuttavia ancora affrontato.

Ecco qui un testo gradevole per chi, oggi, desidera rilassarsi, sorridere e provare quel tocco di nostalgia per tempi decisamente trascorsi che hanno portato con sé eleganza e ironia. In questi nostri tempi piuttosto brutali, è un’occasione da non perdere e un momento di riflessione su come si dovrebbe e potrebbe affrontare le difficoltà: con calma, leggerezza, spirito e tanta intelligenza.

Buona lettura.

TRAMA

Una madre inconsolabile, uno Stradivari scomparso, una donna avvelenata. Sono soltanto alcuni dei misteri portati all’attenzione di Dora Myrl, laureata in medicina a Cambridge ma investigatrice di professione nella Londra del 1900.

Traduzione: Sonia Cosio

Ascoltate l’incipit letto da Barbara: