Incontro Alexander e Alexandra Ahndoril in una serata milanese con altri giornalisti. Loro sono di una gentilezza estrema, tipica di tutti i grandi artisti, si sottopongono alle infinite domande con un certo divertimento e alla fine tutti noi scopriamo che dietro il successo mondiale di Lars Kepler, pseudonimo dei due coniugi scrittori svedesi, c’è una sinergia artistica e personale che li rende davvero unici, così come particolari ed esclusivi sono i loro gialli dove il fattore sociale e psicologico gioca sempre un ruolo importantissimo. Una bella esperienza che vogliamo condividere in questa intervista per i lettori de La Bottega del Giallo.

Da cosa traete di solito la vostra ispirazione nelle storie che raccontate nei vostri romanzi, dalla cronaca, da fatti realmente accaduti, dalla vita quotidiana?

È un po’ una sinergia delle tre cose. Anche se poi è difficile individuare davvero da cosa possa prendere ispirazione uno scrittore. Certo, a volte, la cronaca ci viene incontro con avvenimenti che possono fare da filo conduttore ad alcune storie ma poi molto è pura casualità. Ad esempio, un disegno di un assassino che abbiamo inserito in uno dei nostri romanzi era molto simile a quello fatto da nostra figlia. Cosa che ovviamente non le ha fatto piacere. Ma questo per spiegare che quando si scrive di solito ci deve essere sempre qualcosa che convince prima noi stessi. Se noi siamo sicuri dei personaggi o di quello che raccontiamo allora certamente reggerà l’intera narrazione e piacerà anche ai lettori.

Come vi spiegate l’enorme successo della letteratura scandinava degli ultimi anni a livello internazionale?

Sicuramente Larsson ha aperto le porte a un successo planetario della letteratura scandinava e ha facilitato la strada a tanti scrittori di quell’area che così hanno potuto farsi conoscere e apprezzare anche all’estero. A nostro parere, però, rimane il fascino della società del Nord Europa a continuare a sancire il successo della narrativa scandinava. È come se l’immagine della nostra società, nell’immaginario comune così perfetta e precisa, non potesse essere toccata da mostri e mostruosità. Leggere attraverso i thriller degli autori del Nord che anche questa società è vulnerabile crea indubbiamente l’interesse di tanti lettori.

Prima di diventare Lars Kepler voi eravate semplicemente Alexander e Alexandra che scrivevano separatamente e che avevano ognuno una carriera da scrittore propria. Poi decidete di dare vita a un romanzo insieme e nel 2010 pubblicate L’ipnotista un successo mondiale che ha aperto la strada a tutti gli altri romanzi scritti a quattro mani. Come è cambiato il vostro modo di scrivere personale da allora e cosa è cambiato nella vostra coppia?

Non è cambiato praticamente nulla. Noi scriviamo come sempre perché parliamo così anche nella vita di tutti i giorni. È una collaborazione che ha funzionato fin dal primo momento e che ha continuato a essere spontanea e armoniosa anche negli scritti successivi. Che effetto ha tutto questo sulla nostra coppia? Stupendo! Ci ha rafforzato e ci fa bene.

Che rapporto avete con i lettori italiani, con la letteratura e con gli autori italiani e con il vostro editore Longanesi?

Noi amiamo l’Italia, ci piace sempre venire nel vostro paese. Adoriamo la vostra cucina e ci piace moltissimo il Brunello di Montalcino. Con i lettori italiani abbiamo uno splendido rapporto diretto sui social e interagiamo con loro sempre volentieri. E naturalmente abbiamo una grande ammirazione per la letteratura italiana, ci piace leggere Dante e Virgilio e tanti altri autori che ha fatto la storia della scrittura mondiale. Con Longanesi abbiamo un rapporto che dura da anni e che non potrebbe essere più sinergico e meraviglioso di così.

Ce l’avete un posto del cuore dove vi piace scrivere o semplicemente raccogliere le idee?

A casa. A noi piace scrivere a casa nostra. In realtà abbiamo due abitazioni. Una a Stoccolma e una a Lisbona (Alexandra Coelho Ahndoril ha origini portoghesi n.d.r.) e questi sono i posti in cui componiamo e dove ci raccogliamo per mettere in fila le idee. Soprattutto nella nostra casa di Stoccolma, il nostro vero quartiere generale. Tutti i nostri lavori sono stati scritti così.

Se volete leggere la nostra recensione basta cliccare qui (recensione). Ringrazio Lars Kepler per il tempo dedicatomi.