L'invasione

L'invasione

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Published: 23/02/2024

Format: Brossura

ISBN: 9788860449788

UN MONDO CHE VORREMMO NON ESISTESSE.

di BARBARA MONTEVERDI

Aspro, amaro, crudele, eppure intrigante. Il tono asciutto con cui Piccirillo descrive uno spaccato di vita nelle campagne del casertano rappresenta perfettamente la cruda realtà del territorio: una storia nera illuminata da un sole spietato.

Due paesi divisi da un fiume e da mille incomprensioni, Sant’Elpidio è quello più ricco e lì comanda Tiziano Bianco. A Ferrazzano, centro insignificante economicamente e socialmente, il capo riconosciuto è Nicola Fortore, detto Barracuda, che è anche dipendente di Bianco. Situazione complicata, per lui, nella gestione di un paesino che mal sopporta di essere sottomesso ai vicini benestanti e che si ingarbuglia ancora di più quando sulle rive del fiume viene trovato il corpo senza vita di Eleonora, una ragazzina di Ferrazzano: violentata e uccisa.

Tiziano e Nicola non hanno mai ucciso qualcuno. Non hanno mai rubato, né incendiato la casa di nessuno. Il sindaco di Sant’Elpidio è il figlio semianalfabeta di un affiliato dei casalesi, ma Tiziano con la camorra ci fa solo affari per via delle mozzarelle, niente più di questo. Nicola invece non parla né coi politici né coi mafiosi. Tiziano è ricco, Nicola no. Eppure entrambi sono i capi delle due comunità, nessuno si è mai domandato perché e in base a cosa. Ma lo sono e interagiscono come tali.

Il rapporto, però, è meno paritario di quel che può sembrare: dopotutto Nicola ha bisogno di Tiziano per portare la pagnotta a casa e questo gli pesa assai, ma la volontà dei due di far chiarezza su questo omicidio che – si dà per scontato – le forze dell’ordine non riusciranno a chiarire, fa in modo che si accordino per un’indagine comune.

Veramente interessante è la caratterizzazione di questi personaggi, inseriti nel loro ambiente come due cactus particolarmente spinosi e delineati con poche, precise parole che danno il quadro della situazione anche solo descrivendo uno sguardo. Piccirillo sa scrivere, eccome. E siccome è pure sceneggiatore, riesce a dilatare situazioni e malessere restando spietatamente credibile.

Ecco allora aggiungersi un altro personaggio, Ernesto Foglia, da tempo emigrato in Sudafrica e rientrato al paese improvvisamente e senza dare spiegazioni, ma con un progetto legato a un’imminente invasione di vespe che porterebbe guadagni incredibili e coinvolge in questa avventura Nicola (che in passato era già stato scottato da Ernesto e ora diffida di lui). Non si prospetta niente di buono.

E davvero non troviamo un raggio di speranza in questo racconto che si dipana nel dolore, nella miseria materiale e immateriale, nella totale, assoluta mancanza di futuro; il paesaggio descritto rappresenta la realtà che si vive giorno dopo giorno in quel luogo uscito dritto dall’inferno, dove malaffare, cinismo, disprezzo per la vita altrui, inquinamento di suolo acqua e aria sono l’unica moneta sonante che le anime dannate di quelle lande conoscono.

Il mondo attorno, per qualche istante, tace. I gabbiani smettono di volare, la riva cessa lo sciabordio. E infatti, all’improvviso qualcosa succede. L’aria attorno inizia a puzzare degli scarichi dei caseifici al tramonto. I bidoni di rifiuti smaltiti nel fiume, il miasma che rimane stantio nei bidoni per giorni. Il Barracuda tossisce e non può fare altro che aprire gli occhi pieni di lacrime (…). C’è soltanto il sole che sta sorgendo davanti a lui. Alle sue spalle, invece, la foce è diventata tutta marrone.

Questo libro vi farà soffrire, vi obbligherà a ragionare, non ve lo dimenticherete più.

TRAMA

Nicola Fortore, detto Barracuda (perché dicono che abbia i molari così appuntiti da poter spezzare i nervi della carne), è il capo di Ferrazzano, un paese di niente sperso nella campagna casertana, è un capo riconosciuto, anche se non dalla legge. Oltre il fiume che lambisce il paese, c’è Sant’Elpidio, un centro più ricco, con il suo capo Tiziano Bianco, che è anche il datore di lavoro di Nicola. Tra i due paesi e i due capi c’è un accordo di non belligeranza molto fragile, che per un nulla rischia di incrinarsi, e il ritrovamento del cadavere di una ragazza violentata sull’argine del fiume sembra a tutti gli effetti l’innesco di una bomba e di una caccia all’uomo. Mentre i due cercano di venire a capo, ognuno tra le proprie vie, dell’omicidio, un vecchio amico di Barracuda torna a bussare alla sua porta dopo averlo tradito: Ernesto Foglia arriva dal Sudafrica per proporre a Nicola un affare che non potrà rifiutare, che riguarda una nuova specie di api che sta per passare proprio a Ferrazzano. Con un romanzo che attinge alle radici della sua scrittura, Paolo Piccirillo torna a raccontare il male negli uomini e degli uomini, dipingendo un paesaggio in cui la vita e la sua rovina cedono il passo alla vendetta.

 

5.0Overall Score

L'invasione

UN MONDO CHE VORREMMO NON ESISTESSE. di BARBARA MONTEVERDI Aspro, amaro, crudele, eppure intrigante. Il tono asciutto con cui Piccirillo descrive uno spaccato di vita nelle campagne del ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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