Notte senza fine

Notte senza fine

Genere:

Published: 13/03/2023

Format: Brossura

ISBN: 9788832159448

LE LUNGHE NOTTI DI CHI DEVE CHIUDERE I CONTI COL PASSATO

di BARBARA MONTEVERDI

Sapete quando si comincia a leggere una facciata, due facciate e alla terza il pensiero è “questo è proprio uno scrittore coi fiocchi.”? Ecco, Antonio Zamberletti è un autore che ha qualcosa da dire e lo fa proprio bene.

Era estate, il caldo era torrido e l’afa martellante. L’uomo era stato ucciso con un solo colpo di pistola sparato alla nuca, mentre era inginocchiato, il foro d’uscita era tra il naso e la bocca. Un testimone aveva dichiarato di avere visto due uomini che attraversavano un vasto prato, camminando uno dietro l’altro. Arrivati al canale, l’uomo che stava davanti si era inginocchiato e l’altro gli aveva sparato. Il colpo di pistola era echeggiato più forte di un tuono, facendo levare in volo nella luce ancora accecante del tramonto le anatre di un vicino stagno, e l’aria era stata invasa dai loro versi spaventati.

Siamo piombati in un noir il cui titolo è l’esemplificazione perfetta della trama, perché la notte senza fine si riferisce non solo alla vicenda, ma soprattutto all’animo dei protagonisti e dei comprimari.

Vincenzo Torres ha dato le dimissioni dalla polizia e fa l’investigatore privato. In questa veste viene coinvolto dall’avvocato Elena Pagani nella difesa di Vittorio Scafati, capo della Mobile coinvolto (incastrato?) in una brutta storia e vecchio amico di Torres.

Non vi dico altro, perché lo racconta molto bene l’autore e ve lo dovete godere, ma la storia è parecchio più complessa di quel che vi potete immaginare e trascina il lettore dall’Iraq fino ai torridi deserti messicani. Preparatevi dunque a un lungo, scomodo viaggio.

Ma quel che desidero veramente sottolineare è la dura profondità con cui Zamberletti scava nell’intimo dei suoi personaggi e – di riflesso – nel nostro, senza fare sconti e con una ruvida pietas che gli è rimasta attaccata, penso, dai tempi in cui lavorava in polizia.

Brutta cosa, i sensi di colpa. Non conoscono espiazione, non hanno redenzione. Le colpe possono essere giudicate da qualcuno, con un padre nostro e tre ave maria puoi anche illuderti di averle espiate. I sensi di colpa no. Nessun prete te li toglie, te li porti dietro tutta la vita come uno zaino pieno di sassi che ti piega la schiena giorno dopo giorno, e alla fine te la spezza. Sono come il vento. Li senti ululare mentre dormi, ti tengono sveglio, chiudi le finestre, i vetri, le persiane, ma loro continuano a tormentarti.

La sua è una scrittura essenziale, ma poetica, le periferie, i palazzoni mal abitati o del tutto abbandonati sono descritti con il realismo di chi ama osservare e comprendere le vite presenti e passate. Così, le occhiaie di finestre sfondate o i cespugli aggrovigliati di un terreno incolto parlano sempre di vite ai margini, di solitudini che chiedono di essere accolte e accettate e che spesso non sanno come fare a rendersi visibili.

Ma Zamberletti non è un buonista, sa che ci sono guasti irrimediabili e che bisogna essere capaci di estirparli, senza troppe dietrologie. Questo equilibrio tra fredda logica e umana condivisione rende il romanzo una lettura appassionante e molto vera, che richiede un po’ di concentrazione rispetto ai molti personaggi descritti le cui vite si intersecano e spesso si legano al passato, facendo di questo romanzo un puzzle in continua rielaborazione. Niente di cervellotico, ma bisogna prestare attenzione a nomi, date e luoghi per non perdersi neppure un pezzetto dell’intricata e sorprendente vicenda, che scorre pagina dopo pagina con ottima cadenza.

Un noir di quelli veri, duri e puri, abitato da personaggi mai banali, ognuno dei quali ha qualcosa da farsi perdonare, un dolore di fondo irrimediabile e che ce lo fa sentire vicino, vivo e vero.

Bellissimo libro, da leggere senza esitazioni.

TRAMA

Vincenzo Torres, ex poliziotto diventato investigatore privato, è coinvolto in un caso che risveglia i fantasmi di un passato che credeva di avere dimenticato, mentre quella che sembra essere una normale indagine si rivela qualcosa di molto più pericoloso. Ivano Falco, mercenario di infinite guerre, deve compiere un’ultima missione per saldare un debito di sangue. Con lui, un uomo senza un occhio che si fa chiamare Iena e una donna affascinante il cui passato si snoda tra le ombre di Kabul e la sabbia dei deserti messicani. Sullo sfondo di una Milano di inizio inverno, fredda e periferica, le loro strade si incroceranno con quelle di poliziotti, vecchi banditi, criminali senza scrupoli e l’ombra di uno spietato killer.

Ascolta l’incipit letto da Barbara:

5.0Overall Score

Notte senza fine

LE LUNGHE NOTTI DI CHI DEVE CHIUDERE I CONTI COL PASSATO di BARBARA MONTEVERDI Sapete quando si comincia a leggere una facciata, due facciate e alla terza il pensiero è “questo è proprio uno ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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