THE, COLLINE, MALTEMPO E TANTO, TANTO AUTOCONTROLLO BRITISH

di BARBARA MONTEVERDI

Che Sherlock Holmes, ormai ritiratosi in pensione e dedito all’apicoltura, venga scrollato materialmente e moralmente da una quindicenne inquieta e spocchiosa quanto lui è sicuramente un inizio promettente per questo giallo ambientato a partire dal 1915, anche se l’autrice chiede al lettore un po’ di pazienza, dilungandosi per le prime settanta pagine nel racconto dello sviluppo mentale e fisico della giovane Mary Russel.

Premessa indispensabile per rendere credibile la collaborazione di menti straordinarie, ma certamente non piovute dal cielo e le cui doti devono essere costantemente affinate dalla pratica e dallo studio. Una volta introdotti nel mondo di Holmes e Russel, eccoci alle prese col primo di una serie di casi: spionaggio a favore dei tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale nelle tranquille e bucoliche campagne inglesi. L’aspetto interessante (e gratificante per la metà del mondo che rappresento) è la presenza, nella scrittura di Laurie R. King, di figure femminili spesso (ma non sempre) energiche e positive descritte con estrema, simpatica, ironia.

Il suo grido suscitò due reazioni immediate e sorprendenti. Il vecchio signore balzò dalla sdraio, ci voltò le spalle e agitò le mani in aria, gridando qualcosa di inintelligibile. (…) Un branco di almeno quaranta cani irruppe sulla terrazza, abbaiando e raspando per terra. Quel mare multicolore si divise attorno al vecchio ignorandone tranquillamente le frenetiche segnalazioni (…) A quel punto dalla casa uscì Mrs Barker e i cani e suo marito si voltarono verso di lei. “Mia cara” disse lui con voce flebile “bisogna proprio fare qualcosa per questi cani.” Lei si rivolse agli animali lanciando loro un’occhiata severa. “Vergognatevi. E’ così che ci si comporta quando vengono a trovarci i vicini? Dovreste sapere come si fa.” L’effetto delle sue parole sulla muta fu istantaneo. Le mascelle si serrarono, le teste si abbassarono, le code finirono tra le gambe. Con aria assolutamente confusa e lanciandoci occhiate colpevoli, i cani si allontanarono in silenzio, in punta di zampe.

Non ci si deve aspettare grande suspense da questi racconti, piuttosto qualche elegante palpito (solo verso la fine del libro alcune circostanze diventano vagamente truci e timidamente emozionanti). Il tono è rilassato e l’autrice calca molto sulle caratteristiche prettamente britanniche dei suoi personaggi, autocontrollo, feroce ironia, concretezza, così da rendere abbastanza tranquillo lo svolgersi delle vicende e il lettore può lanciarsi in qualche ipotesi investigativa senza timore di sfigurare al fianco dei protagonisti.

La scrittura della King è delicata e piacevole, con una capacità estrema di descrizione del paesaggio, del clima atmosferico non sempre gradevolissimo nelle campagne inglesi e delle variazioni di umore dei suoi protagonisti (anche quelle spesso tendenti al tempestoso).

Da quand’ero uscita la temperatura si era bruscamente abbassata e quegli abiti di lana sottile sembravano di garza sotto quell’acquazzone a circa tre gradi sotto zero. Quell’onda ghiacciata mi investì togliendomi quasi il respiro, mi appiccicò la camicetta ai seni raggrinziti e m’imprigionò le gambe in uno spesso strato di lana gelida. (…) “Dannazione, Holmes, a causa della tua passione per gli ingressi teatrali ho rischiato di rompermi l’osso del collo, e se evito la polmonite non sarà certo grazie agli ultimi minuti.”

Per farla breve (cosa che non riesce benissimo a Laurie R. King), se amate le atmosfere puritane della Londra ancora capitale di un Impero, questo libro è perfetto: non accade moltissimo, ma accade con uno stile british impeccabile, si sorseggia the come se non ci fosse un domani e a volte ci scappa pure un sorriso. Forse, per un giallo è un po’ poco, ma come lettura di puro relax è perfetta.

TRAMA

Nel 1915, Sherlock Holmes è in pensione e tranquillamente impegnato nello studio delle api da miele quando una giovane donna si imbatte letteralmente in lui, nella campagna del Sussex. Quindicenne, goffa, egocentrica e recentemente orfana, la giovane Mary Russell mostra un acume tale da impressionare persino il grande detective in un confronto arguto e di raffinata intelligenza. In principio riluttante, sotto la sua tutela, questa modernissima donna del XX secolo si dimostra un’abile allieva e una compagna degna del suo genio. Nel loro primo caso, devono rintracciare la figlia rapita di un senatore americano e confrontarsi con un avversario davvero astuto: un attentatore che ha messo in allarme gli investigatori e che non si fermerà davanti a nulla per porre fine alla loro “inedita” collaborazione.

Traduzione: Ada Arduini