RECENSIONE

TRAMA

Aba è una studentessa universitaria volitiva e anche idealista, ma non è una ragazza qualunque è anche la figlia di Adelmo, capo dei Servizi Segreti e come lui anche lei ha ambizioni di diventare una vera e propria agente. Intanto, nella Libia di Gheddafi scompare una ragazza italiana, una studentessa proprio come Aba, Rosaria Musumeci e la sua sparizione sembra avvolta davvero da mistero tanto che i suoi genitori reclamano a gran voce la verità su come siano andate sul serio le cose e su come si siano svolte le indagini, perché molti, troppo fatti sembrano davvero non tornare. E i genitori di Rosaria non sembrano essere i soli a nutrire più di un dubbio, anche Aba, una volta a conoscenza dell’accaduto comprende subito che c’è qualcosa che va oltre la versione ufficiale fornita dai libici e prega suo padre di mandarla in Libia come agente per scoprire cosa davvero si nasconde dietro la scomparsa della studentessa italiana. Il padre Adelmo, prima tentenna, infine cede e Aba ufficialmente è incaricata della sua prima missione da agente segreto. Una volta in Libia però la giovane comprenderà che il lavoro che ha scelto convintamente di fare nella vita è molto più pericolo, difficoltoso e complicato di quanto avrebbe mai immaginato tra i banchi di studio dell’università. 

PERSONAGGI 

Chi ha letto i primi due romanzi della serie che vede come protagonista Aba Abate “la donna forte” dei Servizi Segreti italiani non potrà che apprezzare questo salto temporale che la vede ancora ragazza e studentessa e niente di meno che alla sua prima esperienza come agente all’estero. Il suo idealismo e la sua caparbietà sono una cosa nota, ma vederle come caratteristiche in una giovane donna capace di convincere addirittura il capo dei Servizi italiani è davvero un bel regalo per i lettori della serie. Adelmo, a sua volta appare ed è diverso che nei lavori precedenti, così come lo stesso agente egiziano Jazir, al servizio dell’Italia che muove i primi passi insieme a Aba per costruire, poi, il meraviglioso rapporto che i lettori dei due primi romanzi conoscono molto bene. Nota di merito va anche alla costruzione dei genitori Musumeci, tra i personaggi secondari più convincenti e determinati. 

AMBIENTAZIONE

Più che un’ambientazione fisica e geopolitica che comunque è descritta e dispiegata in modo attento e credibile, le vere location del libro sono quelle degli ambienti delle spie, degli agenti segreti, dei chiusissimi microcosmi dove si decide e si agisce senza che nessun altro possa sapere alcunché o intervenire in alcun modo. Questi spazi fisici e emotivi sono il vero e proprio banco di prova della giovane protagonista che deve misurarsi sì con la missione vera e propria, la scomparsa di Rosaria, ma anche con un mondo che lei fino a quel momento aveva conosciuto solo sulla carta o attraverso i racconti degli altri e che ora deve sapere affrontare realmente se non vuole esserne completamente travolta. Segreti, sotterfugi, depistaggi, politica internazionale. Questi sono i luoghi da conquistare per Aba e in questi dovrà operare per diventare la “donna forte” dei Servizi Segreti del suo Paese. 

CONSIDERAZIONI

Il peggior difetto di un prequel è quello di far rimpiagare i romanzi precedenti, il maggior pregio quelli di non farli rimpiangere affatto. La falena e la fiamma è un prequel talmente perfetto che i lettori riescono a innamorarsi per la seconda volta di Aba e di tutti i personaggi già conosciuti altrove. La giovane Aba convince e appassiona, la trama tiene incollati fin dalle prime pagine e il leit motiv della doppia vita degli agenti segreti che Costantini spalma sapientemente in tutti e tre i lavori continua a essere la pietra angolare su cui costruire una tensione autentica e credibile. 

INTERVISTA

Roberto chi si trova il tuo nuovo lavoro tra le mani non può non essere colpito dalla sua incredibile attualità e insieme dalla tua indiscutibile capacità di descrivere e trattare scenari bellici e geopolitici tanto che il tutto appare quasi tangibile per il lettore. Da dove nasce questa trama e cosa ti ha ispirato?

La trama nasce dal mio lavoro all’interno di un’università, che mi consente di vedere come ricercatori/dottorandi universitari siano oggi anche inconsapevolmente strumenti di attività di intelligence.

A tuo parere come e in cosa è diversa la tua eroina in questa nuova avventura della serie?

Ha vent’anni, è idealista, convinta di poter migliorare il mondo.

Gli scenari internazionali, la guerra, la politica tutte ambientazioni che costituiscono la spina dorsale di questo tuo nuovo lavoro. Questa cosa ti ha aiutato nella stesura del romanzo o ti ha messo in difficoltà? 

Il romanzo è stato scritto prima della questione ucraina. Le guerre di oggi sono comunque economiche, cyber, quella fisica è e resterà un’eccezione, spero.