Il mulino di Leibniz

Il mulino di Leibniz

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Published: 26/07/2022

Format: Brossura

ISBN: 9788854523685

QUANDO LE PALE DEL MULINO SCANDISCONO IL TEMPO DELLA VITA E DELLA MORTE.

di BARBARA MONTEVERDI

Doverosamente, devo avvertire gli amici lettori che questo thriller è impegnativo. Di grande e avvolgente atmosfera, originale nel suo impianto costruttivo, ma di non facilissima lettura, almeno all’inizio.

Paolo Mazzarello è docente di Storia della Medicina all’Università di Pavia e la sua professione si riflette nel linguaggio utilizzato per raccontarci una storia ambientata ai giorni nostri, ma con un intenso profumo alla Edgar Allan Poe. Il connubio tra conoscenze scientifiche e torbidi labirinti dell’emotività umana rendono indispensabile una concentrazione assoluta per riuscire ad assorbire la storia che l’autore ci racconta. Una volta entrati nel mood si va spediti, ma non pensiate sia un libro da aprire casualmente quando si hanno cinque minuti di tempo: il professore impone che ci si dedichi e irretisce con un thriller cerebrale quasi condizionante.

Folco si fece mandare per e-mail da Gaia il messaggio che lo psicopatico aveva inviato anche a lei e dopo averlo studiato lo girò al suo amico. Forse più messaggi potevano fornire maggiori informazioni, magari sarebbe stato più facile pescarlo nella Rete. Esplorando gli appunti, Folco era intanto riuscito a capire che Tomaso era giunto, in un certo senso, a mappare sul grafico la posizione dei diversi stati di coscienza, anche alterati. Giungendo, quasi, a stabilire una geografia della psicopatia. Ma purtroppo questa rimaneva una vaga intuizione perché le considerazioni frammentarie di Tomaso gli erano in gran parte inaccessibili. (…) Ci si addentrava in quella che viene definita psichiatria biologica e Gaia avrebbe senz’altro potuto aiutarlo.

La sensazione, potente, è che Mazzarello abbia scritto qualcosa che riguarda tutti noi, che ci coinvolge come se fossimo presenti e in qualche modo responsabili degli accadimenti, anche perché il susseguirsi delle situazioni è impercettibilmente intuibile e lascia nel lettore la straniante sensazione che sia proprio lui a far precipitare gli eventi, con la propria immaginazione. Situazione scomoda e conturbante.

Ed è lo stesso atteggiamento psicologico dei protagonisti del racconto, che tratta di scoperte scientifiche legate alla percezione dell’ ”io” e di omicidi piuttosto scenografici che ruotano attorno a mulini antichi o recenti sparsi per il mondo. E vi assicuro che ogni volta sembra di essere lì, presenti e infreddoliti nella nebbia, ai piedi di un minaccioso fabbricato, con la voglia matta di avvisare il malcapitato di turno del pericolo, ma allo stesso tempo bloccati dal desiderio di scoprire cosa c’è dietro a questa storia labirintica.

E’ un racconto fuori dagli schemi, intelligente e cupo, ben calibrato, un po’ fragile nei dialoghi (di certo non è il primo scrittore che si trova di fronte a questo indubbio ostacolo), ma ricco di emozioni e spunti di riflessione su chi siamo e come stiamo affrontando il progresso tecnologico.

Decisamente una buona lettura.

TRAMA

Il protagonista, il colpevole di questo giallo efferato e cupo, è indicibile. Non puoi dargli un nome e non puoi svelarlo. Ma quando uno storico della scienza come Paolo Mazzarello decide di scrivere un romanzo, e un romanzo di delitti e di misteri, ha una sola strada possibile: mettere nel libro tutto quello che un lettore non si aspetterebbe, ovvero filosofia e logica. Ma non solo, l’autore racconta una storia di omicidi, compiuti da qualcuno, che sembrano obbedire a una logica, a un disegno, come nella migliore tradizione giallistica, che seguono un filo, unico appiglio per degli investigatori sgomenti e turbati. Peccato che questo filo sia governato dal caos, dall’imponderabile, da una mente superiore che si ha persino paura di scoprire, perché il fatto stesso che possa esistere cambia il nostro modo di guardare il mondo, e mette in profonda crisi la nostra idea positiva della scienza e della tecnologia. È una terra di nessuno quella in cui si muovono i personaggi di questo libro, che comincia con un delitto in un mulino negli Stati Uniti e con un rapimento, e continua a crescere come fosse una foresta, un bosco narrativo che non ha disegnato nessuno, dove non ci sono sentieri. Mazzarello ci porta in un mondo diverso da quello frequentato dai giallisti tradizionali. Non si tratta soltanto di commissari e di pazzi maniaci che mandano mail misteriose, non si tratta di capire cosa accade ma soprattutto perché accade. E in quel perché c’è una vera e propria teologia, c’è il male e il caso, l’orrore e l’indifferenza. Con grande abilità l’autore del Mulino di Leibniz ci conduce dove nessuno di noi saprebbe arrivare con le proprie forze. E conferma la vecchia ipotesi di Borges: l’unico giallo che si deve ancora scrivere è quello dove l’assassino è il lettore.

Ascolta l’incipit letto da Barbara:

4.8Overall Score

Il mulino di Leibniz

QUANDO LE PALE DEL MULINO SCANDISCONO IL TEMPO DELLA VITA E DELLA MORTE. di BARBARA MONTEVERDI Doverosamente, devo avvertire gli amici lettori che questo thriller è impegnativo. Di grande e ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    4.3

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