SILENZIO! LA MORTE STA PARLANDO

di BARBARA GALIMBERTI

Da sempre sugli scaffali delle librerie si possono trovare tantissimi romanzi che arricchiscono il mondo letterario legato al genere thriller, noir o giallo.  Molti di questi libri possono sembrare simili tra loro, poco avvincenti, se non addirittura noiosi, altrettanti, invece, risultano indimenticabili, per la trama o lo stile narrativo, e portano, con giusta ragione, gli autori a occupare uno spazio più che visibile nelle stesse librerie. 

L’essere indimenticabile è proprio una delle caratteristiche dei romanzi di Simon Beckett, uno degli autori più incisivi degli ultimi anni.

Lo scrittore, in questo suo ultimo romanzo, con il suo stile diretto e preciso, accompagna con eleganza e forza, il lettore nella profondità della storia, dove è il ruolo del cadavere che acquisisce un’immagine sempre più importante nella trama, già a partire dalle prime pagine. Sembra quasi che sia la stessa morte a voler dialogare con il lettore, prendendo il posto dello stesso autore, mostrandogli le diverse sfaccettature della storia narrata, che si alternano nell’intero corpo del romanzo.

Una luce al neon spioveva dal soffitto, rendendo ancora più muto il mondo oltre la finestra.

Un ritmo incalzante dove lo sguardo attento del protagonista, l’antropologo forense David Hunter, un’ambientazione unica e ben precisa negli spazi e nelle cupe atmosfere, rendono questo libro, come i precedenti dello stesso autore, interessante e magnetico. 

Il romanzo è caratterizzato da una trama che stringe a sé il lettore fin dai primi capitoli, che si trova così incapace di dare una sua spiegazione a dei fatti, raccontati nella precisione dei termini e delle immagini, che si susseguono con un tale ritmo da trasportarlo in una lettura frenetica e di forte impatto.

Dopo grandi romanzi, come La chimica della morte, Scritto nelle ossa o La voce dei morti e molti altri, anche con questo libro Simon Beckett riesce ad ammagliare e conquistare il lettore. Con Il profumo della morte, l’autore appoggia ancora un suo libro sugli scaffali, occupando quella posizione centrale, ambita da molti autori, grazie alla sua scrittura capace di colpire e di lasciare una cicatrice profonda e indelebile nel ricordo del lettore.

TRAMA

Il St. Jude’s era uno dei più grandi ospedali di Londra, ma oggi è solo un guscio vuoto in attesa di essere demolito. Quando un corpo viene ritrovato nelle sue viscere, l’antropologo forense David Hunter è chiamato a dare il suo parere. Non sa dire con certezza da quanto tempo il corpo sia lì, ma è certo che si tratta di una giovane donna. E che era incinta. Poi una parte del soffitto crolla, e un altro segreto sepolto nell’ospedale torna a galla: una stanza murata che ospita diversi letti, alcuni ancora occupati. Nel frattempo, mentre la fidanzata Rachel è lontana, Hunter cerca di distrarsi prendendo a cuore il caso di Lola, un’anziana signora un po’ scorbutica che si occupa da sola del figlio colpito da ictus, e che David vorrebbe in qualche modo aiutare. Il fantasma di Grace Strachan, la psicopatica che ha cercato di ucciderlo, ancora aleggia nell’aria. Quello che sembrava un caso come tanti per il dottor Hunter diventa un incubo perverso, molto personale. E il St. Jude’s deve ancora reclamare la sua ultima vittima.

Traduzione: Fabrizio Coppola