L'istinto del lupo

L'istinto del lupo

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Published: 10/11/2023

Format: Brossura

ISBN: 9791255270898

UNA STORIA ITALIANA. VERA O VEROSIMILE, FA DAVVERO PAURA

di BARBARA MONTEVERDI

E’ crudo, ghignante e diretto, Sal Costa, e non fa sconti a nessuno. La sua Catania respira mafia e eroina, i suoi protagonisti passano dall’omicidio del generale Dalla Chiesa – eseguito dietro precisa richiesta di Nitto Santapaola – alla raffinazione della droga.

Agostino e Liborio, amici da sempre, duri da sempre, disperati da sempre ma senza averne coscienza, si trovano a servire il loro padrone con naturalezza e spavalderia, cosa che lascia presagire giorni ribollenti in un prossimo futuro. E pieni zeppi di cadaveri.

Questo romanzo criminale è un pugno nello stomaco, mostra dall’interno la concatenazione di pensieri e azioni che ingabbiano le persone in una realtà parallela, dove il lavoro si trova solo grazie alla benevolenza del padrino, lo stesso padrino che ti lega a sé con droga e favori, soldi e favori, potere di vita e di morte e favori.

La mattina del 2 ottobre la Guardia di Finanza sequestrò il banchetto di sua madre, le strinse ai polsi le manette e se la portò via. Recidiva al quarto arresto. Niente condizionale. Quattro anni non glieli toglieva nessuno. (…) C’erano tutti i numeri perché Nitto Santapaola, “u Cacciaturi”, si prendesse a cuore la situazione di Agatino. Dopotutto glielo doveva a sua madre. A Nenzi. S’era fatta arrestare ed era rimasta muta. (…) Nenzi, la mamma di Agatino, uscì di galera nel ’74, con tanto di “scimmia” sulla spalla perché, sia detto, ai suo Nitto Santapaola non faceva mancare niente, soprattutto quand’erano dentro. Pane e companatico, l’essenziale e il superfluo. (…) Se era eroina che avevi bisogno, eccoti l’eroina, così almeno non ci pensavi più.

Sal Costa conosce bene il mondo che descrive e il suo sguardo è sfottente come la lingua che utilizza, la sua è una feroce critica da duro. Un duro che sta dalla parte giusta e che affronta un nemico temibile con lucidità e scaltrezza, mette in evidenza i punti deboli dell’onorata società che l’onore se l’è costruito a suo uso e consumo, non sapendo affatto di cosa stia parlando.

Noi leggiamo, capiamo come funzionano le cose e ci sentiamo percorrere il corpo da brividi perché la storia è tesa ed estremamente verosimile, attaccata al vero come un gemello siamese. Pare non ci siano sbocchi: morto uno sbirro corrotto, se ne fa un altro e lo stesso vale per il boss in declino e i suoi scagnozzi, il politico romano e il suo aggancio locale. Quel che non si ricompone più è il tessuto sociale, la gente per bene che ci lascia la pelle e la speranza di una vita degna, oppure che si trasforma – anche lei – in lupo. Tutti contro tutti, anche contro se stessi.

Vale la pena leggere l’ennesimo romanzo di mafia? Certo che ne vale la pena, non soltanto per indignarci una volta di più o per conoscere dall’interno i meccanismi di un universo lontanissimo, ma perché Sal Costa scrive decisamente bene, riesce a essere sarcastico e a strappare un sorriso amaro anche nelle situazioni più crude, mostrando l’aspetto psicologico fragile, la mancanza della capacità di leggere il prossimo, di interagire col resto del mondo che è il fil rouge che lega le azioni mafiose. Il mondo sono io esclama convinto, a ogni passo, il Capo (grande o piccolo che sia) e se lo ripete per convincersi, per trovarsi bello, intelligente, furbo e degno di rispetto. La faccenda è che se lo dice da solo perché attorno non ha persone, ma servi opportunisti, pronti a sbranarlo appena se ne presenti l’occasione (se non li sbrana prima lui).

Che brutta vita, che brutto mondo. Ma che gran bel libro.

TRAMA

Le vicende del figlioccio di un boss tra mafia, politica e servizi segreti. Traffici di droga e ammazzamenti negli anni Ottanta tra la Sicilia e Londra. Il lupo fa branco e obbedisce all’istinto. L’istinto, stimolato dall’olfatto, lo spinge a una caccia perenne. Il lupo marca il territorio con l’urina e il sangue dei rivali. Il 1982 e il 1983 sono gli anni dell’ascesa al potere mafioso di Nitto Santapaola nel catanese e di Totò Riina nel palermitano. Ma sono anche gli anni del boom dell’eroina e della commistione fra servizi, mafia e politica. Agatino e Liborio rapinano banche. Non sono affiliati a nessuna squadra mafiosa, ma Agatino è il figlioccio di Nitto Santapaola. Quando Nitto gli chiede un favore è bello grosso: far parte del gruppo di fuoco che eliminerà il generale Dalla Chiesa. Per ricompensarlo gli affiderà la messa in opera della prima raffineria di eroina. La loro vicenda si intreccia con quella di uomini dei servizi e poliziotti ingenui che non hanno capito il gioco, e quando l’hanno capito, è troppo tardi. La guerra per l’eroina costringe Agatino a scappare a Londra, dove nel giro di pochi mesi crea un proprio giro d’affari. Ma ecco che Nitto lo richiama a Catania: sarà il momento della resa dei conti.

5.0Overall Score

L'istinto del lupo

UNA STORIA ITALIANA. VERA O VEROSIMILE, FA DAVVERO PAURA di BARBARA MONTEVERDI E’ crudo, ghignante e diretto, Sal Costa, e non fa sconti a nessuno. La sua Catania respira mafia e eroina, i suoi ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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