SEMBRA UN QUADRO DI TURNER, MA E’ LA VITA. E LA MORTE.
di BARBARA MONTEVERDI
Sentite il rumore della risacca? Annusate la salsedine e il fresco che si insinua tra le albe estive canadesi? No? Allora vi consiglio caldamente di aprire questo libro e sedervi in riva al “mare color del vino” in compagnia di Roxanne Bouchard, perché ha una storia intrigante da raccontare e lo fa con voce dolce, stringendovi le mani tra le sue per impedire che vi allontaniate.
Così come succede a Catherine, giunta nella regione della Gaspésie (Canada francofono) sull’estuario del San Lorenzo, per incontrare qualcuno che non conosce ma che potrebbe dare un senso al suo passato e accendere una scintilla per il futuro, che preme e spaventa.
O come accade a Joaquin Morales, cinquantaduenne investigatore della Sureté du Québec che si trova a dover indagare sul ritrovamento di un cadavere il giorno stesso del suo arrivo, quando pensava di utilizzare i suoi sospirati giorni di ferie per organizzare la nuova casa e digerire l’idea del trasferimento quasi impostogli dall’inquieta moglie Sarah.
Insomma, Sarah ha insistito e lui ha detto sì. Le dice spesso di sì. E’ tutto più semplice. E’ partito verso le tre di notte. Non riusciva a dormire e, visto che doveva mettersi in viaggio, tanto valeva godersi il sorgere del sole lungo il fiume. Cinque giorni da solo in riva al mare…La moglie gli mancherà di sicuro. Farà un po’ di pulizie aspettandola. Potrebbe anche approfittarne per dedicarsi alle proprie attività: fare jogging prima dell’alba, osservare i pescatori, abbandonare i calzini sporchi in salotto, guardare in televisione film noiosi pieni di pubblicità, mangiare patatine fritte piccanti e sedersi al tavolino di un bar a sorseggiare tequila di terza categoria guardando le belle turiste in bikini. Perché no? Mettersi sulla banchina della vita a guardar passare il treno. Che lo lascino in pace con i piedi poggiati sul pouf, grazie e buonasera.
Il ritmo del racconto è lento e ondivago, come gli abitanti del villaggio che dicono e (soprattutto) non dicono, avanzano e si ritraggono come le onde di un mare che accoglie e respinge le acque del San Lorenzo in un costante borbottio che ricorda i battiti del cuore. Questa è una lettura zen, pagina dopo pagina ci si affeziona persino ai ciottoli della riva dove vengono tirate a secco le barche dei pochi pescatori; la musica del mare e l’odore delle alghe cambia impercettibilmente nell’arco delle giornate che scorrono tutte apparentemente uguali, ma che insegneranno molto sulla vita e sull’inevitabilità della morte alle due persone che sono approdate quasi per caso su queste terre arcigne.
La soluzione del caso che Joaquin Morales si ostina ad inseguire, alla fine ci importa poco, mentre facciamo il tifo per lui e per la bella Catherine che camminano su sentieri paralleli portando sulla schiena uno zaino piuttosto pesante di infelicità, mentre noi siamo inspiegabilmente sereni e sicuri che, qualsiasi cosa accada, alla fine sarà quella giusta.
TRAMA
A trentatré anni la bella Catherine Garant non sa che fare della sua vita. Reduce da un rapporto di coppia finito male e stufa del suo lavoro in uno studio di architettura, decide di partire per la Gaspésie, regione del Québec dove si snoda l’interminabile estuario del fiume San Lorenzo. Tuttavia non è in vacanza. È lì per incontrare una persona che le ha mandato una lettera dalla Florida, una persona che non vede da… trentatré anni! Catherine si ferma nel paesino costiero di Caplan, dove si ritrova proiettata in un mondo di pescatori e pescherecci, maree, orizzonti sconfinati e chiacchiere di paese strane e contraddittorie, che non la aiutano a trovare le risposte di cui ha bisogno. A tenerla su di morale provvedono i bei panorami e l’eccellente cucina di pesce, fino a quando l’apparente tranquillità del paesino viene scossa dal ritrovamento di un cadavere in alto mare, aggrovigliato in una rete da pesca. Delle indagini viene incaricato il sergente Moralès, messicano naturalizzato canadese e trasferito in Gaspésie da neanche un giorno.
Traduzione: Alberto Bracci Testasecca
Ascolta l’incipit letto da Barbara:
Eravamo il sale del mare
SEMBRA UN QUADRO DI TURNER, MA E' LA VITA. E LA MORTE. di BARBARA MONTEVERDI Sentite il rumore della risacca? Annusate la salsedine e il fresco che si insinua tra le albe estive canadesi? No? ...