Predatori notturni

Predatori notturni

Genere:

Published: 25/08/2023

Format: Brossura

ISBN: 9788832159479

NELLE NOTTI ROMANE IL MALE VIENE DA LONTANO

di BARBARA MONTEVERDI

Evvai! Marzia Musneci è tornata alla grande con i suoi personaggi NON in cerca d’autore, visto che lei se li fa rotolare sulla punta delle dita come le pare e piace. E in che razza di situazioni li infila, caspiterina.

A pagina 30, chiusi in una “stanza optical” dove il bianco e il nero rischiano di provocare giramenti di testa e di stomaco, in compagnia del giornalista Bob Carrezza che si è spinto in Transnistria per un’intervista, ma soprattutto perché è matto come un cavallo, rischiamo le coronarie per la tensione che sale a mille.

Chissà cosa ci aspetta andando avanti.

Infatti, ne accadono di ogni, il tutto raccontato con grande abilità da Musneci che sa alternare ironia e dolcezza, suspense e farsa popolare. I suoi noir mi fanno pensare a un mix di film neorealisti e commedie all’italiana, Anna Magnani e Totò in equilibrio perfetto tra dramma e comiche. Non è un’arte facile, ma quando la sai governare il risultato è perfetto.

Entra nel bar di Abbe. Tutto è come ricorda. Gli arredi scuri, le foto dei pugili, i paralumi verdi bassi sui tavoli e sui séparé e gli avventori sotto, isolati dalla luce in bolle di solitudine come nei quadri di Hopper e nei racconti di Carver. Ci starebbe bene un sax di sottofondo. Abbe non si vede. Una donna bruna legge in fondo al locale. Zek e Sam mangiano qualcosa al solito tavolo. “Buonasera a tutti, si può avere una birra qui?” dice. Zek e Sam sollevano la testa dai piatti. Sguardi sorpresi, mascelle a penzoloni (…). Zek è il primo a riprendersi “Fratello, guarda un po’ chi si fa vedere. Bob NONMITOCCATELOSCOOP Carrezza.”

Non posso proseguire con la citazione per non rovinare l’effetto della scena, ma è spiazzante, inquietante e divertente. Parola di recensore.

E poi c’è Roma. Qui dovete scusare chi sta scrivendo perché è una Romadipendente e quando trova qualcuno come Marzia Musneci che riesce a descrivere i sentimenti verso questa città in modo così vero e sentito, beh la sottoscritta va in sollucchero e voi vi dovete assoggettare.

Era arrivato da poco, non aveva radici, non aveva futuro, si sarebbe potuto fermare ovunque e in nessun posto. Era stato il Tevere a legarlo. Tutta quell’acqua che veniva dall’eternità e verso l’eternità fluiva, per sempre. Correva a guardarla tutte le sere sul Lungotevere, come un appuntamento con l’amata. E sull’acqua aveva incontrato i tramonti. Quell’impasto di oro e rosso – miele e carcadè – capace di mutare mille volte prima di cedere al blu che saliva dalla linea dell’orizzonte. E i lampioni che impunturavano il fiume come faceva sua madre quando orlava gli abiti delle ragazze con piccole pietre lucenti.

Ecco un’autrice che riesce a ritagliare spicchi di poesia in un racconto piuttosto truce e ansiogeno, ti fa sospirare di nostalgia o sorridere per una frase salace e questo vuol dire che abbiamo davanti qualcuno che sa scrivere davvero. Non che ne avessi il benché minimo dubbio: già col suo libro precedente (Grosso guaio a Roma sud del 2020 sempre in edizioni Todaro) ero rimasta colpita dall’originalità di un mondo “sui generis”, molto ben descritto, credibile e drammaticamente divertente – come è la vita che ti schiaffeggia e ti fa il solletico senza soluzione di continuità -, ma ora il quadro è completo e posso affermare che se vi perdete i noir di Musneci vi perdete un boccone prelibato. Datemi retta, leggeteli, non ve ne pentirete.

TRAMA

I gemelli congiunti Zek e Sam, piccoli balordi di periferia, sono davvero nei guai: devono rigare dritto. Stanno scontando una pena alternativa e, oltre al viceispettore Nick Badile, c’è mezzo quartiere che li controlla. Quartiere che sta vivendo una specie di incubo: cadaveri carbonizzati, aggressioni, minacce ed estorsioni; e inquietanti personaggi che si aggirano per le strade dei Ponti, in particolare nelle ore notturne o crepuscolari. Ma cosa hanno a che fare con tutto questo una bella bruna che somiglia a Black Dahlia, un finanziere di Giakarta, un cane pulcioso e una ragazzina di dieci anni che vuole fare a pugni? Si sa, il Male non ha confini e va dove vuole. Ma se finisce ai Ponti, capita che una banda improbabile di personaggi strambi gli dia filo da torcere e lo metta al tappeto. Almeno per un po’.

Ascolta e guarda l’incipit letto da Barbara:

 

5.0Overall Score

Predatori notturni

NELLE NOTTI ROMANE IL MALE VIENE DA LONTANO di BARBARA MONTEVERDI Evvai! Marzia Musneci è tornata alla grande con i suoi personaggi NON in cerca d’autore, visto che lei se li fa rotolare sulla ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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