VENEZIA BELLA E VELENOSA. MA RIESCE A FARE INNAMORARE.

di BARBARA MONTEVERDI

Venezia 1753. Primavera avanzata, ma ancora fresca e la notte invita a coprirsi con ampi mantelli. Facile, perciò, nascondere la propria identità, soprattutto se si vuole commettere un crimine senza correre il rischio di essere riconosciuti, svicolando e perdendosi poi nei labirinti della “città d’acqua”.

Questo giallo storico è proprio avvincente e non solo per le vicende che racconta, ma per la precisa ambientazione e per l’accuratezza dello studio sulle fonti su cui si basa il racconto. E il fatto che questo volume sia il terzo di una serie che vede protagonista l’agente dell’Inquisizione di Stato Marco Leon non deve spaventare il lettore perché il romanzo è del tutto affrancato dai precedenti e si legge senza alcun tentennamento, non lascia dubbi o punti oscuri (non mi sono mai ripromessa di dare un’occhiata ai libri precedenti per chiarirmi le idee, per intenderci). Anche questo va a favore dell’autore che, evidentemente, ha costruito con minuziosa attenzione questa storia molto coinvolgente, emozionante, curata nel linguaggio e davvero divertente perché si legge con profondo godimento. Vi piace la Sacher? Ecco il gusto è lo stesso.

Fin dalle primissime pagine si incontrano personaggi ben delineati e piuttosto intriganti: orfane diciassettenni senza nessuna intenzione di essere schiacciate dalla vita, loschi farmacisti, nobiluomini in ambasce, spie francesi, inglesi, tedesche e il nostro protagonista che viene incaricato per l’ennesima volta di mettere le mani su vicende intricate e pericolose, senza dare nell’occhio. Incarico ufficioso e, perciò, ancor più rischioso, soprattutto se ci scappa subito il morto e un collaboratore di Leon viene accusato di essere l’assassino.

Si guardò attorno, stringendo le palpebre e cercando di penetrare con gli occhi la semioscurità della notte. Gli sembrò di percepire un movimento alla sua destra e si voltò da quella parte. L’angolo più lontano del campiello era occupato da una cappelletta votiva, davanti alla quale brillavano alcuni lumini. Lo stordimento gli rendeva difficile mettere a fuoco ma, alla tremolante luce delle fiammelle, gli parve di scorgere due uomini. Il primo era steso a terra (…). Il secondo, piegato sulle ginocchia, era un individuo con un cappellaccio in testa e un mantello scuro.

Notti umide, calli scivolose, angoli bui da cui potrebbero spuntare nemici mortali, lame di coltelli che luccicano improvvise spuntando da ampi tabarri, l’atmosfera minacciosa è descritta alla perfezione e, anche se non gode del pregio dell’originalità, avvolge il lettore e lo trascina suo malgrado in tempi e luoghi di grande fascino e pericoli costanti.

Un giallo classico nella struttura, ma capace di far battere il cuore a chi ama gli intrighi oscuri, le polveri di veleno che scivolano in calici di cristallo e gli occhi mareggiati di lacrime di belle dame spaventate e in amorosi deliqui. E appare il venticinquenne Casanova, fascinoso e maledetto, bugiardo e assatanato.

Non si potrebbe chiedere di più a un delizioso libro che dona brividi veri e altrettanto veri sospiri d’amore.

TRAMA

Venezia, giugno 1753. La sera del suo compleanno, dopo qualche bicchiere di troppo, il dottor Augusto Florian, ex medico al servizio dell’Inquisizione, trova il corpo di un uomo in fin di vita e intravede il suo assassino in fuga. Dopo aver cercato inutilmente di salvare il malcapitato, un farmacista che doveva fare una consegna al consolato inglese, Florian, con le mani sporche di sangue, viene arrestato dai Signori di Notte con l’accusa di omicidio. Alvise Geminiani, capo dell’Inquisizione, chiede a Marco Leon di indagare, ma quando vengono trovati altri due cadaveri, risulta evidente che dietro quegli omicidi c’è qualcosa di più grande di una semplice questione di denaro. E di questo Leon ha ulteriore conferma dopo aver scoperto da Lady Marion, la donna che ama, che il suo padrino, il console inglese, è nei guai. Ma cos’hanno in comune un semplice farmacista e un membro della nobiltà cittadina come il console? E perché un vecchio nemico della Repubblica, il Francese, è tornato in città? Quel che è certo è che per Leon non sarà semplice comporre i pezzi del mosaico e venire a capo dell’intrigo che potrebbe mettere in pericolo Lady Marion, e forse avere gravi conseguenze sul piano politico. Sullo sfondo delle calli veneziane, tra documenti segreti, spie e oscuri complotti, riuscirà Marco Leon a sciogliere l’enigma che sembra intrecciare piccoli interessi criminali a un diabolico progetto eversivo?

Ascolta e guarda l’incipit letto da Barbara: