ULTIMA AVVENTURA CON CLARA SIMON

di ANTONIA DEL SAMBRO

Siamo nel 1905 e in una Cagliari che sembra quasi più all’avanguardia di Parigi. 

Qui, Floriana Lepori, maestra e suffragetta volitiva e tenace ha organizzato una manifestazione in piazza. Ci sono donne e colleghe come lei a richiedere a gran voce diritti e uguaglianze ingiustamente negate a causa del loro sesso e ci sono uomini che vorrebbero solo vederle a casa a fare il bucato e a preparare la cena. 

Per questo, quando una collega di Floriana, Costanza Pes, viene ritrovata brutalmente picchiata nella tonnara di Cala Regina mentre rientrava a casa dalla manifestazione, il misfatto è talmente grave da scatenare una vera e propria caccia all’uomo; anche perché i medici che hanno accolto e prestato le prime cure alla povera Costanza sono molto pessimisti riguardo le sue condizioni e dubitano che la giovane donna potrà mai uscire dal coma. 

Si cerca il colpevole ovunque e lo si individua in Camillo Cappai, cugino di quel conte Roberto Cappai Pinna e nemico giurato di Clara Simon che ce l’ha con lei perché donna, perché giornalista, perché mezza cinese e perché, ovviamente, completamente devota alla causa delle donne. 

Clara, intanto, è appena tornata da Napoli dove si è convinta, suo malgrado, che la morte di suo padre è praticamente cosa certa, nonostante questo si ritrova ad accogliere la supplica proprio del suo delatore più accanito e determinato, quel conte che ora le chiede di intervenire per dimostrare l’innocenza di suo cugino riguardo alla brutale aggressione ai danni della Pes. 

Clara scopre, infatti, che il giovane su cui vertono tutte le accuse quella sera era in compagnia di una donna misteriosa del quale non vuole rivelare il nome, a costo di restare dietro le sbarre per sempre. Il conte crede fermamente che se esiste qualcuno a Cagliari in grado di appurare la verità e scagionare il cugino, quella persona è Clara Simon, la giornalista di sangue misto a cui ha cercato di rovinare la vita costantemente. E Clara, che ama la Verità oltre ogni cosa e oltre ogni antagonista personale si mette alla ricerca del vero colpevole sapendo che, mai, come questa volta non solo ci sarà da scagionare un innocente ma anche far comprendere a tutti che l’emancipazione femminile non è più rimandabile e che la Storia bussa forte alle porte del secolo appena iniziato. 

Francesco Abate confeziona una trama dall’architettura ricca ed elaborata in cui ogni pagina è spunto e approdo di molteplici riflessioni. La “sua” Cagliari è moderna e contemporanea, assolata eppure misteriosa, ancorata alle vecchie abitudini di una aristocrazia ammuffita e decadente ma aperta alla società del nuovo secolo che paventa e pretende innovazioni sociali, economiche, imprenditoriali. E se Clara Simon continua a essere quel concentrato di originalità e meraviglia che rari protagonisti di serie possiedo, l’autore è altresì eccezionale nel descrivere e dare vita a tutti i personaggi minori che intonano una narrazione corale tra le più convincenti della nostra narrativa di genere. Le espressioni e la gestualità della governante Maria Boi, il generosissimo cuore di Ugo Fassberger, l’ottusità mediocre e pavida del conte Cappai, il fascino del capitano Saporito, ma anche le ultimissime figure che appaiono e scompaiono nel corso dell’intero racconto sono tutte precise, giuste e indimenticabili. E questo senso di Abate per i personaggi minori lo consacra come il più abile narratore di storie del nostro panorama. 

TRAMA

Durante una manifestazione di femministe qualcuno aggredisce una maestra. Il suo corpo privo di sensi è rinvenuto nel magazzino dell’antica tonnara. Malgrado i sospetti convergano su un giovanotto dell’alta società, la giustizia temporeggia. Di fronte a tanta impunita violenza Clara Simon, l’affascinante e testarda giornalista de «L’Unione», non può restare a guardare. Muovendosi per le strade della Cagliari di inizio Novecento, tra una vecchia nobiltà che non vuole cedere il passo e una nuova borghesia impaziente di affermarsi, scopre con quanta furia il mondo abbia cercato, da sempre, di mettere a tacere le donne. E ancora una volta trova il coraggio di far sentire la sua voce.