Gli occhi della notte

Gli occhi della notte

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Published: 21/04/2023

Format: Brossura

ISBN: 9788893905152

COME SEDURRE UN LETTORE ABBANDONATO NEL MARE-MAGNUM DEL GIALLO

di MANUEL FIGLIOLINI

Ci sono tanti romanzi che vengono pubblicati, ci sono romanzi che sembrano sempre la copia migliore o diversa di alti. E poi ci sono i romanzi di Marina Visentin, romanzi che scardinano il noto per buttarci in un ignoto sorprendente. Cambia i punti di vista, cambia i ritmi e ci fanno risorgere dal mare-magnum delle pubblicazioni attuali.

La seconda avventura del vice-questore Giulia Ferro è l’ossimoro della letteratura di genere, è letteratura tout-court. E questo Marina Visentin lo sa mettere bene in risalto. Partiamo però per punti per spiegare questo sentimento che mi ha pervaso per tutta la lettura del romanzo.

Punto primo la trama, la storia è di una ragazzina ritrovata morta nei pressi di Parco Nord a Milano. Il vice-questore ha pochi elementi in mano, quasi niente, neanche la scena del crimine. E qui la scrittrice da il  colpo di coda al romanzo, rende l’indagine qualcosa di quieto, calmo a confronto di una vita da commissariato rutilante. Le indagini si svolgono inseguendo gli interrogatori, latita l’azione che caratterizza tutti i romanzi del genere, ma Marina Visentin riesce a centrare in pieno il coinvolgimento psicologico delle parti. E negli interrogatori, l’ipotetica azione raggiunge l’apice.

Non è solo lo sviluppo della trama a conquistarci, ma anche i suoi personaggi, principalmente Giulia Ferro e Alfio Russo che di romanzo in romanzo cedono il passo e si avvicinano, uno cerca di comprendere l’altro, ma senza abbattere i muri, solo aprendo le porte dei segreti che ognuno costruisce.

Giulia Ferro è il personaggio cardine dei romanzi di Marina Visentin e sempre più ci stupisce e conquista il lettore morettianamente, “mi si nota di più se non vengo”. E Giulia Ferro è lo stesso, conquista il lettore, senza mai ammiccare, senza mai cercare il compiacimento. Anche nel racconto della sua vita privata non cerca comprensione nel lettore ma espone i fatti come se fossero accadimenti comuni, ognuno ha il suo passato.

Altro punto forte del romanzo della Visentin è la descrizione della vita di commissariato, una vita non edulcorata, con i suoi alti e bassi e i piccoli screzi che caratterizzano il mondo del lavoro, l’astio nei confronti del capo, la battaglia interna per essere sempre migliori delle aspettative, insomma Marina Visentin ci conquista con la normalità.

Ed è questo che manca nella letteratura di genere, e ci tengo a non chiamarlo poliziesco, perché Marina ci racconta l’ordinario utilizzando la letteratura come discriminante dall’altro. Non sono la storia o i personaggi alla ricerca dell’originalità, ma è il modo di portarle al lettore che ne fanno la vera differenza.

Un racconto di una Milano, in alcuni angoli sconosciuti o noti, una storia che si svolge tra le strade, nelle case, un poliziesco che riesce a cambiare genere nel suo ex-cursus letterario. Un romanzo assolutamente da non perdere.

TRAMA

Milano, fine novembre. Le giornate più buie dell’anno fanno da cornice alla nuova indagine del vicequestore Giulia Ferro, alle prese con un caso particolarmente drammatico: la morte di Cinzia, una bambina di sette anni, scomparsa all’uscita da scuola e ritrovata cadavere in un boschetto ai margini del Parco Nord. L’incubo che la bimba sia finita in mano a un gruppo di pedofili apre un’indagine che si presenta da subito complessa, faticosa, un ginepraio di false piste e vicoli senza uscita. Il primo a finire nella lista dei sospettati è l’ex marito di una delle maestre della piccola, un individuo abietto condannato già in precedenza per violenze domestiche e revenge porn. Molti testimoni, inoltre, segnalano la presenza nei dintorni della scuola di un ragazzo dall’aria stravagante. Anche il padre di Cinzia è un uomo dai molti misteri, a partire dal suo coinvolgimento negli affari della ’ndrangheta in Lombardia. Al centro di una famiglia allargata dove non mancano ombre e tensioni, tenta invano di dipingere un quadro idilliaco e felice, destinato ben presto a incrinarsi. Giulia può contare sull’aiuto dell’ispettore capo Alfio Russo, amico fidato e collega perspicace, ma ancora una volta è con i fantasmi del suo passato che deve prima di tutto combattere. Quei fantasmi che la scelta di tornare a vivere a Milano ha riportato in vita, riaprendo vecchie ferite ma rendendo ancora più acuto il suo sguardo, più efficace quell’istinto che ostinatamente la guida sulle tracce della verità.

Ascolta la recensione di Manù:

 

4.7Overall Score

Gli occhi della notte

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  • Trama
    5.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    5.0

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