Dolce da morire

Dolce da morire

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Published: 03/02/2023

Format: Brossura

ISBN: 9791280845252

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLE ZIE

di ANTONIA DEL SAMBRO

Se io sapessi scrivere per il teatro come me la cavo a scrivere per il cinema, questo romanzo di Cristina Aicardi e Ferdinando Pastori sarebbe già sul mio desktop in versione “traduzione teatrale” perché gli autori hanno fatto un piccolo capolavoro di pièce ottocentesca dove ogni personaggio (compreso i gatti) che si affaccia sulla trama è a sua volta un piccolo capolavoro di ingegno artistico e letterario.

Forse, Cristina e Ferdinando lo hanno fatto del tutto inconsapevolmente, concentrati come erano a scrivere un giallo delizioso, originale, molto molto milanese; oppure era proprio quello che avevano intenzione di fare (lo appurerò appena avrò l’occasione di intervistarli), fatto sta che Dolce da morire è pirandelliano con la zia sovrappeso e depressa, cechovschiano con la giovane operosa e sprovveduta da salvare e ibseniano con il personaggio borghese dell’investigatore privato affascinante, dal fisico curato e dall’ufficio in centro. 

Pensare, dare vita e amalgamare tutti questi indovinatissimi personaggi richiede talento, immaginazione e mestiere. Doti che entrambi gli autori è evidente che possiedono. Ma c’è qualcosa di altro che rende Dolce da morire una vera chicca tra i romanzi di genere, qualcosa di appena accennato, quasi di impercettibile, eppure diffuso e imperante: la fortissima consapevolezza da parte dei lettori che quei personaggi e quelle storie in un qualche modo che non scopriremo mai hanno assolutamente a che fare con chi scrive. 

E ovvio che non sapremo mai quando Olga Cazzaniga Peroni, protagonista vera della storia finisce col parlare con la voce della Aicardi, né quando l’investigatore Franco Reali pensa come penserebbe Pastori, ma da qualche parte, disseminate in tutta la storia queste cose ci sono altrimenti chi legge si sarebbe ritrovato di fronte a un paradigma da giallo classico italiano tutto sommato già visto. Invece no. Invece la zia sovrappeso e depressa che cerca di salvare da un approfittatore la nipote ingenua pensa, parla e agisce con una originalità assoluta e Reali anche se fa l’investigatore privato, a volte, parla proprio come se avesse alle spalle tre o quattro interessantissime pubblicazioni in libreria. 

È una cosa sorprendentemente magnifica. Quel fiore viola poggiato sul risotto che pensi lo sciuperà invece lo nobilita, il sale di Volterra nel gelato al caramello, la metropoli milanese che diventa una scena teatrale raccolta con tanto di quinta di velluto. 

Io mi sono divertita a leggere Dolce da morire quasi come se fossi seduta a teatro dove le scene girano, i personaggi entrano in maniera inaspettata e la storia va a finire esattamente come non avresti mai pensato. 

Bravi!

TRAMA

Olga Cazzaniga Peroni è una brianzola ironica e pungente. Il timore che il fidanzato della nipote possa rivelarsi un cacciatore di dote la spinge ad assumere l’investigatore privato Franco Reali. Quello che inizia come un incarico di routine non solo porterà a risvolti inaspettati, ma stravolgerà la vita di Reali. Alle prese con usurai, criminalità organizzata, una bionda femme fatale e le continue interferenze di Olga, Reali dovrà dar fondo a tutte le sue risorse per sventare un pericoloso disegno criminale e salvaguardare l’incolumità di tutte le persone coinvolte.

4.7Overall Score

Dolce da morire

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLE ZIE di ANTONIA DEL SAMBRO Se io sapessi scrivere per il teatro come me la cavo a scrivere per il cinema, questo romanzo di Cristina Aicardi e Ferdinando Pastori ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    5.0

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