QUANDO LE PICCOLE COMUNITA’ VENGONO SCONVOLTE

di ANTONIA DEL SAMBRO

In una stagione editoriale di “prime volte” ai lettori capitano tra le mani romanzi di emergenti davvero ben fatti. Sem Editore ne detiene pressoché l’appannaggio totale e tra le novità da leggere assolutamente c’è L’inchiesta di San Lorenzo del versiliano ed ex sindaco di Seravezza, Ettore Neri, il quale, tra le librerie della costa toscana, per settimane, è stato al primo posto tra gli autori più letti. 

Romanzo di esordio dicevo sopra ma davvero di grande iato e soprattutto di grande originalità.

Si potrebbe quasi definire un noir sociale dove a risaltare tra le pagine e il racconto è più una comunità che l’accaduto delittuoso vero e proprio. E quindi i lettori si ritrovano con un pathos più collettivo, più diffuso, più inclusivo. E tutto inizia con una scomparsa, più precisamente con la scomparsa di Ermete Rosi, uscito in bicicletta per i suoi soliti giri che lo vedono appassionato camminatore sulle due ruote e mai più tornato. 

Poco dopo si scopre che il professor Rosi è stato ritrovato cadavere nel luogo dove è partito l’incendio che per ore ha tenuto impegnati e preoccupati tutti i residenti e gli abitanti del posto. 

Come si collegano le due cose? O meglio c’è un collegamento tra i due eventi? 

L’autore da questo momento in poi è bravissimo a lasciare chi legge in una suspense costante dove le azioni, le parole, i gesti di tutta una comunità diventano quasi il canovaccio perfetto per una commedia dell’arte. Le fragilità, le emozioni, i dubbi e le certezze, le indagini di un ex agente infiltrato, la natura minacciata dei boschi, i piccoli paesi della provincia italiana dove per uno stano caso del destino sembrano accadere i fatti più efferati, le mancate tragedie e quelle che, invece, si verificano davvero: Neri fa Dante e anche se non scrive in endecasillabi ci prova con tutto sé stesso a dipingere e riportare fedelmente le mille sfaccettature dell’animo umano. 

E colpisce la sua sfacciataggine che quasi sembra sventatezza nell’apparecchiare il dipinto reale e realistico di una comunità chiamando la location con il suo nome reale, proprio quella Seravezza di cui lui stesso è stato primo cittadino. E allora la riflessione di chi legge non può che soffermarsi sul racconto di fiction che agevola e solleva ogni autore da specifiche responsabilità e insieme su quei piccoli cenni (l’incendio nel bosco in particolare) dove i riferimenti alla realtà sembrano più che casualità. E poi c’è la scrittura di Neri, quasi da cronista, quasi giornalistica, come chi punta il dito sulle contraddizioni e i segreti umani che ognuno si porta dietro e li descrive alla perfezione ma senza giudicarli. La scrittura per Neri è racconto, non si moralizza attraverso di essa e non si educa e questo per un autore emergente è davvero una dote e una qualità apprezzabilissima.

TRAMA

Quando le fiamme smettono di bruciare, i resti del bosco carbonizzato restituiscono un cadavere. È quello di Ermete Rosi, un professore universitario all’apparenza senza nemici e con la passione per la bicicletta. Il macabro ritrovamento manda in frantumi la placida tranquillità delle terre che si allungano tra il mar Tirreno e i monti Apuani. Se il rogo è stato domato, un denso fumo continua ad avvolgere il mistero della morte di Rosi. È stato un incidente oppure si tratta di omicidio? Nessuno ha visto niente, le testimonianze non rivelano possibili moventi per giustificare un delitto e non emergono indizi significativi. A occuparsi del caso è il trentacinquenne Nicodemo Gatti, un maresciallo dell’Arma poco socievole e dal carattere spigoloso. Gatti ha un fiuto da segugio di razza che mal si concilia con certe intemperanze legate a una vita sentimentale fin troppo complicata. Non è certo di sapere cosa sia l’amore, ma conosce fin troppo bene l’innamoramento che spesso lo porta a perdere il controllo. E infatti da qualche mese gli è stato assegnato il comando della Stazione dei carabinieri di Seravezza. Il nuovo incarico assomiglia tanto a un trasferimento punitivo. La morte di Ermete Rosi, però, cambia tutto. Comincia così un’indagine nelle pieghe di quella Versilia interna che ha poco a che fare con il mondo patinato ed effervescente della Riviera. Una terra aspra, popolata da personaggi intensi e sinceri, a volte ambigui e incoerenti, sempre alle prese con le proprie debolezze, stranezze, inquietudini. “L’inchiesta di San Lorenzo” mostra le mille sfumature della commedia umana che va in scena nella provincia profonda, avvolta dalla coltre di un enigma fittissimo che, diradandosi, svelerà una soluzione sorprendente e inattesa.

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