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ISBN: 9788831817905

QUANDO È LA PICCOLA PROVINCIA A DIVENTARE OSCURA ALLORA FA ANCORA PIU’ PAURA

di ANTONIA DEL SAMBRO

 

Il Male ha ramificazioni oscure e lunghe dita assettate di orrore.

Il Male si manifesta in aspetti terribili e impensabili e tocca e sporca persone, comunità e luoghi meravigliosi come le Langhe piemontesi, dove tra colline dolci e paesaggi pieni di poesia, c’è chi ordisce malefatte e orrori non risparmiando neppure i morti.

Qui, nella fascinosa cittadella di Mondovì, separata dal mare dalle singolari Alpi Liguri, c’è l’ufficio del commissario Gualtiero Bova, detto “il Pinguino”, affetto da saudade per la sua Liguria e affetto da dipendenze varie ma necessarie a fargli sopportare il “difficile mestiere di vivere”.

Qui, in un lunedì mattina di novembre viene raggiunto da una telefonata che gli annuncia il furto di un cadavere dal cimitero. La notizia è la punta dell’iceberg di una indagine che parte da un antico caso e affonda le radici in un presente buio, cupo, pericoloso e pieno di insidie.

Bova, solitario, con un passato atroce che non riesce e non vuole seppellire, una stanchezza atavica nei confronti del mondo e di quello che gli accade intorno si fa forza e ancora una volta e si mette al lavoro per fermare quel Male, affacciatosi nuovamente in un novembre che gela il sangue nelle vene quasi allo stesso modo di un inverno artico, e perpetrato da demoni spietati che uccidono, seviziano e torturano nella Provincia Granda, che in realtà è piccola, statica e facilmente suggestionabile.

I lettori di Orso Tosco hanno apprezzato e amato moltissimo “il Pinguino” apparso nel primo romanzo della serie e che è valso all’autore il Premio Scerbanenco e ora lo ritrovano in un secondo capitolo dove, se possibile, il massiccio, dall’aspetto poco attraente e malinconico commissario Bova diventa quasi una creatura ultraterrena in grado di dare la caccia al male, guardare negli occhi l’abisso e passare attraverso tutto questo praticamente senza farsi toccare né abbattere.

E certo, parte di questi poteri gli arrivano anche dalla sua “squadra” di supporto, creatagli intorno con maestria raffinatissima dallo stesso autore che, solo per i personaggi secondari dovrebbe fare scuola tra gli aspiranti scrittori, ma in parte anche dagli stessi lettori.

Succede, infatti, una cosa stranissima quando si legge di Gualtiero Bova, e cioè che si desidera con tutte le forze che abbia successo, che nella sua esistenza ci sia un attimo fugace di splendore, uno iato di soddisfazione, un giorno di perfetta tranquillità. E allora questo sentiment che il personaggio di Bova trasmette ai lettori si trasforma in identificazione e compartecipazione assoluta in una spirale positiva di dono reciproco che rende ogni romanzo con protagonista Bova una esperienza di lettura straordinaria.

Orso Tosco ha dichiarato che questo secondo romanzo con protagonista “il Pinguino” è il suo personale regalo a chi tanto ha amato il primo lavoro, ma i lettori si aspettano molti altri regali come questo perché nessuno sarà mai pronto a rinunciare a Gualtiero Bova.

TRAMA

“Un morto, commissario. Si sono rubati un morto.” Non c’è pace per Gualtiero Bova, che tutti chiamano il Pinguino e, come ogni pinguino che si rispetti, prova a godersi in tranquillità salvifiche nuotate solitarie nei fiumi del basso Piemonte, dopo che un trasferimento l’ha privato del suo mar Ligure. Una telefonata, il furto di un cadavere da un cimitero annunciato da un prete, ed ecco che quell’autunno che ha fretta di farsi inverno precipita in un abisso di orrore. E la Provincia Granda, profonda, in apparenza immobile, diventa il palcoscenico irreale in cui si muovono apostoli di antichi rituali, improbabili cacciatori di demoni, torturatori sui generis, killer implacabili… Il Pinguino, insieme alla fedele bassotta Gilda e a una stramba squadra di poliziotti, si ritrova per le mani un caso intricato che lo porterà a scontrarsi con una rete di pericolosi criminali, entrando in contatto con le parti più oscure e meschine dell’animo umano. Torna l’indimenticabile commissario creato dall’autore rivelazione della crime fiction italiana, con la sua umanità ruvida, il suo sarcasmo, la sua goffaggine, i silenzi impenetrabili, l’amore per il bere e il mangiare. Torna con un’altra storia che è una nuova partita a scacchi con il destino, dove il sangue, che è sacro ed è vita, diventa pasto per acquietare lo spirito del male.

5.0Overall Score

QUANDO È LA PICCOLA PROVINCIA A DIVENTARE OSCURA ALLORA FA ANCORA PIU’ PAURA di ANTONIA DEL SAMBRO   Il Male ha ramificazioni oscure e lunghe dita assettate di orrore. Il Male si ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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