UN THRILLER SELEZIONATO DAL REESE’S BOOK CLUB CHE NON SBAGLIA MAI

di SALVATORE SCONZO

Ana Reyes scrittrice dalle origini guatemalteche e insegnante di scrittura creativa negli Stati Uniti, esordisce con “Casa dolce casa”, un romanzo selezionato da Laura Jeanne Reese Witherspoon per il Reese’s book club (club di lettrici).

Casa dolce casa è un thriller che parte bene, ma con qualche buco narrativo che personalmente fa scendere di un punto il giudizio complessivo. Sebbene il finale sia un po’ prevedibile, il ritmo incalzante e le problematiche della protagonista rendono gradevole ed interessante la lettura. Se i salti temporali, così come quelli tra una scena e l’altra fosse stata evidenziata con un capitolo, di sicuro il lettore si orienterebbe meglio.

Maya conosce Frank in libreria, ne è talmente attratta che la storia tra i due esplode, fino a quando però accade qualcosa di irreparabile e i due si separano. Sette anni dopo, Maya ritrova Frank in un video registrato dalla telecamera di sicurezza di un ristorante dove la ragazza con cui sta chiacchierando all’improvviso si accascia e muore.

Questo romanzo basato su una teoria al confine tra la finzione e la realtà, seduce il lettore. Da sempre il tema cardine trattato in questa storia ha sollevato dubbi e fascinazione proprio per le sue potenzialità che, proprio in questo caso, rendono i personaggi principali reali ed interessanti. Ma dentro a queste 300 pagine edite da Feltrinelli si parla anche di equilibrio e affetto tra madre e figlia, di amicizia e complicità; il rapporto di Maya e Aubrey ad esempio, a tratti influenzato dalla gelosia, dalla competizione è infatti raccontato in maniera chiara ed eccellente, porta ad immedesimarsi tornando con la mente all’adolescenza. Ma Ana Reyes, l’autrice, parla al lettore affrontando anche il problema delle dipendenze da farmaci e dalla droga e di alcolismo.

Argomenti non sempre trattati in maniera adeguata ma che qui vengono snocciolati con parsimonia, senza mai essere pesanti se non giustificato per dare senso al contesto della storia stessa fino alla capitolazione tra Maya e le persone che ha ingannato.

Tra realtà che sfumano e altre che invece rischiarandosi si trasformano in agghiaccianti verità, “Casa dolce casa” crea paura, suscita ansia, stuzzica, fa arrabbiare e commuovere.

Difficilmente dimenticherete ogni angolo di questa storia.

TRAMA

Almeno due donne sono morte misteriosamente in compagnia dello stesso uomo, Frank. Maya ha solo diciassette anni quando vede morire la sua migliore amica, Aubrey: un attimo prima stava parlando con il ragazzo più affascinante ed enigmatico di Pittsfield, Massachusetts, per cui Maya ha un’irresistibile cotta, e l’attimo dopo è a terra. Nessuna arma né veleno né contatto, solo l’orribile sospetto che il colpevole sia Frank. Sette anni dopo, Maya sta cercando di ricostruirsi una vita altrove quando, una notte, il passato ritorna. In un video virale assiste a una scena identica: una donna muore di colpo accanto a un Frank solo un po’ più vecchio. Era proprio lui, dunque, l’assassino di Aubrey? I dubbi la tormentano, insieme a una potente crisi di astinenza da benzodiazepine, che Maya assume da anni contro l’ansia e l’insonnia. Nella sua mente, oltre al pensiero dell’amica e di Frank, si affaccia insistente l’immagine di una casa nel bosco, accanto a un torrente che sembra incantarla con il suo gorgoglio. Ma cosa è successo davvero quel giorno? Qual è il confine tra i suoi ricordi confusi e la realtà? È arrivato il momento di avventurarsi in quel bosco, di tornare a casa.

Traduzione: Elena Cantoni

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