Tira mòlla e messèda

Tira mòlla e messèda

Genere:

Published: 15/05/2023

Format: Brossura

ISBN: 9788832159462

QUANTA BELLA GENTE, PRIMA DELLA MILANO DA BERE!

di BARBARA MONTEVERDI

Alcune piccole case editrici hanno la capacità di scovare (e covare) scrittori di qualità che sanno dare ai lettori emozioni sempre diverse. La Todaro è proprio una di queste e ogni volta che incappo in un suo libro rinnovo il piacere di una lettura arguta e originale.

Finito il pistolotto nei confronti dell’editore, mi fiondo sull’autrice di questo spassosissimo giallo, Paola Varalli, che è proprio come ce la si immagina leggendola: spiritosa, intelligente e lombardamente spiccia. Mi piace lei e mi piace molto la sua scrittura semplice, ma curata, onesta, lineare e piena di inventiva e trovate spassose.

I personaggi di questo racconto sono ben caratterizzati (il Mario e il Pino erano già stati abbozzati in una novella breve precedente) e sono proprio gli amici del bar che negli anni ’80 incontravamo per farci una bicicletta (bianchino spruzzato Campari) in scioltezza. Ah, biciclètta si pronuncia con la “e” bella larga, mi raccomando, se no non vale e il William del bar è Villiam, rigorosamente e milanesemente con la “V” semplice.

Ambientata tra via Paolo Sarpi (la Chinatown milanese) e le vie Lomazzo e Fauché, la storia ci catapulta nella città di 40 anni fa quando i cellulari ancora non esistevano e i computer erano dei Commodore grossi e spessi come un trolley. Forse (anzi, di sicuro) la gente non era migliore di oggi, ma gli amici trovavano ancora il tempo di incontrarsi nella pausa pranzo e, magari, di auto invitarsi a cena per scofanarsi un buon  ossobuco con risotto.

Il tinello-sala da pranzo di casa Possa comunicava con la cucina per mezzo di un arco. I tre commensali della tavola rotonda, Gianna, Pino e Marietto, iniziarono a darsi da fare intorno al piatto di portata, che sembrava piuttosto abbondante. Questo per chi non conosceva quelle buone forchette sedute lì in cerchio. Il silenzio cadde di colpo. Si sentiva solo il rumore delle mandibole in azione. Il piatto fu spazzolato in fretta. Marietto adorava scavare negli ossi buchi per mangiarne il midollo, saporito e grasso, profumato di limone, squisito come pochi piatti al mondo, secondo il suo parere autorevole di milanese incallito. La moglie del Pino aveva accompagnato il piatto con il risotto giallo. Mario se ne servì una generosa porzione e innaffiò tutto con un bel bicchiere di Gutturnio.

Acquolina in bocca? Avete proprio ragione, ma non potrete soffermarvi a lungo sulle delizie post prandiali perché i protagonisti in questione hanno cominciato a scavare in una strana storia di cassette da registratore (sì, proprio quelle che infilavamo nel mangianastri, spesso si incastravano e dovevamo riavvolgere aiutandoci con la Bic!) recapitate per posta da mittenti sconosciuti e, forse, in pericolo. Ma quale pericolo? E ci sarà davvero un pericolo? Prima di chiamare la Polizia (anzi, i Carabinieri, perché il Pino è fissato con l’Arma), i due amici decidono di chiarire per conto proprio il mistero, tanto per non fare la figura dei fessi nel caso la faccenda si rivelasse una tempesta in un bicchier d’acqua. (E qui il Pino, che non afferra proprio i concetti di eufemismo e metafora chiederebbe sicuramente “Come fa un bicchiere d’acqua a contenere una tempesta?”).

La storia è originale, sebbene la suspense risulti diluita dai bianchetti, e piena zeppa di ironia e a me è piaciuta molto perché riprende per la coda quella Milano che sapeva ancora ridere di se stessa e conservare un’anima – fattiva, operaia, concreta, ma pur sempre un’anima – prima che i soliti noti se la bevessero e ci lasciassero come eredità un’acidità inestinguibile.

Mai come in questo caso, vale lo slogan LEGGETE, LEGGETE, LEGGETE PERCHE’ LEGGERE RENDE LIBERI. Anche di ridere e rimpiangere i noi stessi persi irrimediabilmente lungo la strada del progresso.

TRAMA

Tira mòlla e messèda… che titolo bizzarro per un giallo!È questo il primo pensiero che viene alla mente quando si vede questo libro.Questa espressione dialettale milanese ha un significato simile a “gira che ti rigira”, intendendo perdere tempo, girarci intorno.Ed è proprio “girandoci intorno” che il virile gommista Mario e l’idraulico Pino, aiutati da Eddy la buttafuori e Viliam il barista, risolveranno l’enigma di un’audiocassetta misteriosa e incomprensibile, recapitata in forma anonima.Fa da sfondo a questo romanzo una Milano anni ’80, il quartiere del Borgh di Ortolan (zona Sarpi) e un bar sui generis, dove i nostri stravaganti investigatori si concedono innumerevoli “biciclette”, aperitivo d’antan, mentre cercano di fare chiarezza sugli eventi e salvare una persona in pericolo.

Ascolta l’incipit letto da Barbara:

5.0Overall Score

Tira mòlla e messèda

QUANTA BELLA GENTE, PRIMA DELLA MILANO DA BERE! di BARBARA MONTEVERDI Alcune piccole case editrici hanno la capacità di scovare (e covare) scrittori di qualità che sanno dare ai lettori ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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