La primavera degli scomparsi

La primavera degli scomparsi

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Published: 24/11/2023

Format: Brossura

ISBN: 9788862435277

MAI SOTTOVALUTARE LE DOLCI VECCHIETTE. SOPRATTUTTO QUANDO NON SONO DOLCI PER NIENTE.

di BARBARA MONTEVERDI

Se il buongiorno si vede dal mattino, tra queste pagine splende un bel sole: la signora settantatreenne che si aggira in questo noir polacco è una poliziotta in pensione che non demorde ed è ben decisa a fare giustizia di un passato che per lei, evidentemente, non è assolutamente trascorso. E la sua visione della vecchiaia, parbleu!, è proprio identica alla mia. Sono cose che confortano più di un caminetto acceso nel freddo dell’inverno.

A volte mi portavo dietro il binocolo e osservavo la casa stando nascosta dietro gli alberi. Ricordo che mi ero perfino preparata una scusa: se qualcuno avesse chiesto che cosa facevo, avrei potuto sempre dire che spiavo l’arrivo dei rondoni, che alle prime avvisaglie della primavera cominciavano a comparire nel bosco. Ma non interessava nessuno, nessuno faceva attenzione a me. Già allora, prima di cominciare a sembrare una vecchia, per alcune persone ero invisibile e già allora sapevo – o almeno sospettavo – che presto ne avrei approfittato.

L’intraprendente signora, però, non è l’unico personaggio fuori dagli schemi che si incontra tra queste pagine; anche il ventisettenne Gryga – poliziotto attento e scrupoloso – ha i suoi momenti di intima ribellione, di contenuta violenza, soprattutto quando inciampa in mocciosetti alti un cacio, spocchiosi e irriverenti ai quali metterebbe volentieri le mani addosso se non fosse frenato da una serie di tabù etici che evitano di farlo scivolare dall’altra parte della legge. Ciò non gli impedisce di provare momenti di puro disgusto cosmico nei confronti della categoria dei bambini maleducati. E anche in questo caso, non posso che condividere.

Ma entrando nel vivo di questo noir polacco, dobbiamo subito apprezzarne l’impostazione: il cadavere di un anziano col cranio fracassato si mette di traverso alla poliziotta in pensione, e non è una metafora. La donna si presta a fare da appoggio esterno alle indagini, anche per tentare di indirizzare le ricerche lontano da lei, giacché nessuno degli ex colleghi immagina che possa aver qualcosa a che fare con l’omicidio, ma la sua curiosità estrema l’ha portata a compiere un passo falso prima ancora che si scoprisse il corpo dell’uomo.

A questo proposito, ben delineata è la psicologia dei poliziotti, caratterizzati in modo preciso, ma senza insistere nella descrizione e a favore di qualche breve, fulminea, fotografia di persone abituate a cavarsela da sole, con l’ausilio di qualche trucco che permette loro di entrare in sintonia col prossimo in modo veloce ed efficace. Anche l’anziana pensionata riacquista rapidamente il suo fiuto professionale e l’atteggiamento più adatto a un’indagine un po’ fuori dagli schemi. Almeno per quanto la riguarda.

La trama si sviluppa attraverso una serie di colpi di scena, non eclatanti ma fondamentali, e il lettore sente crescere la curiosità mentre tenta di trarre le proprie conclusioni, che vengono inevitabilmente scartate dopo un ulteriore “giro di boa” da parte dell’abile autrice, che sa creare la giusta suspense e aprire nuove porte da varcare.

Però, anche lei – secondo me – ha commesso un errore ingarbugliando eccessivamente il finale, che meritava una chiusa più lineare. Qualche punto non viene volontariamente chiarito, in vista di ulteriori seguiti narrativi, ma questo non disturberebbe se la conclusione fosse meno cervellotica.

In generale, comunque, si ha tra le mani una storia originale e ben raccontata, che vale la pena godersi perdonando il finale confuso che sarà, probabilmente, meglio sviluppato e puntualizzato nel prossimo libro.

TRAMA

Katowice, Bassa Slesia. Krystyna, poliziotta in pensione, conduce una vita monotona, dividendosi tra camminate, giardinaggio e indigestione di serie tv. A distanza di molti anni un avvenimento però continua a tormentarla: la scomparsa del fratello Romek, avvenuta in circostanze misteriose durante una gita sui Monti Tatra nel 1963. Della sfortunata comitiva di cinque amici era tornato solo Jacek che, sospettato di aver causato la morte dei compagni, aveva fatto perdere le sue tracce. Un bel giorno Krystyna lo rivede e scopre che l’uomo ha assunto una nuova identità. Decisa a farlo confessare, lo segue e si introduce in casa sua armata di coltello…

Traduzione: Raffaella Belletti

Ascolta e guarda l’incipit letto da Barbara:

4.8Overall Score

La primavera degli scomparsi

MAI SOTTOVALUTARE LE DOLCI VECCHIETTE. SOPRATTUTTO QUANDO NON SONO DOLCI PER NIENTE. di BARBARA MONTEVERDI Se il buongiorno si vede dal mattino, tra queste pagine splende un bel sole: la ...

  • Trama
    4.5
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    4.8

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