In principio era la Bestia

In principio era la Bestia

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Published: 18/04/2023

Format: Brossura

ISBN: 9788807035289

MALA TEMPORA CURRUNT IN BOSCHI OSCURI.

di BARBARA MONTEVERDI

Trovarono la carcassa straziata d’un viandante nel fitto della vegetazione palustre, un nugolo d’insetti agognanti che ronzava senza sosta attorno ai suoi poveri resti mortali. Dall’arrocco dei paesi limitrofi, ancora fiaccati dalle recenti insurrezioni che avevano bruttato di vendette, ruberie e soprusi le loro inerti contrade, i villici giunsero a frotte.

Che devo dire? Omar Di Monopoli si esprime così e, al di là delle sue storie sempre forti e profonde, viene da apprezzarlo fin da subito per la scrittura accuratissima e originale.

  1. Terra d’Otranto (così chiamata, ma siamo in realtà nei dintorni di Taranto), giungono alcune guardie armate per mettere fine agli attacchi di una fantomatica Bestia che strazia uomini e animali. La sparuta guarnigione e il naturalista James Fenimonte – napoletano di origini inglesi che l’accompagna- toccano con mano l’ineludibile realtà: più che la Bestia poté la miseria.

La tensione è costante, in queste belle pagine, perché mentre ci si addentra in boschi di lecci scuri, aggrovigliati e poco ospitali, ci si sentono gli occhi addosso di animali selvatici e di umani non dissimili alle fiere, affamati e guidati dal puro istinto di sopravvivenza, si evitano per miracolo trappole per le volpi e agguati di briganti – che poi sono un’accozzaglia di disperati pronti a tutto pur di vendere cara la pelle.

E tra signorotti cenciosi che remano contro la Storia, spinte illuministiche che dal napoletano giungono sporadiche, ma pericolose e una popolazione smunta, affamata e superstiziosa, l’autore tratteggia con sapienza quasi da antropologo il ritratto di un’epoca e di un territorio devastati da lotte di potere e monarchi ciechi.

Il pensiero corre ad altri scrittori che ho amato, e amo, e che hanno scritto dello stesso argomento: tutti loro hanno il grande merito di aver sollevato un velo polveroso che copriva la storia del Sud d’Italia in quegli anni in cui l’Unità della penisola era un’idea ancora da ipotizzare. Omar Di Monopoli non me ne vorrà se, a questo proposito, nomino il libro di Lucio Sandon, La macchina anatomica, e di Martin Rua, Il cacciatore di tarante. Sono fratelli di sangue (anzi, d’inchiostro), parlano degli stessi mali, della medesima terra con amore e competenza storica.

E’ buona cosa leggere questi testi non solo per il piacere di perdersi in racconti emozionanti, ma per imparare qualcosa del nostro Paese e delle sue genti.

E se con Omar Di Monopoli dobbiamo sforzarci un poco nell’abituarci a una lingua sontuosamente ricercata, anche nel dialetto, è una piccola fatica che premia perché immerge completamente il lettore in un tempo e in luoghi che rapiscono e fanno apprezzare con gli occhi e le orecchie il romanzo. Perché quando ci perdiamo nelle sue pagine, abbiamo davvero la sensazione di fare fisicamente un viaggio nel tempo, addentrandoci in territori potenzialmente pericolosi, come se un vulcano sotterraneo borbottasse le sue maledizioni emanando effluvi infernali da sottili bocche sibilanti nascoste nel terreno.

Spero di aver reso l’idea con sufficiente vividezza (ecco cosa può accadere a leggere certi autori!), ma in ogni modo il consiglio spassionato e pressante è quello di leggere il libro per capire veramente cos’è una guerra di “tutti contro tutti”, selvaggia, selvatica e piena di imprevisti.

TRAMA

Gennaio 1799, dintorni di Taranto. Mentre ribollono i moti giacobini, viene ritrovato il corpo senza testa della vecchia Narda Stumicusa, mammana e fattucchiera. Al delitto fanno seguito misteriosi avvistamenti di una creatura demoniaca – ululati raggelanti nel cuore della notte, feroci aggressioni ad animali – e, un anno più tardi, un’altra morte violenta: la carcassa mutilata di un viandante viene scoperta nel fitto della vegetazione. Con il secondo omicidio nella comunità corrono le voci sull’esistenza di una pericolosa fiera e gli abitanti iniziano a barricarsi in casa, finché da Napoli una pattuglia di dragoni del re – accompagnati dal naturalista James Fenimonte – viene inviata in Terra d’Otranto per indagare. Nel popolo c’è chi afferma di aver veduto la Bestia, una sorta di grosso lupo, qualcun altro invece dice che i fatti di sangue sono da ascrivere al brigante Malesano. In una Puglia ancora stordita dai fumi della Repubblica Napoletana, divisa fra sostenitori giacobini e conservatori realisti, il gruppo inizia le ricerche e nei sotterranei della chiesa rintraccia ed esamina il corpo di Narda, semimummificato sotto uno strato di calce. Quindi, conversa con i due fratelli che hanno scoperto il secondo cadavere, le cui spoglie sono state immediatamente bruciate sul posto. L’indagine si rivela molto presto la scoperta di un mondo di profonde diseguaglianze in cui violenza, superstizione, sentimento del sacro ed esoterismo convivono con razionalità e rigore. Attraverso gli occhi dei soldati forestieri giunti dalla capitale, Omar Di Monopoli disvela la straordinarietà di un territorio irrisolto: un viaggio affascinante e oscuro al termine dell’Illuminismo, in un Sud indomito e mannaro. Avvistamenti della creatura colorarono i racconti d’ogni bettola e misteriosi attacchi a greggi e stabbi e pollai furono per mesi all’ordine del giorno. L’estate successiva, stroncata nel sangue la ribellione dei repubblichini e restaurato il potere retrivo col ritorno sul trono del monarca borbonico, la Bestia tornò a colpire.

Ascolta l’incipit letto da Barbara:

5.0Overall Score

In principio era la Bestia

MALA TEMPORA CURRUNT IN BOSCHI OSCURI. di BARBARA MONTEVERDI Trovarono la carcassa straziata d’un viandante nel fitto della vegetazione palustre, un nugolo d’insetti agognanti che ronzava senza ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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