Il trentunesimo giorno

Il trentunesimo giorno

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Published: 20/06/2023

Format: Brossura

ISBN: 9788804757603

ALLA PROSSIMA PIOGGIA, CONVIENE SCRUTARE BENE IL CIELO

di BARBARA MONTEVERDI

Da Milano a Magonza, dalla Svezia a Pantelleria una pioggia devastante e ininterrotta riduce il terreno a una poltiglia marcescente e nel cielo grigio, compatto e minaccioso fluttuano corpi senza vita di uomini e animali. Comincia così un incubo (non un racconto, no no), una visione infernale che Dario Tonani ci regala celando un sorrisetto crudele.

A noi trovare la definizione di una storia che è senz’altro distopica, ma bisogna vedere quanto perché il sospetto – dopo le prime durissime pagine – è che l’autore ci voglia dire qualcosa di più, indicarci la strada pessima che abbiamo imboccato e i risultati ancora peggiori di questo viaggio intrapreso con eccessiva disinvoltura.

Abbiamo a che fare con un moralista? Direi di no, piuttosto con un uomo che ha uno sguardo lucido sul mondo e una fantasia scatenata per traslarlo in un libro che si attacca al lettore come una sanguisuga e non lo lascia più: tentate di chiudere le pagine, provate a pensare ad altro e scoprirete che è impossibile.

Qualcosa era accaduto alla fisiologia e alla biochimica degli esseri viventi. Con effetti che andavano ben oltre i confini della morte stessa, invadendo un campo in cui dominavano l’ignoto e l’occulto. La medicina brancolava nel buio. Meteorologia e climatologia avevano alzato le mani. La tecnologia si era dichiarata impotente. Alla sbarra degli imputati erano sfilati in ordine sparso dapprima l’acqua del diluvio, poi l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici, infine una subdola pandemia, un veleno invisibile e inodore, un’arma segreta sfuggita al controllo, le macchie solari, un agente contaminante scaturito dal transito ravvicinato di una cometa.

Dario Tonani ha una scrittura chiara e decisa, i suoi dialoghi sono perfettamente tagliati sul clima post apocalittico che permea il romanzo e tutto, ma proprio tutto anche i corpi galleggianti in cielo, è trucemente credibile. Forse non esattamente allegro, ma pieno di crudele significato e ha l’impatto di una palla di neve che colpisce dietro la nuca, sciogliendosi in un rivolo gelido lungo la schiena.

I protagonisti di questo racconto sono persone che vivono ai margini della società, lo facevano anche prima dei cadaveri volanti e ora sono indistinguibili dagli altri, perché non esiste gente “perbene”, i normali sono quelli che agganciano i cadaveri e li trascinano a terra, saccheggiando le povere cose che trovano loro addosso, il bene e il male si sono fusi, la morale è stata messa da parte e si sopravvive senza un progetto, senza cercare di capire cos’è accaduto.

E’ proprio questo l’aspetto più agghiacciante: l’autore non spiega, ci mette di fronte a un dato di fatto e ci obbliga ad assistere alla perdita di umanità di una società messa in crisi da un avvenimento inimmaginabile.

Libro non certo leggero, neppure pacificatore, resta fino all’ultima riga un crudele documento della nostra prossima decadenza. E il fatto che Tonani, alla fine, ci offra sorridente una tazza di tè, non aiuta granché a risollevare gli animi. Però è un racconto importante, a tratti onirico, sempre colmo di pathos e se avrete il coraggio di leggerlo, magari in futuro vi farà comodo come una sorta di manuale con le istruzioni per l’uso, del tipo “Come sopravvivere a una calamità salvaguardando almeno un poco il proprio lato umano”.

Se ci sarà, un futuro.

TRAMA

Piogge torrenziali flagellano da un mese ogni angolo del pianeta. Il globo è avvolto in una cortina compatta di nuvole, in balia di eventi climatici estremi e devastanti che decimano la popolazione terrestre. Il trentunesimo giorno il cielo si apre e dalle ultime nubi si affacciano stormi di sagome fluttuanti. Sono cadaveri. Migliaia, milioni di corpi privi di vita che galleggiano in balia del vento e delle correnti d’alta quota. Da dove arrivano, come sono finiti lassù? Perché non cadono (e qualcuno di loro esplode)? In un mondo al collasso la sopravvivenza è un sottile equilibrio tra meschini espedienti quotidiani, mentre terrore e superstizione dilagano e la scienza ufficiale non riesce a dare un perché a un fenomeno inspiegabile. Una cosa però è chiara: bisogna tirare giù tutti quei cadaveri, dai cui abiti sbrindellati piovono ricordi e tesori personali di ogni genere. In questo scenario da incubo si muovono Evelyne, ex trapezista-bambina di un piccolo circo itinerante, e Alvaro, un uomo provato dalla vita alla ricerca di una seconda possibilità. È tempo di nuovi eroi. E che umili spazzini del cielo – gli Zavorranti – uniscano le loro forze per il bene comune.

Ascolta l’incipit del romanzo letto da Barbara:

 

5.0Overall Score

Il trentunesimo giorno

ALLA PROSSIMA PIOGGIA, CONVIENE SCRUTARE BENE IL CIELO di BARBARA MONTEVERDI Da Milano a Magonza, dalla Svezia a Pantelleria una pioggia devastante e ininterrotta riduce il terreno a una ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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