DELITTI A TEMPO DI MUSICA

“Due brioche gelato e panna.”  “Lo scontrino deve fare, gentilmente.” Qua da noi si usa pagare gentilmente, sennò se la prendono a male.

Giuro che queste poche parole mi hanno conquistata: Maurizio Cucuzza, pur all’esordio nel mondo dell’editoria e del giallo, non delude le aspettative e scrive un racconto pieno di swing, divertente e oscuro quanto basta.

Due storie, una del passato l’altra odierna, si intrecciano; due morti atipiche di personaggi in vista nella società palermitana e- nel bel mezzo di questa baraonda – un testimone oculare, Maurizio Trovato, professore di musica dai gusti assai moderni.

Questo non deve stupire, considerando che l’autore vive immerso nella musica, ha composto più di cento canzoni e ama la non convenzionalità. Non solo per quanto riguarda le armonie, stando al suo irriverente, irridente e intelligente libro.

“Odio fare e dare esami, fosse per me promuoverei tutti; non sopporto giudicare né essere giudicato, preferisco i buoni consigli e i sani confronti. Avevo bisogno di una valvola di sfogo immediata e, quindi, approfittando di una pausa delle lezioni, presi il basso, inserii il jack nella posizione attivo del combo 100 Watt Ampeg e aspettai che il woofer caricasse le frequenze basse, per poi rilasciarle come onde sonore. Uno tusnami terra-terra. Improvvisai un delirio ossessivo con escursioni di slap, che era assai che non lo suonavo. Finii con una sorta di trance arabo-sicula che partiva dal Maghreb e sicuro all’Armenia arrivava, immaginando un accompagnamento di darbuka, con il duduk che ti scoperchia tutti i chakra…

La storia prende sia per la trama originale e ben congegnata (fin quasi alla fine, che però si avvoltola su se stessa e ne esce  inutilmente complessa. Un inciampo perdonabile considerando che si tratta di una prima prova, e perché risulta di piacevolissima lettura anche con un finale “un po’ così”), sia per i dialoghi calibrati e ottimamente ritmati; il romanzo è anche uno stimolatore di sanissimi appetiti in quanto tra le pagine si incontrano spesso  cassate, granite alle mandorle, involtini di pesce o acqua e zammù.

Cucuzza siciliano è, questo ci regala e noi gliene siamo grati perché leggere, ridere e leccarsi i baffi è uno splendido modo per passare il tempo.

TRAMA

Il maestro di composizione Pancrazio D’Arrigo viene ucciso a coltellate nella sua casa, nella zona del Cassaro di Palermo. All’omicidio assiste per caso Maurizio Trovato, professore di musica d’insieme presso una scuola privata vicina al Caffè arabo. Quello che lui vede è un’ombra dietro la finestra del primo piano che brandisce un coltello contro la sua vittima. Da lì si diparte l’intera vicenda, durante la quale il professore condurrà un’indagine parallela a quella del suo amico vicequestore Giuliano Botta, fino all’amara soluzione del caso che trae origine da uno strano suicidio avvenuto trent’anni prima.

Ascolta l’incipit letto da Barbara:

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