La stagione delle Erinni

La stagione delle Erinni

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Published: 11/07/2023

Format: Brossura

ISBN: 9788806256395

LO STATO E’ FRAGILE, LA DEMOCRAZIA ANCHE

di ANTONIA DEL SAMBRO

Si può raccontare lucidamente e in maniera circostanziale la corruzione, il fuoco di rivolta sociale, la caducità di una qualsiasi forma di governo e far sembrare che luoghi, persone, avvenimenti siano contemporanei e accorsi proprio qualche giorno prima della narrazione, oppure fingerlo solamente, perché lo scopo è far capire a chi legge che tutto è mutato affinché tutto restasse cristallizzato proprio come doveva, altrimenti i ricchi e i potenti non sarebbero stati più tali e le persone che conducono ogni giorno una vita di privazione, sacrifici e lavoro duro, magari, in un mondo completamente diverso avrebbero anche potuto giocarsela alla pari per un proprio posto al sole. 

E invece, siamo nel 72 a. C e la “guerra tra poveri” è più attuale che mai perché la rivolta di Sertorio in Hispania è finita con la morte di quest’ultimo che, a modo suo, pur se ai confini dell’Impero e pur da semplice militare ribelle, per dieci anni aveva resistito alla furia di Roma, ma soprattutto aveva fatto proseliti perché aveva insinuato il ragionevole dubbio che allo strapotere della corruzione e della forza dominante, in qualche modo, ci si poteva opporre. 

Il risultato è che a Roma proseliti del suo pensiero e della sua filosofia di vita mettono ancora paura, anche senza il loro “capitano, mio capitano” perché quando le idee sono giuste e universali non muoiono con chi le ha pensate per primo. In più, questi uomini sono abilissimi a confondersi con i romani e a infiltrarsi in qualsiasi maglia di sovrabosco o sottobosco dell’Urbe. A questo si aggiunge una fragilità dello Stato di quel tempo che fa ancora più paura degli stessi delatori o nemici interni, perché la Repubblica se non sufficientemente coadiuvata da azioni e politiche sociali e collettive si sbriciola sotto il fischio potente di qualsiasi vento. 

E quindi, uomini profondamente “di Stato” come l’avvocato Marco Tullio Cicerone e l’ex centurione Tito Annio Tuscolano, detto il Molosso, devono scendere in campo per salvaguardare la cosa comune rappresentata da una Repubblica a vocazione democratica e partecipativa di tutti i cittadini che, a Roma, devono sentirsi uguali e protetti qualunque sia la loro condizione economica e sociale. 

Chi minaccia tutto questo dalle lontane terre hispaniche e dal campo di Sertorio? E perché proprio ora? E chi muove le fila dello scontento sociale spostandosi trasversalmente tra senatori della Repubblica, poteri occulti e Suburra? 

De Bellis e Fiorillo, forti e consapevoli del successo della loro prima fatica letteraria dove il racconto sulla Roma antica non era altro che un pretesto per raccontare dell’impero dei lupi dove si ritrovano a vivere i contemporanei, ci riprovano con un seguito altrettanto ben congeniato, ben avvalorato da fondamenti storici ma soprattutto ben scritto. 

Il leit motiv che serpeggia per l’intera narrazione da un lato disvela la precisione intenzione di racconto dei due autori e dall’altro pone i lettori in una scatola chiusa che ricorda molto da vicino la sala buia di un teatro ad assistere a una spy story dove l’esegesi delle fonti storiche ne accresce e amplifica il fascino. Marco Tullio Cicerone che traducevamo al classico poteva essere anche, oltre che un oratore raffinatissimo, un investigatore valido? La domanda rimane sospesa in tutte le pagine del romanzo perché l’inchiesta che si dipana sotto gli occhi del lettore è troppo ricca di colpi di scena, troppo serrata, troppo da batticuore per poter pensare a qualcosa di altro. E i personaggi tutti troppo vividi, vibranti, seducenti e originali per non catturare quasi da soli l’intera attenzione. 

E così, la lettura de La stagione delle Erinni per trama e suspense basterebbe a tenere incollati i lettori al divano e alle pagine ma questi due (De Bellis e Fiorillo) scrivono anche dannatamente bene e gli si deve dare atto. 

Bravi. Benissimo. Buona anche la seconda.

TRAMA

72 a. C. Roma è una città sempre più corrotta, prossima a perdere la propria identità per entrare in una nuova èra. Marco Tullio Cicerone è un oratore giunto a un punto decisivo della carriera, Tito Annio Tuscolano un ex centurione disincantato. Unendo i loro talenti a quello di Flavia Polita, carismatica lenona della Suburra, sveleranno il gioco d’ombre messo in piedi per confonderli e fronteggeranno un complotto che potrebbe far riesplodere la guerra civile. Dagli autori de “Il diritto dei lupi”, una spy story piena di fascino tra il crepuscolo della Repubblica e l’alba della dittatura. Ingaggiati forzatamente per una missione ad alto rischio, Marco Tullio Cicerone e Tito Annio Tuscolano devono impedire a un gruppo di fanatici di attizzare il fuoco dei conflitti sociali. Con loro Flavia Polita, che nella vicenda ha un interesse personale. Intanto, sullo sfondo, vanno in scena le rivolte di Sertorio e Spartaco, la guerra contro Mitridate e le manovre politiche dei due ambiziosi pretori in carica, Marco Licinio Crasso e Quinto Ortensio Ortalo. Una matassa ingarbugliata che metterà alla prova l’intelligenza di Cicerone, l’esperienza di Tito, il coraggio di Flavia. E nella quale rimarranno impigliate donne risolute e letali, dal destino tragico, in cerca di vendetta.

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5.0Overall Score

La stagione delle Erinni

LO STATO E' FRAGILE, LA DEMOCRAZIA ANCHE di ANTONIA DEL SAMBRO Si può raccontare lucidamente e in maniera circostanziale la corruzione, il fuoco di rivolta sociale, la caducità di una qualsiasi ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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