Il delitto della montagna

Il delitto della montagna

Genere:

Published: 26/01/2024

Format: brossura

ISBN: 9788822780515

ARIA GELIDA E BRIVIDI SULL’ALTIPIANO DI ASIAGO

di BARBARA MONTEVERDI

Colpisce immediatamente la scrittura accurata di Chicca Maralfa che presenta il suo giallo in un italiano attento ai dettagli, ma per nulla saccente.

“Aveva una gran voglia di continuare a dormire e così indugiò disteso, in una resistenza di pensieri quasi sempre scivolosi a quell’ora del mattino: un matrimonio fallito, la mancanza delle figlie. Per non continuare a girarsi e rigirarsi, instancabilmente, intorno al proprio dolore, decise di alzarsi. Per prima cosa si guardò allo specchio. La sua vita adesso era tutta lì e lo fissava dall’altra parte, obbligandolo a osservarsi con attenzione. I ricci sulla testa, indisciplinati e striati di bianco, gli parvero la metafora della sua esistenza sbrigliata, cui la divisa di carabiniere assegnava un rigore di facciata.”

Siamo alla prima pagina e ci sentiamo subito molto ben disposti nei confronti dell’autrice e del suo racconto, anche se poco dopo inciampiamo in una topica: la referente locale di un’associazione ambientalista si complimenta per lo sviluppo delle indagini e nomina l’operazione col nome che il carabiniere Ravidà ha appena suggerito telefonicamente a un superiore. Come può saperlo? Ma è una svista di revisione e noi non ci facciamo distrarre. Anzi, corriamo a rivedere il dipinto di John William Waterhouse “The lady of Shalott”, perché l’autrice ci descrive la giovane donna come una sosia della dama del quadro ed è sempre bene sapere con chi si ha a che fare. Inutile sottolineare che la fanciulla è di una bellezza fatata, ce l’aveva suggerito Chicca Maralfa con pochi, puntuali, tocchi descrittivi. E come se non bastasse, proseguendo nella lettura ecco degli innesti musicali: conoscete “Gallipoli” di Beirut? No? Andatela ad ascoltare e poi mi direte se non la pensate come l’autrice, che scrive:

“Erano note dolci e festose di tromba, ukulele, flicorni, mandolini e fisarmoniche, e un vecchio organo Farfisa alzava il sipario su un mondo di ricordi. Quei suoni evocavano scenari balcanici, di matrimoni o feste in famiglia. Una musica corale, catartica, tremendamente bella e profondamente triste, ma anche piena di speranza.”

Bene, direte voi, tutto bello, ma il giallo dove sta? Qui sta, tranquilli, tra le vette innevate che attorniano l’altopiano di Asiago, negli anfratti rocciosi da cui spunta un cadavere mummificato, nei pericolosi rapporti che forse qualcuno ha intrattenuto con la mafia del Brenta. Ce n’è abbastanza per imbastire una storia ricca di sorprese, suspense e umanità. I personaggi che si affacciano tra le pagine non sono mai banali: dal pittore e gallerista al probabile erede albino di una distilleria un tempo rinomata, passando per Gaetano Ravidà, luogotenente barese in trasferta da un paio di anni ad Asiago dopo lo sgretolamento del suo matrimonio, il libro è ricco di figure che cercano un proprio posto nel mondo respirando l’aria cristallina di montagna, cercando di non far rabbrividire il cuore.

E intanto i cadaveri si moltiplicano, mentre Ravidà si impegna a risolvere questo busillis, certo che non siano estranei interessi legati allo smaltimento illegale di materiali e sostanze dannose, ma non scartando anche ipotesi più “ruspanti” come intrallazzi familiari o antiche storie sentimentali finite malamente. Insomma, sto parlando di un giallo senza pretese sociologiche o letture a diversi livelli, ma ben costruito, scritto con evidente gusto da una autrice capace e ricco di belle immagini paesaggistiche, che avrebbe meritato una maggiore cura nella confezione editoriale perché ogni tanto si inciampa in qualche refuso, non drammatico ma spiazzante, come quando si parla di un mento spiovente proteso verso l’alto (anatomicamente del tutto improbabile), mentre si presume sia “sporgente proteso verso l’alto”.

Ma ai lettori si chiede spesso di volare oltre le piccolezze della vita, perdendosi in mondi alternativi e quello di Chicca Maralfa vale senz’altro la pena di essere visitato con curiosità e interesse.

TRAMA

Due anni dopo il trasferimento ad Asiago, dove comanda la locale stazione dei carabinieri, il luogotenente barese Gaetano Ravidà comincia ad abituarsi alla sua nuova vita. Sull’altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra e funestato di recente dalla tempesta Vaia, è alle prese con reati ambientali: un paio di cave di marmo, dismesse da tempo, vengono utilizzate come deposito illegale. Proprio fra quelle pareti di roccia, Ravidà e i suoi uomini trovano, oltre ai rifiuti pericolosi, il cadavere mummificato di un uomo. Mentre si cerca di risalire all’identità della vittima, altre due persone muoiono in circostanze misteriose e apparentemente scollegate tra loro, gettando la piccola comunità nello sgomento. Grazie alle testimonianze, incrociando varie fonti e indagando senza sosta, Ravidà e i suoi collaboratori cominciano a sospettare legami e connessioni tra le vittime e i pericolosi tentacoli della mala del Brenta. Durante i giorni della merla, con il paesaggio ammantato di neve, il luogotenente e la sua squadra dovranno riuscire a superare la coltre di apparente calma e silenzio nel periodo più freddo dell’anno per trovare in fretta la verità.

4.3Overall Score

Il delitto della montagna

ARIA GELIDA E BRIVIDI SULL’ALTIPIANO DI ASIAGO di BARBARA MONTEVERDI Colpisce immediatamente la scrittura accurata di Chicca Maralfa che presenta il suo giallo in un italiano attento ai ...

  • Trama
    4.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    5.0

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