
ATENA FERRARIS, UN GIALLO A SCHEMA LIBERO
di IRENE TORRE
Le ventissette sveglie del titolo sono quelle che ricordano ad Atena di mangiare, lavarsi, smettere di pensare. Atena è una persona particolare: attenta ai dettagli, in difficoltà nelle relazioni sociali, che affronta seguendo un manuale d’istruzioni trasmessole dalla madre. Non coglie i doppi sensi, vive di sensi di colpa e fatica nei luoghi affollati. In una parola, è neurodivergente, probabilmente nello spettro di Asperger.
“Io ho sempre un pubblico che mi commenta dall’interno, che mi accompagna, osserva, distrae, ispira, contesta; che mi sconsiglia e mi consiglia e dibatte con me e talvolta (spesso) mi critica e mi giudica. Un coro greco portatile intracranico.”
Atena trova la sua zona di comfort nell’enigmistica, nei giochi di parole e negli enigmi, in cui la soluzione è una sola e inequivocabile. Ha persino fondato una rivista online tutta sua, La gara degli indovini (ispirata a Il gioco degli indovini, la prima rivista di enigmistica nata a Torino nel 1875, della quale Alice Basso ha condiviso la splendida copertina originale su Instagram). La narrazione è, inoltre, arricchita da veri giochi enigmistici, un vero piacere per gli appassionati del genere.
Come insegna Sherlock Holmes, soprattutto quello della serie BBC, che si definisce “sociopatico altamente funzionale”, le peculiarità di una protagonista così originale possono essere un ostacolo nella vita quotidiana, ma diventano un vantaggio quando si tratta di risolvere misteri. Tanto più che Atena è un’appassionata di gialli:
“Io adoro i gialli di Agatha Christie. E di Arthur Conan Doyle, di Wilkie Collins, di Dorothy Sayers, di Rex Stout e così via. C’è una lista di personaggi all’inizio e il colpevole non può essere che uno di loro. C’è sempre una soluzione, ed è una sola. C’è una spiegazione che viene esposta con nitore e nel corso della quale ogni tessera del puzzle scivola con un soffice clic nella sua nicchia perfetta.”
E così, attraverso la sua voce narrante, Atena ci porta nella sua mente e ci accompagna nella risoluzione di un caso che ruota attorno a un prestigiatore… tutt’altro che magico.
La trama è leggera ma ricca di colpi di scena, la scrittura scorrevole e ironica, come sempre nei romanzi di Alice Basso, ma il libro si distingue per la sensibilità con cui affronta il tema della neurodivergenza, in particolare la difficoltà delle diagnosi nelle donne (la postfazione dell’autrice è interessantissima, non saltatela!). Se nella sua prima serie Alice Basso aveva creato Vani Sarca, una ghostwriter ispirata a Lisbeth Salander – misantropa geniale con un’armatura emotiva che le permetteva di affrontare il mondo – Atena, invece, vive la sua condizione come un problema da mascherare. Ma a quanto di sé deve rinunciare per essere accettata?
Ho apprezzato in particolare le pagine dedicate alla diagnosi di Atena, fatta da una neuropsicologa: un momento in cui, come spesso accade nella realtà, la diagnosi tardiva non diventa un’etichetta (come teme il gemello Febo), ma uno strumento per essere finalmente visti e riconosciuti. Un modo per capire di non essere soli nella propria “stranezza”, ma parte di una comunità che condivide le stesse sfide.
“Questa roba… ingestibile che mi porto dentro da sempre ha un nome! È qualcosa!”
Questa cura estrema nella costruzione di un personaggio non conforme, ma incredibilmente attuale, rende questo piccolo giallo un vero gioiellino. Non vedo l’ora di seguire Atena nelle sue prossime avventure!
TRAMA
Mi chiamo Atena Ferraris e mi sa che non sono come gli altri, inutile girarci intorno. Mia madre mi ha sempre detto che siamo tutti diversi, e quindi è come se fossimo tutti uguali. Non ne sono convinta, ma mi fido di lei. Ho trent’anni, vesto fuori moda e odio le sorprese. E ho ben ventisette sveglie ogni giorno per ricordarmi di lavorare, di mangiare, di andare a letto, di smettere di pensare. Soprattutto faccio troppe domande, dicono. Perché per me è essenziale che ogni cosa abbia una spiegazione. Per questo dirigo una rivista online di enigmistica dove ogni gioco, rebus o anagramma ha una soluzione univoca. Mi fa sentire al sicuro. So che siamo in pochi a ragionare così. Ora, però, è successo qualcosa che ha scombinato le carte. Tutta colpa del mio fratello gemello. Febo è uno scrittore in crisi e, per ritrovare l’ispirazione, si caccia nei guai più assurdi. Al momento, per esempio, si è iscritto a una scuola di magia. Sembrerebbe una cosa innocua, se non fosse che, fra giochi di prestigio e illusioni, è inciampato in un mistero vero, di quelli che scottano. Mi ha supplicata di aiutarlo, dice che ha bisogno della mia capacità di vedere particolari che gli altri non notano. E così eccomi costretta a uscire di casa, a conoscere persone nuove e ad avere conversazioni normali. Ma forse è quello che ci vuole: forse è arrivato il momento di mettersi in discussione e capire se mia madre ha detto la verità sul mio modo di essere. A volte bisogna uscire dal guscio per capire chi si è davvero. Il nuovo progetto di un’autrice da mezzo milione di copie vendute, opzionato dalla più importante casa di produzione cinematografica italiana prima ancora della pubblicazione. Dopo averci fatto sognare con le avventure di Vani Sarca e Anita Bo, Alice Basso torna dai suoi lettori con una nuova protagonista: diversa, ma che assomiglia un po’ a ognuno di noi. Perché siamo pieni di fragilità, ma anche di una forza che non sappiamo di avere. E Atena è qui per dimostrarcelo.
Le ventisette sveglie di Atena Ferraris
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