Il teorema della spada

Il teorema della spada

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Published: 06/12/2021

Format: Brossura

ISBN: 9788855354264

LA FEROCE TANIT SI E’ RISVEGLIATA…..E VIVE E LOTTA CONTRO DI NOI.

Spero che Lucio Sandon, amico di penna e di carta da qualche anno, non me ne vorrà se lo definisco un autore-comfort. Come quando sei triste e angosciato e ti scaraventi in bocca un pezzo di buon cioccolato per stimolare le endorfine. Uguale. E’ impossibile non sentirsi ben disposti leggendo le avventure dei suoi personaggi, sempre immersi nella Storia (grande passione dell’autore) ma pieni zeppi di tenera e ironica umanità.

Il teorema della spada si apre su Cartagine e sull’ancor piccolo Amilcare Barca, figlio di Annibale, che in una paginetta di diario si arrovella attorno ai problemi dei “grandi” e alla figura del padre di cui smania seguire l’esempio. Le vicende tristi e rocambolesche dei Barca padre e figlio (che si concludono poco dopo la battaglia di Canne) avranno però conseguenze di non poco conto sulla vita di Angelo Aquilani, napoletanissimo vice ispettore informatico presso il carcere di Poggioreale, alle prese – ai giorni nostri – con la ristrutturazione del suo bagno.

Escamotage forse non da Buckingham Palace, un tantinello ruspante, ma originale e divertente. E’ qui troppo complicato spiegare come un manufatto dedicato alla temibilissima dea cartaginese Tanit piombi attraverso un articolo da bagno nelle mani del povero Angelo, eroe bislacco e casuale, per portargli una iella incredibile; vi basti sapere che le avventure davvero truci a cui quest’uomo andrà incontro con incoscienza e fatalismo partenopeo, lo porteranno su e giù per il Sud Italia e attraverso i secoli e ci obbligheranno a tremare e ridere di cuore al tempo stesso.

Prima di rientrare alla pensione mi fermai diligentemente alla stazione dei carabinieri e, dopo un’attesa interminabile passata a osservare i calendari degli anni precedenti esposti nella minuscola e buia sala d’attesa della Fedelissima, fui introdotto alla presenza di un annoiatissimo appuntato il quale, digitando faticosamente sulla vecchia tastiera con due sole dita, compitò in venti righe di elaborato linguaggio burocratico quello che poteva scrivere in cinque parole. “Il teste non sa niente.”

Lucio Sandon è uno scrittore all’antica, un cantastorie, un “novellatore” per gusto e questo è il suo maggior pregio e anche il suo punto debole perché il piacere di avvolgerci nel racconto lo porta a volte a parlarci di tutto quel che gli preme senza quello scavo nella forma che la sottoscritta (probabilmente ormai malata di “intellettualismo acuto”) ama incontrare nelle letture. Ma, in verità, credo che lui faccia bene ad andare per la sua strada mettendo in evidenza quel che per lui conta di più: la storia, le emozioni e la vita (e qui ce n’è tanta, davvero), il fatto che chi legge capisca tutto con chiarezza, visto che la trama è piuttosto ricca e articolata.

Insomma, arrivati alla fine di questo atipico giallo storico, ringraziamo San Gennaro e Sant’Antonio (Lucio è un padovan-napoletano, più napoletano ormai, ma il cognome lo tradisce) per averci fatto incontrare un autore che con la sua dolce e spiritosa verve ci accompagna con fantasia travolgente lontano dal grigiore triste di questi giorni infelici.

Dalle sue parti c’è il sole, il mistero, tanti animali più umani degli umani e gli spiriti di E.A. Poe e di Salgari che ci trascinano in un mondo avventuroso e ricco di pathos. Il finale a sorpresa, spiazza e fa battere il cuore.

Vi pare poco?

TRAMA

Cosa possono avere in comune un maldestro ispettore di polizia penitenziaria, un bambino afghano, un clan camorristico e una dolce signora di campagna, con il leggendario condottiero Annibale Barca? Cos’è quell’oscuro monile che semina una scia di morte? Dalle verdi foreste del Molise e dalle pianure di Canne della Battaglia passando per il carcere di Poggioreale e tra le misteriose colline che sovrastano Cagliari, un crudele richiamo conduce fino al tesoro dei cartaginesi. Un thriller senza respiro, un eroe suo malgrado, due storie d’amore unite da venti secoli.

Ascoltate l’incipit letto da Barbara:

4.9Overall Score

Il teorema della spada

LA FEROCE TANIT SI E' RISVEGLIATA.....E VIVE E LOTTA CONTRO DI NOI. Spero che Lucio Sandon, amico di penna e di carta da qualche anno, non me ne vorrà se lo definisco un autore-comfort. Come ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    4.8

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