QUANDO LA STORIA FATICA A CAMBIAR ABITUDINI E FREQUENTA CATTIVE COMPAGNIE.
di BARBARA MONTEVERDI
Scritta con piglio agguerrito e sicuro, questa spy story inizia con una donna che ci muore sotto agli occhi appena alla terza pagina. E siccome, poco oltre, affrontiamo lanci col paracadute e salvataggi in elicottero alla Rambo, il timore di avere per le mani un libro da maneggiare con cura ci trattiene dal lasciarci andare completamente al piacere della lettura. Sarà mica un’americanata?
Intanto notiamo che la storia è intricata e densa di personaggi, del presente e del passato: una potente cancelliera tedesca post Angela Merkel e un ex presidente degli Stati Uniti vogliono chiarire la veridicità di documenti legati al Terzo Reich che potrebbero avere ripercussioni sulla politica contemporanea. Due agenti segreti vengono perciò inviati a Minsk, in Bielorussia, e successivamente in Cile per svelare l’arcano.
Già l’ambientazione iniziale mette i brividi, viste le attuali vicende a cui stiamo assistendo “dal vero”, ma è solo una premessa e il racconto ci porterà in giro per il mondo cavalcando i chilometri e i decenni avanti e indietro. Il romanzo è composito, ma facile, perché ripercorre decine di libri spionistici già molto esplorati, si legge bene, ma non apporta nulla di nuovo al genere. Anzi, il lettore abituale può immaginare fin dai primi capitoli quello che accadrà, anche se non arriva ad annoiarsi grazie allo stile fluido e ammiccante di Berry.
“Che spettacolo! E che posto isolato. Adattissimo, eh?” esclamò Cassiopea. Cotton concordava. Sentiva odore di trappola. Si diresse verso la casa. Entrambi sfilarono da sotto la giacca la pistola automatica. Comodo, arrivare con un volo militare e con nullaosta diplomatico. I campi attorno alla casa erano fitti di erbacce alte. La recinzione in legno fradicio e filo spinato, distrutto dalla ruggine, giaceva in pezzi qua e là. Diverse finestre erano infrante.
L’originalità non è una caratteristica dell’autore, come ho detto, che sostiene il racconto soprattutto con una solida tecnica di scrittura, evidentemente ben collaudata con sapienti aggiunte di personaggi e cambi di ambientazioni in stile scatole cinesi – come quando ci descrive un bucolico e inquietante villaggio bavarese sorto nel cuore del Cile più profondo – , però riesce a instillare dubbi e curiosità nel lettore proprio quando questi ha la sensazione di aver capito il nocciolo della faccenda, spingendolo a raddrizzare la schiena e a farsi più attento mentre stava per distrarsi. Bravo, non c’è che dire.
Comunque bisogna ammettere che ogni tanto esagera e la figura della vetusta Ada, novantenne senza limiti e confini che viaggia in lungo e in largo per il Cile, affronta mitragliate dal cielo, abbatte killer e marcia come un treno lungo sentieri montani (seppure supportata da un bastone) è veramente sopra le righe. Un po’ di moderazione avrebbe giovato alla credibilità, ma evidentemente non è questo lo scopo dell’autore che ci invita a stare comodi e vivere il romanzo come un filmone in technicolor.
Sorvolo sulle mille altre avventure/personaggi non sempre credibili, ma senz’altro “appetibili” e concludo con una sensazione molto personale: Steve Berry deve avere un conto aperto con la Storia e col popolo tedesco, visto che sottolinea la sua convinzione di come non abbia fatto del tutto chiarezza sui propri crimini del passato. Venendo da un americano, tutto questo moralismo non mi stupisce, ma inviterei l’autore a fare anche un pelino di autocritica sulle vicende recenti o recentissime non proprio cristalline che hanno coinvolto gli USA nei conflitti internazionali. Da italiana, da europea, ho attualmente le mie gatte da pelare, perciò mi taccio e passo alla valutazione di questo complesso romanzone.
TRAMA
Garmisch, Germania. Oltre che ex presidente degli Stati Uniti, Danny Daniels è famoso per essere un uomo d’azione. E non è raro che qualche vecchio amico si rivolga a lui per questioni che non possono essere risolte tramite i canali ufficiali. È il caso della Cancelliera tedesca, in cerca di un aiuto discreto per interrogare una donna arrivata dalla Bielorussa con informazioni di vitale importanza per il futuro del Paese. Come prova della sua buona fede, la donna le ha consegnato una busta con delle coordinate GPS e alcuni documenti sconcertanti relativi a Eva Brown. Ma, proprio quando Daniels si presenta per chiederle spiegazioni, lei cade a terra e muore contorcendosi dal dolore. Tra le labbra, una sigaretta che ancora emana l’odore dolciastro del cianuro.
Minsk, Bielorussia. È una faccenda troppo delicata persino per coinvolgere i servizi segreti. Perciò Danny Daniels ha mandato Cotton Malone a indagare sulla misteriosa informatrice. In teoria, nessuno sa che lui si trova lì. In pratica, nel giro di poche ore, Malone si ritrova braccato da una squadra di uomini armati ed è costretto a lasciare il Paese. Gli resta un unico indizio: le coordinate GPS. Così Malone si rimette in viaggio, senza sapere che così facendo si sta mettendo sulle tracce di un segreto che affonda le sue radici tra le ceneri della seconda guerra mondiale, un segreto custodito per settantasei anni e che, se finisse nelle mani sbagliate, potrebbe cambiare per sempre il volto dell’Europa. Perché il mandato della cancelleria sta finendo, le elezioni sono alle porte e sulla Germania incombe l’ombra di un nuovo Reich…
Traduzione: Alessandro Storti
Ascolta l’incipit letto da Barbara:
La rete del fuhrer
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