PARIGI TRA SPLENDORE E PROFONDE OMBRE

Quarta avventura del commissario Armand Gamache, capo della Sureté del Quebec in trasferta a Parigi dove dovrebbe trascorrere qualche settimana serena in attesa della nascita di una nipotina.

Invece il suo ricco e misterioso padrino, il potente Monsieur Horowitz, viene investito da un furgone e Gamache intuisce che non si è trattato di un incidente. Da qui partono una serie di avvenimenti che travolgono sia lui che la sua famiglia – materialmente ed emotivamente.

Armand si abbandonò contro lo schienale, lo scatolone sulle ginocchia e la sacca di pelle posata sul sedile tra lui e la moglie. I magnifici palazzi haussmanniani sfilavano fuori dal finestrino, ma lui era perso nelle sue riflessioni. Stephen amava le cose belle, ma nell’ambiente era famoso per la sua avversione agli sprechi. Altri, senza troppi giri di parole, l’avrebbero definita tirchieria. A quanto gli risultava, non avrebbe mai sborsato migliaia di dollari per una suite al George V, finché a Parigi poteva disporre di un appartamento del tutto confortevole, addirittura lussuoso. Eppure tutto lasciava pensare che avesse fatto esattamente il contrario. Doveva scoprire perché.

Louise Penny ha senza dubbio una bella fantasia e la penna facile: i suoi romanzi gialli sono sempre ben strutturati (e questo è forse il più corposo) e i personaggi che tratteggia con sapiente affetto diventano, libro dopo libro, dei veri amici.

Però, forse, questo sfornare una avventura dopo  l’altra con una ciclicità cronometrica rende la scrittura meno curata e ogni tanto, leggendo, dobbiamo tornare sui nostri passi per capire meglio la struttura di una frase e cui pare manchi qualcosa. E’ come se la Penny chiacchierasse con qualcuno dando per scontato che segua i suoi stessi processi mentali lungo una trama parecchio ingarbugliata.

Al di là di questo, una volta preso il passo dell’autrice  la lettura risulta come sempre piacevole e le seicento pagine del libro scivolano via senza intoppi. Unica avvertenza: se non lo avete ancora fatto, leggete almeno uno dei precedenti volumi delle investigazioni di Armand Gamache per capire i riferimenti a persone e luoghi, perché rischiate di non orientarvi bene. Uno qualsiasi dei libri scritti in passato dalla Penny introduce alla vita professionale e privata del Commissario Capo, questo invece no ed è necessario conoscere alcune cose per poter apprezzare appieno la storia, che è sicuramente molto complessa e ricca di colpi di scena.

Detto questo, godetevi Parigi e i suoi delitti con gli occhi attenti e l’animo combattuto del vecchio amico Armand Gamache, avendo cura di evitare gli spifferi: per i brividi è più che sufficiente questo racconto davvero parecchio adrenalinico.

Traduzione: Letizia Sacchini

Per ascoltare l’incipit letto da Barbara: