OCCHI VERDI SPALANCATI SULL’ABISSO

Ancora un giallo di classe di un autore estremamente prolifico e, presumibilmente, ennesimo successo di pubblico: De Giovanni sa farsi amare, i suoi personaggi tristi e dall’animo combattuto ci dicono che sono simili a noi, nel bene e nel male, e li sentiamo vicini.

Sara, eroina di questa saga molto apprezzata, lotta per la salvezza del nipotino a cui è stata diagnosticata una malattia apparentemente senza scampo. La sua caparbia ricerca di una soluzione che permetta ad un bimbo di due anni di crescere e vivere a lungo come merita, la porta a scoperchiare un pentolone in cui ribolle addirittura un intrigo internazionale.

Corrado Lembo attendeva Massimiliano Tamburi a circa duecento metri dal portone dello stabile in cui, sotto falso nome di una ditta di import-export, operava l’unità di intercettazione e ascolto. (…) Tamburi si accorse di Lembo quasi prima di vederlo, abituato com’era a rilevare le minime alterazioni nel panorama: una figura ferma, in ombra, sul lato della via che stava percorrendo. Non rallentò l’andatura né la velocizzò, ma sbottonò la giacca con la destra senza togliere la sinistra dalla tasca del soprabito. Quando fu a una decina di passi, l’uomo uscì dall’oscurità ridacchiando come per uno scherzo ben riuscito.

La scrittura di De Giovanni si fa, di libro in libro, sempre più fluida e il romanzo si legge bene, velocemente e voracemente nonostante l’aria che si respira sia pesante e dolorosissima. Però rimpiangiamo i morbidi paesaggi notturni del commissario Ricciardi o le ruvide e tempestose vie napoletane de Bastardi di Pizzofalcone.

Qui la storia c’è ed è indubbiamente avvincente, i personaggi sono estremamente ben caratterizzati, ma manca l’odore di una città, qui potremmo essere ovunque nell’universo e ci sentiamo molto soli.

Probabilmente è un effetto voluto dall’autore per aumentare il pathos del racconto e noi continuiamo a volergli bene, ma aspettiamo di sentire ancora il battito del grande cuore di Napoli. Sappiamo che tornerà.

TRAMA

A volte un incontro inatteso spalanca le porte del passato. Succede a Sara mentre sta lottando per salvare la vita del piccolo Massimiliano, il nipotino colpito da una grave malattia. Due occhi riappaiono dalla nebbia di giorni lontani, Sara li conosce bene. Sono gli stessi che tanti anni prima aveva cercato in ogni modo di dimenticare. La donna invisibile è catapultata indietro nel tempo: Napoli, 1990. È caduto il muro di Berlino, gli stati satelliti dell’URSS sono in crisi e in Italia sono esplosi i movimenti studenteschi. Il mondo di prima si sta sgretolando, ma i preparativi fervono e la città si veste a festa per la visita di Papa Giovanni Paolo II. Sara Morozzi, detta Mora, è membro attivo della più segreta unità dei Servizi. A lei e a Bionda, la collega Teresa Pandolfi, viene affidata la missione più importante e delicata della loro carriera. Proprio in quei giorni, Sara incrocia quello sguardo. Occhi a cui è impossibile restare indifferenti. Così, mentre il tempo scorre all’indietro, la Sara di oggi deve fare i conti con le passioni e i tradimenti di ieri. In un intreccio che si dipana al pari di un perfetto meccanismo a orologeria, Maurizio de Giovanni scava tra le pieghe della nostra Storia recente e racconta gli inconfessabili segreti di Sara, come non l’abbiamo mai vista. Perché, per la prima volta, gli occhi della donna impenetrabile tradiscono un dolore misterioso e svelano la sua più sincera umanità.