TUTTI ESCONO DALLA PIENA, TRANNE IL LETTORE

di MANUEL FIGLIOLINI

Le saghe devono essere così, le trilogie devono essere così … tutti coloro che vogliono incollare i lettori con più romanzi devono essere così: perfetti e geniali. Può sembrare pretenzioso o creare alte aspettative, ma vi posso assicurare che Blackwater è così.

“La piena” è il primo volume di una serie di 6. Ma facciamo un passo indietro. Michael McDowell, l’autore di questa saga, ha pubblicato questo romanzo un po’ di anni fa (1983 ca.), senza ottenere un grande successo, ma neanche minimo … Anzi forse non se lo ricorda nessuno in America che la saga dei Caskey era già stata data alle stampe. Fino a quando il romanzo non è sbarcato in Francia e precisamente nella casa editrice “Monsieur Toussaint Louverture” ed è uscito con una copertina strabiliante, in 6 volumi distanziati tra loro da una quindicina di giorni.

In Italia chi ha fiutato il caso letterario è stata sicuramente Neri Pozza che non ha apportato modifiche all’edizione francese rendendo la collana un’unicum a livello europeo. La saga ripercorre la vita della famiglia Caskey nella città di Perdido (Alabama) dal 1919 fino al 1970. Il romanzo inizia con una città vittima di una piena che ha innondato tutto il paese, lasciando non pochi danni alle sue spalle. Ma soprattutto ha tenuto bloccata, nell’unico hotel del paese, lei, la punta horror di diamante di McDowell: Elinor.

Elinor che conquista tutti, amata da tutti ma soprattutto dall’erede dei Caskey, Oscar. Ma fin dalle prime pagine, le stranezze sono disseminate nella narrazione dello scrittore che sfrutta la costruzione narrativa classica delle saghe (intrighi, amori, rivalità) e la spennella di accadimenti strani fino a trovare il suo apice horror ma contenendolo nella stranezza della quotidianità. McDowell ci regala una narrazione asciutta e potente, manifesta è la sua cultura letteraria americana, tanto in alcuni passaggi ricordare la famiglia Joad di Steinbeck.

La grande capacità immersiva dell’autore è stata nel sintetizzare un periodo di vita in poche pagine dando risalto ai punti salienti per la narrazione. Non si perde in inutili annacquamenti e riccioli stilistici per abbindolare il lettore ma lo tiene ancorato con la forza delle storie.

Un piccolo neo, ma spero che venga estirpato con il secondo volume è l’indulgenza che i Caskey mostrano verso la servitù nera. Non riesco a dimenticare l’ambientazione in Alabama dove una certa Zelda Fitzgerald ha raccontato il rapporto con i neri, un po’ più pesantemente. Ma forse anche a questo c’è una spiegazione.

Intanto se volete andate a leggervi la biografia dell’autore, capirete in quale contesto culturale nasce Blackwater … E ve ne innamorerete.

TRAMA

1919. Le acque nere e minacciose del fiume sommergono la cittadina di Perdido, Alabama. Come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro provocato dalla furia degli elementi. Ma il clan, capeggiato dalla potente matriarca Mary-Love e dal figlio devoto Oscar, dovrà anche fare i conti con un’apparizione sconvolgente. Dalle viscere della città sommersa compare Elinor, donna dai capelli di rame con un passato misterioso e un oscuro disegno: insinuarsi nel cuore dei Caskey.

Traduzione: Elena Cantoni