CORSI E RICORSI DELLA STORIA. UN BRIVIDO INFINITO
di BARBARA MONTEVERDI
1933 Germania. Il clima putrescente creato dalle camicie brune di Hitler e dalla colpevole indifferenza della popolazione alle brutalità e sopraffazioni delle bande naziste rende anche il Carnevale di Colonia una triste rievocazione di qualcosa che sembra perso per sempre.
Il commissario Rath, a un passo da un matrimonio che non sembra entusiasmarlo, è tornato nella sua città natale per un breve periodo di ferie, ma gli va stretta: ormai è Berlino la sua vera casa. Nel frattempo, la graziosa e brillante fidanzata, aspirante commissario, nella capitale si sta occupando del caso di una giovane piromane che avrebbe dato fuoco a un casotto di legno uccidendo quattro delle persone che vi alloggiavano. Questo è il primo di vari fuochi che bruceranno a Berlino, nella Germania intera e in Europa, purtroppo.
“REICHSTAG IN FIAMME. COMUNISTA OLANDESE ARRESTATO” Si strofinò gli occhi. Cosa succedeva a Berlino appena voltavi le spalle per qualche giorno? Il fronte rosso stava reagendo dopo che i nazisti avevano spadroneggiato per settimane? Rath lesse tutto ciò che poté trovare sull’argomento, sfogliando il giornale così concentrato che per poco non saltò la fermata di Barbarossaplatz, dove doveva cambiare per prendere il ventuno. (…) Rath non riusciva a crederci. Per come li conosceva, i comunisti di Berlino abbaiavano senza mordere. Poi gli tornarono in mente le parole di Adenauer: “Hitler avrebbe dovuto essere fermato con la forza già un anno fa. Ormai è troppo tardi.” Sul serio?
Quanta rabbia si respira per le vie della capitale, ma è la rabbia trionfante di chi si sta appropriando del potere e sa, pretende, di trasformarsi nel padrone del mondo – almeno del suo piccolo mondo – e abusa, prevarica, umilia chi gli sta intorno e non china il capo. Questo clima crea disagio e paura anche nel lettore (e se siete minimamente perspicaci, capirete bene perché) ancor prima di affrontare la vicenda investigativa che è già ricca di suspense di suo.
Rath non lo sa (ancora), ma l’inchiesta sull’uccisione di un ex combattente della Prima Guerra Mondiale va in parallelo, in stretto parallelo, con quella della fidanzata che dimostra una spiccata indipendenza di pensiero e azione, molto simile alla sua. Potranno mai intendersi questi personaggi così simili caratterialmente e così insofferenti delle gerarchie? Con il clima sociale che si respira, non ci vuole una gran fantasia a prevedere che si metteranno nei guai e che anche il loro legame sentimentale potrebbe subire qualche serio scossone.
In ogni caso, le difficoltà amorose passano in secondo e anche in terzo piano davanti ai terribili stravolgimenti della Storia e alla brutalità delle squadracce naziste che imperversano anche negli uffici della Polizia, ormai privata di autorità e relegata al ruolo di mera assistente, quando non complice, di torture e altre brutalità nei confronti di cittadini inermi. E davvero si incontrano pagine difficili da digerire, perché la crudeltà cieca e gratuita è qualcosa che agghiaccia per la sua insensatezza.
Nel frattempo, in un parco di Potsdam, un altro ex combattente viene pugnalato a morte e il commissario Roth riesce a riprendere le fila della sua indagine, lasciandosi momentaneamente alle spalle la collaborazione impostagli con le SA, le squadre di ausiliari prezzolati al servizio del Führer.
Mi rendo conto che la mia recensione prosegue zigzagando tra Storia e giallo, ma l’impostazione data da Kutscher al romanzo è proprio questa: le vicende narrate, politiche e investigative, sono strettamente collegate e si intrecciano in maniera indissolubile inchiodando il lettore al racconto e tuffandolo a forza in un’epoca che non pare affatto distante, nonostante si parli di novant’anni fa. Una situazione veramente da brividi e una lettura piena di pathos che lascia nell’animo e nel cervello una traccia piuttosto profonda.
Ottima scrittura, storia solidissima e ben sviluppata e tanta, tanta suspense; definirlo un giallo storico è forse inesatto: qui è raccontata la tragedia di moltissime vite e l’insensatezza del Potere.
Cosa devo dirvi di più? Leggetelo e consigliatelo perché è un libro che resta dentro.
TRAMA
Colonia, 1933: Gereon Rath, commissario di polizia di Berlino, festeggia il carnevale senza limiti, e la mattina successiva inizia con i postumi una grave sbornia, la donna sbagliata a letto e una telefonata da Berlino: “Il Reichstag è in fiamme, rientrare alla base! Divieto di ferie immediato!” Tornato a Berlino, Rath è coinvolto nella caccia ai comunisti da parte della polizia politica e ha il compito di risolvere una misteriosa serie di omicidi che stanno decimando sempre più veterani di guerra. Per fare questo, deve liberare un amico d’affari del boss della banda Johann Marlow dalle grinfie delle Camicie Brune e, nel mentre, occuparsi dei preparativi per il matrimonio con la sua fidanzata di lunga data, Charlotte “Charlie” Ritter.
Traduzione: Emilia Benghi e Cristina Vezzaro
Ascolta l’incipit letto da Barbara:
Berlino brucia
CORSI E RICORSI DELLA STORIA. UN BRIVIDO INFINITO di BARBARA MONTEVERDI 1933 Germania. Il clima putrescente creato dalle camicie brune di Hitler e dalla colpevole indifferenza della popolazione ...