QUANDO LA MALASORTE SI ACCANISCE BISOGNA ESSERE FUNAMBOLI PER TROVARE UNA VIA D’USCITA

di BARBARA MONTEVERDI

Astore, restauratore con un passato difficile e un soggiorno in carcere, si ritrova nei guai (guai grossi) senza esserseli andati a cercare. Se a questo ci aggiungiamo un socio ospedalizzato per gravi problemi di salute e la figlia settenne di un conoscente, appioppatagli dal padre tra il lusco e il brusco per problemi non meglio definiti, ecco che la situazione del protagonista risulta assai compromessa.

Un rumore attirò la mia attenzione, proveniva dal basso, come se qualcuno tentasse di aprire la porta dello stabile di cui, da quando Oscar era ricoverato, ero l’unico inquilino. Stavo per attribuire quel suono ai residui del cattivo risveglio, quando si ripeté, seguito da un altro più acuto, come di legno spezzato. Guardai l’ora, erano da poco passate le tre. Nessun dubbio che qualche malintenzionato stesse tentando di forzare il portone d’ingresso.

Questo giallo, scritto con accuratezza e attenzione, pur essendo una buona lettura pecca, secondo me, per lo scorrere eccessivamente su binari canonici: il protagonista sente che qualcuno gli sta col fiato sul collo e indaga per capirne le ragioni, si complica la vita, viene sedotto da una giovane e bella donna e immaginiamo che, alla fine, se la caverà con qualche acciacco. Insomma, tutto secondo le regole e, se questo è sicuramente confortante per il lettore che desidera essere rassicurato con una lettura non splatter, la suspense ne soffre un po’.

La scrittura di Landini è molto sorvegliata, attenta a non scivolare mai nella sciattezza, ma ogni tanto risulta  eccessivamente rigida, come quando ci descrive un abbraccio colmo di desiderio carnale. Per essere corretto, è corretto, per carità, ma non proprio travolgente.

Comunque Astore è un personaggio simpatico nella sua cronica sfortuna e ci auguriamo di incontrarlo di nuovo in una prossima avventura, un po’ più attrezzato per i casi complessi della vita a cui dovrebbe essersi ormai ampiamente abituato, con qualche fiammella di speranza che gli illumini e riscaldi la vita. E con il socio Oscar un po’ più delineato perché in questa avventura appare e scompare come una lucina nella notte, sempre rintanato nella sua stanza dopo la dismissione dall’ospedale. Per chi, come la sottoscritta, non ha letto i gialli precedenti, non è chiaro quale sia la sua funzione in questa vicenda specifica. Ma sicuramente, in un futuro romanzo tutte le perplessità verranno chiarite.

Attendiamo con positiva curiosità.

TRAMA

Il restauratore Astore Rossi riceve dall’amico Sergio Candurra una serie di mobili antichi da rimettere in sesto. Nascosti all’interno di uno di essi, Astore trova degli anelli, delle monete antiche e una lista di nomi, accanto ai quali sono vergate delle croci nere. Quando qualcuno si introduce in casa sua alla ricerca degli oggetti misteriosi, il restauratore vorrebbe spiegazioni, ma Candurra fugge dal Paese, affidando alle cure di Astore la figlioletta, Isabella. Assieme alla bambina, Astore si trasferisce nello sperduto paesino appenninico di Garbano, dove si troverà invischiato in una fitta rete di segreti, tutti con al centro la misteriosa lista di nomi che, scoprirà ben presto Astore, appartengono ad abitanti di Garbano ormai deceduti. Abitanti su cui, a quanto pare, gravava una maledizione… Trovare Candurra, proteggere sé stesso e Isabella da qualcuno che sembra minacciarli e svelare i segreti annidati a Garbano: saranno questi i tre obiettivi di Astore in un pericoloso gioco in cui a è come sembra.

Ascolta e guarda l’incipit letto da Barbara: