FAGOCITARE LE VITE DEGLI ALTRI IN NOME DELLA PASSIONE PORTA ALL’ABISSO

di ANTONIA DEL SAMBRO

Ci sono donne che fanno dell’essere fatali la loro cifra esistenziale.

Donne che amano troppo in generale e che amano troppo sentirsi costantemente desiderate in particolare.

Il problema è che, come canta il buon Vasco in una sua celebre canzone, “se c’è il lupo poi rischi tu”.

E non sempre il lupo ha le zanne letali o le unghie che lacerano. Più spesso ha mani che esplorano e bocca che infiamma i sensi. E infatti, questo romanzo punta soprattutto sugli stati d’animo e sulle ossessioni malate, tossiche, deleterie.

Ci si tormenta per qualcosa che si desidera fino allo spasmo per poi comprendere che la stessa cosa porta solo sull’orlo di un precipizio dove basta un alito di vento per scuotere corpo e anima e precipitare inesorabilmente e definitivamente.

Marco Bocci è stato bravo a descrivere percezioni e sensazioni, paure e sconforti, amplessi fisici trascinanti e desideri proibiti, più che suspense da racconto di genere vero e proprio; eppure, proprio per questo i protagonisti di questo libro appaiono più pericolosi e realistici che mai.

La protagonista agisce e pensa come una vedova nera, una ammaliatrice fatale e essenzialmente malata, imprigionata e soggiogata dalla sua stessa mente e ciononostante perfettamente inserita nel più classico dei triangoli amoroso/sessuali dove è inevitabile e inesorabile che almeno uno dei protagonisti soccomba.

Per rendere al meglio tutto questo l’autore limita all’eccesso dialoghi e personaggi e concentra nelle parole e nelle azioni dei tre protagonisti l’intero impianto narrativo che si dipana tra passioni e castigo, desiderio di rivalsa e ritorno alla dipendenza da cui si è cercato di allontanarsi per salvarsi.

Un thriller di sfacciata psicologia dove a essere messo a nudo è l’essere umano con tutte le sue devianze, passioni, fragilità e ossessioni, fughe dalla realtà e punizioni per aver cercato di rinnegare sé stesso.

La libertà ha un costo.

Quanto si è disposti a pagare è la linea di demarcazione tra rinascere o soccombere definitivamente.

TRAMA

“Sei egocentrica, sei paranoica, hai manie di persecuzione”. Laura se l’è sentito ripetere un’infinità di volte, e piano piano ha finito per credere che sia la verità. La terapia con Anna l’ha aiutata a riemergere dalle ceneri della storia con Manolo, terminata nel peggiore dei modi, con lui in manette per il tentato omicidio di uno sconosciuto. Adesso, dopo sette anni, è una donna radicalmente diversa, felice e consapevole di sé. Al suo fianco c’è Francesco, si potrebbe dire l’uomo ideale: attento, romantico, affidabile. Soprattutto, con lui si sente al sicuro. Ecco perché non crede ai suoi occhi quando scopre che Francesco non solo sta scrivendo un romanzo, ma che la protagonista sembra ricalcare la Laura burrascosa del passato, quella di cui, in teoria, il suo compagno non dovrebbe sapere niente. Possibile che l’abbia spiata? Che abbia violato i suoi segreti? O questa è soltanto una di quelle fantasie di cui tutti l’hanno sempre accusata? Mentre se lo chiede, in un venerdì in cui ogni singolo evento sembra prendere una piega inattesa e straniante, non sa ancora che il destino ha in serbo un’altra sorpresa: Manolo, l’uomo che ha incendiato il suo corpo e strappato la sua anima, è uscito dal carcere, di nuovo libero.