L'angelo di pietra

L'angelo di pietra

Editore:

Published: 11/02/2025

Format: brossura

ISBN: 9788806260811

TRAME OSCURE SOFFOCANO FERRARA

di BARBARA MONTEVERDI

Nei gialli storici, la figura dell’Inquisitore non è nuova; neppure lo è per Marcello Simoni che ha molto pubblicato su questo argomento. Ma. Ebbene sì, c’è un “ma” e anche piuttosto corposo, perché Simoni sa sorprendere, rinnova l’interesse nel lettore libro dopo libro, avventura dopo avventura. E in più ha proprio una bella scrittura, il che non guasta. Un esempio?

Il religioso si strinse nel tabarro di lana e, muovendo qualche passo sul suolo innevato, guardò l’edificio che si ergeva al suo cospetto. Un caseggiato avvolto nel bagliore di poche, deboli fiaccole, quasi fosse un’anima smarrita in procinto di soccombere all’assedio delle tenebre. Fugata dalla mente quella tetra fantasia, il prete allungò la falcata verso l’abitazione e, non appena fu davanti all’ingresso, afferrò l’anello di bronzo fissato al battente, percuotendolo fino a quando la porta non si schiuse.

Mi pare che in queste righe ci sia tutto: forma e sostanza. Grazie a Marcello Simoni.

Ma vediamo di approfondire le figure che si aggirano in modo più o meno palese in questo giallo.

Girolamo Svampa è un Inquisitore immerso in acque limacciose: non ama condannare a morte i presunti eretici, anzi è molto guardingo nei confronti delle eresie e prudente di fronte ad accuse nate spesso da preconcetti o calunnie vere e proprie.

Questo fa di lui un giudice troppo indulgente, secondo il parere della Curia, ed è guardato con sospetto dai confratelli. Siccome siamo nel 1600 e l’epoca è di quelle oscure e pericolose, il nostro Svampa si ritrova a dover svelare dei delitti in quel di Ferrara ed è aiutato dalla appariscente Margherita Basile, spia, artista e pure amante “anche” dell’Inquisitore, donna che pare non temere gli intrighi e i rischi correlati.

A queste due figure dobbiamo aggiungere Cagnolo Alfieri, in passato guardia del corpo di Girolamo Svampa e ora al servizio più o meno palese della fascinosa Margherita, e padre Francesco Capiferro, confratello e sodale (forse) del nostro protagonista.

Se state pensando a un classico, allontanatevi da Umberto Eco e guardate dalla parte di Alexandre Dumas (padre o figlio, non cambia molto); Simoni ci ha riportato ai Tre Moschettieri, rivisti e corretti. Che poi erano quattro, esattamente come le figure principali di questo romanzo.

E lo stile di Simoni richiama alla memoria proprio i feuilletons di fine Ottocento: ogni capitolo si conclude con una nuova suggestione da sviluppare più avanti, si socchiudono porte, si affacciano personaggi inquietanti, si intrecciano sentimenti e tradimenti.

Purtroppo, unico neo di questo romanzo, del feuilleton ha anche la fine, ovvero la non fine, perché l’autore ci rimanda senz’altro al prossimo libro per disvelare qualche arcano che lascia dichiaratamente in ombra. Non amo questo tipo di chiusura sospesa, ma devo farmela andare bene per forza, però mastico un pochino amaro.

In generale, comunque, il racconto risulta veramente appassionante e rapinoso, risveglia il lato più candido del lettore, trascinandolo in mondi lontani, in avventure cupe e cancellando inesorabilmente il presente. Per fortuna.

Anche lo stile liberty della copertina (creazione di Riccardo Falcinelli), pur non avendo attinenza temporale col romanzo, rende benissimo l’atmosfera a metà strada tra il demoniaco e l’onirico.

TRAMA

L’orgoglio intellettuale ha sempre procurato problemi a fra’ Girolamo Svampa, fin dai tempi in cui viveva a Roma. E le cose non sono migliorate nell’ex capitale estense, dove da poco è stato nominato inquisitore generale. Il suo carattere scontroso, incapace di empatia, non accenna a addolcirsi nemmeno davanti alla richiesta d’aiuto di una giovane aristocratica, che giura di essere stata posseduta carnalmente da un incubus. Liquidare la ragazza senza troppi riguardi si rivela però un grave errore. Proprio mentre i suoi nemici ordiscono contro di lui trame ogni volta più pericolose, lo Svampa deve far fronte a delitti che paiono legati a cause sovrannaturali. Ad affrontare insieme a lui queste acque inquiete ci sono la splendida Margherita Basile, amante, artista, spia, Cagnolo Alfieri, coraggioso uomo d’armi, e padre Francesco Capiferro, confratello dalla prodigiosa cultura. Anche se nemmeno degli amici bisogna mai fidarsi troppo.

 

4.8Overall Score

L'angelo di pietra

TRAME OSCURE SOFFOCANO FERRARA di BARBARA MONTEVERDI Nei gialli storici, la figura dell’Inquisitore non è nuova; neppure lo è per Marcello Simoni che ha molto pubblicato su questo argomento. ...

  • Trama
    4.5
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    4.8

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