Il sindacato dei poliziotti Yiddish

Il sindacato dei poliziotti Yiddish

Genere:
Editore:

Published: 03/09/2014

Format: Brossura

ISBN: 9788817076944

MONTAGNE RUSSE IN ALASKA

Questo è un noir davvero strano; ambientato ai tempi nostri, ma non proprio, catapulta il lettore in una atmosfera anni ’40 alla Mickey Spillane e quando si citano i cellulari sembra che si tratti di qualcosa fuori posto. Un distopico al contrario, davvero molto intrigante.

Il detective Meyer Landsman vive a Sitka, in Alaska, città con una grande comunità ebraica accolta durante la seconda Guerra Mondiale; si è accampato in un fatiscente albergo avvolto dall’odore di gasolio delle navi che transitano lungo il Golfo, tenta di ri-incollare i cocci della sua vita dopo un divorzio disastroso e la morte della sorella in un incidente aereo e si trova a dover svolgere le indagini sull’omicidio di un ospite assassinato nel medesimo albergo e questo lo porterà molto lontano. Storia avvincente e scrittura esageratamente bella.

Landsman tira fuori il portafoglio e infila un biglietto da venti ripiegato nella pushke di Elia. “Buona fortuna” gli dice. L’ometto solleva la sua pesante valigia e si incammina con passo strascicato. Landsman tende un braccio e lo afferra per la manica, con una domanda che gli si formula nel cuore, una domanda da bambino sull’antico desiderio che il suo popolo ha di una dimora. Elia si volta con un’aria di costumata circospezione. Forse questo Landsman è un piantagrane. Landsman sente la domanda defluire come la nicotina nel suo flusso sanguigno. “Che cos’ha in quella valigia, nonno?” chiede al vecchio “Sembra pesante”. “Un libro”. “Uno solo?” “Molto grosso.” “Una storia lunga?” “Lunghissima.”

Landsman e il suo compagno/cugino Berko iniziano un’indagine surreale in un mondo che non è esattamente come ce lo aspetteremmo. Gli ebrei di Sitka non hanno dove andare, Israele non esiste, i suoi abitanti ne sono stati cacciati nel 1948. E anche da qui, da un buco incistato in Alaska, presto dovranno andarsene: l’Alaska verrà restituita agli Stati Uniti e solo il 10% della popolazione ebraica potrà restare.

Ma gli uomini di legge tirano dritto per la loro strada e scavano dove nessuno vorrebbe, per capire le ragioni di un omicidio che ha come stigma il gioco degli scacchi e per scovare un assassino che persino le autorità locali sembrano disinteressate a cavar fuori dai cumuli di neve che si formano a ritmo continuo. Su tutto questo aleggia un’aria mistica, una voglia di appartenenza sempre cercata e sempre negata, un essere orfani sulla porta di casa che rende poetico e profondo il romanzo, nonostante il tono sia prevalentemente sarcastico.

Una folla di cappelli neri avanza lenta come un treno merci carico di dolore, dai cancelli del cimitero su per il fianco della collina, verso la fossa scavata nel fango. Una cassa di pino scivolosa si solleva e ridiscende su un flutto di uomini in lacrime (…). Rivalità, rancori, conflitti fra Sette, scomuniche incrociate, per un giorno tutto quanto è stato messo da parte perché tutti possano piangere un uomo che fino a venerdì scorso avevano dimenticato (…) Ogni generazione perde il Messia che non è riuscita a meritarsi.

Un libro da leggere con curiosità, mente e cuore aperti, oppure con cautela, intelligenza e senso critico, o ancora con un sacco di voglia di divertirsi provando sensazioni nuove. Insomma, tuffatevi in questo racconto come volete, ma tuffatevi subito. Buona traversata.

Traduzione: Matteo Colombo

5.0Overall Score

Il sindacato dei poliziotti Yiddish

MONTAGNE RUSSE IN ALASKA Questo è un noir davvero strano; ambientato ai tempi nostri, ma non proprio, catapulta il lettore in una atmosfera anni '40 alla Mickey Spillane e quando si citano i ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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