Chiudo la porta e urlo

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Published: 12/11/2024

Format: Brossura

ISBN: 9788804783299

PAOLO NORI, BALDINI E L’ARTE DI RACCONTARSI

di IRENE TORRE

Ufficialmente in questo libro Paolo Nori parla di Raffaello Baldini, uno dei più grandi poeti del nostro secolo, morto nel 2005, dopo aver racchiuso nel suo racconto di  Santarcangelo di Romagna il mondo intero.

Ma chi conosce la scrittura di Nori sa che, anche quando parte da altro, finisce sempre per parlare di sé. Non per egocentrismo, ma per quella sua particolare forma di narrazione che è insieme autobiografica e collettiva, un racconto di sé che diventa racconto di una lingua e di un modo di stare al mondo.

Il libro si apre con una citazione di Baldini che suona quasi come una dichiarazione di intenti: “La battaglia contro la coglionaggine comincia da se stessi.” È una frase che fa sorridere, ma contiene anche una verità esistenziale profonda. E sembra cucita su misura per Nori, che da anni porta avanti un’idea di scrittura senza paura di mostrarsi goffa, imperfetta, vulnerabile. Una scrittura che inciampa e poi si rialza, che si perde nei dettagli e proprio in questi trova il suo senso.

Chi ha letto altri suoi libri noterà che alcuni episodi, alcune riflessioni, certi aneddoti sono già apparsi altrove (la famosa nonna Carmela!). Nori si ripete, a volte. Ma non nel senso noioso del termine: si ripete come ci si ripetono le cose importanti, quelle che tornano in mente quando si è soli, o quando si parla con qualcuno che ci capisce. Si ripete come fanno gli amici, che ogni tanto ti raccontano la stessa storia, ma ogni volta con una sfumatura nuova, con un’intenzione diversa. E così, anche in questo libro, la ripetizione non toglie nulla alla bellezza del racconto, anzi, la rende più vera, più familiare.

Il rapporto con Baldini, in queste pagine, diventa un pretesto per parlare di poesia, ma anche di lingua, di dialetto, di senso del comico e del tragico. Nori si muove tra l’ammirazione e il dialogo, e ci consegna un ritratto affettuoso ma mai agiografico. Più che un saggio, è una conversazione continua con il lettore.

In definitiva, questo libro non è solo un omaggio a un grande poeta dimenticato da troppi, ma anche un altro tassello del mosaico narrativo di Paolo Nori: un autore che continua a raccontarci – a raccontarsi – con una sincerità rara .

Correlazioni: Se alla fine del libro, ci si ritrova con la voglia di ascoltare ancora la voce di Nori – quella scritta, ma soprattutto quella reale, con la sua inflessione parmense inconfondibile – è appena uscito per Chora Media il suo podcast “A cosa servono i russi”, un viaggio dentro la cultura e la letteratura russa, che in realtà è anche un altro modo per parlare dell’Italia, del presente, di noi.

TRAMA

Perché scrive nel bel dialetto di Sant’Arcangelo di Romagna? Ma no. Paolo Nori ci rammenta che è poeta enorme anche nel bell’italiano con cui il poeta ha sempre tradotto a piè di pagina i suoi versi. E quante storie si trascinano appresso quei versi, quante immagini suscitano, quanti personaggi, quanto universo c’è in quel mondo apparentemente piccolo. Come sua consuetudine, Paolo Nori attraversa l’avventura poetica di Baldini quasi come non ci fosse altro intorno, di sé facendo il filtro di una bellezza che viene su come da un fontanile e fa paura, perché ci lascia straniti. Ecco che – non diversamente da quanto è accaduto con Dostoevskij e Achmatova – l’immaginazione di Baldini si scioglie dentro quella di Nori, fatta com’è di caratteri e di accadimenti apparentemente minimi: i morti che “non dicono niente e sanno tutto”, gli uomini che invece di calarsi gli anni se li crescono, lo stare lì di una donna davanti alla circonvallazione per guardare “che passa il mondo”. Fra spinte e controspinte, fra il “cominciamo pure” e il “continuiamo pure” che ricorrono a battere il ritmo, impariamo che, sempre più, la scrittura di Nori è la messa a fuoco progressiva di un carattere, il suo: il suo essere “coglione”, il suo essere “bastiancontrario”, il suo essere “matto come un russo”, il suo essere innamorato di un poeta come Raffaello Baldini, il suo magone davanti alla casa dei Nori come fosse una scatola di bottoni, il suo stare a vedere la vita come va avanti a ogni svolto imprevisto dello stare al mondo.

4.5Overall Score

Chiudo la porta e urlo

PAOLO NORI, BALDINI E L'ARTE DI RACCONTARSI di IRENE TORRE Ufficialmente in questo libro Paolo Nori parla di Raffaello Baldini, uno dei più grandi poeti del nostro secolo, morto nel 2005, dopo ...

  • Trama
    4.0
  • Scrittura
    5.0

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