IL TEMPO GIUSTO DI BACCI PAGANO
Ci sono romanzi gialli e noir che si leggono da sempre, ci sono romanzi che servono per perderci nella loro evoluzione. Romanzi che ci raccontano il percorso di un autore. Romanzi come “Nel tempo sbagliato” di Bruno Morchio edito da Garzanti.
Leggere la nuova avventura di Bacci Pagano con la consapevolezza che dalla stessa penna è stato scritto il noir “Dove crollano i sogni” (nostra recensione) e immergersi nella lettura sapendo che sarà diverso, cambia l’approccio iniziale. Ma leggendolo, scorrendo le pagine ci si rende conto che quella penna non aveva perso quel piglio che mi aveva conquistato.
Siamo nel 1994, Bacci Pagano è in pieno cambiamento, una vita vecchia da rinnovare, ma lo è anche Genova, una città che decide di cambiare volto per darsi al turismo. Il protagonista di Morchio, genovese fino al midollo, la vive e la subisce la sua città. Anche in tutti i suoi cambiamenti che si riflettono in lui.
E in tutto questo cambiamento dei capisaldi del romanzo di Morchio, forse anche la protagonista “di pietra” sta cambiando vita?
Un giallo molto semplice, anche troppo per quanto riguarda la trama investigativa, ma molto forte e intricato nella sua veste di noir. Un noir viscerale che scorre nelle pagine e nei chilometri che Bacci Pagano macina nella sua (e ormai anche nostra) Genova. I chilometri di Bacci sono gli stessi che hanno percorso i genovesi che sentivano il vento del nuovo millennio avvicinarsi. Con tutte le problematiche sociali che il progresso non sente, ma che Morchio ci ricorda e mette in evidenza.
A bordo della sua fedele Vespa, Bacci Pagano cerca di scardinare i pregiudizi che animano Genova, lo fa passando dai night-club, ai migranti, dagli invisibili della società ai palazzi universitari. La lucidità di Bacci Pagano viene velata da uno sguardo più psicologico delle persone che incontra. Sguardo che gli nasconde la verità.
Il giusto incontro tra Morchio giallista e Morchio noirista, il romanzo perfetto che entra a pieno titolo nei miei 2 romanzi preferiti dello scrittore genovese. Dopo averci spezzato come il ponte Morandi in “Dove crollano i sogni”, anche in quest’avventura seriale di Pagano ci ricorda la capacità critica di una società che cambia.
Un romanzo sicuramente da leggere, per respirare l’aria di quell’epoca così importante per Genova e capire cosa perdiamo quando non guardiamo con l’occhio umano.
TRAMA
È un lunedì di maggio del 1994, Bacci Paganosi è appena separato, non può vedere la figlia e deve affrontare il doloroso trasloco di ufficio e abitazione. Alla porta del detective, in piena crisi di mezza età, si presenta un curioso personaggio che gli chiede di ritrovare la moglie scomparsa. Carlo Pizarro è uno spirito anacronistico, uno di quei singolari individui che coltivano il sospetto di vivere nel tempo sbagliato e il rimpianto di aver mancato per un pelo la propria personalissima età dell’oro. Ciononostante Pizarro, cresciuto in una famiglia modesta, ha conseguito una laurea in economia e si è arricchito con spregiudicate speculazioni finanziarie. Pagano comincia a indagare e, una dopo l’altra, incontra le persone che hanno conosciuto la fascinosa moglie del suo cliente, una giovane ucraina di nome Myra, ricercatrice universitaria e studiosa di Marziale. A poco a poco, si delinea la figura di una donna forte, geniale e determinata, cui fanno riscontro la pochezza e la meschinità del marito. La ricerca di Myra perde Bacci in un labirintico gioco di specchi che lo porterà lontano dalla verità. Sarà Mara, la sua fidanzata psicologa, a indicargli la strada per risolvere il caso, dimostrandogli ancora una volta quanto egli sia un «analfabeta dei sentimenti». Con un tocco da maestro, Bruno Morchio inverte il corso del tempo e regala ai lettori una nuova indagine del suo personaggio più amato, l’investigatore dei carruggi Bacci Pagano. Sullo sfondo di una Genova che ha avviato la sua metamorfosi da città operaia e industriale ad attrazione turistica affacciata sul nuovo millennio, Bacci dovrà farsi strada tra le mille sfaccettature della natura umana, tra vette di candido lirismo e abissi di miserevole abiezione.
Se volete vedere la nostra video recensione:
Nel tempo sbagliato
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