UN MACABRO PUZZLE LIVORNESE
Il primo impatto che l’ispettore Claudia Draghi ha con la Questura di Livorno non è certo dei migliori. E si che Claudia aveva investito tanto in quel trasferimento: una citta di mare tranquilla di una dimensione più umana rispetto alla metropoli da dove arrivava, l’odore e il colore del mare che si percepiva tra le strade dove la gente che si muoveva con calma, le avevano domato l’ansia che è propria di ogni cambio di vita e di abitudini.
Che fosse un trasferimento o una promozione l’importante era lasciarsi alle spalle il grigiore di Milano e il grigiore del suo passato. Eh si i colleghi e soprattuto il superiore non le riservano di certo una degna accoglienza. Da subito Draghi comprende che non può abbassare la guardia e che dovrà contare solo sulle sue forze, ma grazie al suo fiuto investigativo indiscusso riuscirà a crearsi una squadra che la segue e che le sarà indispensabile per la risoluzione del caso.
E’ inutile, il talento non puoi soffocarlo a vita, prima o poi viene a galla. Alla cattiva accoglienza sul posto di lavoro si aggiunge una vicina di casa anziana, rompiscatole e petulante e che tiene il volume della televisione talmente alto che lo si sente anche attraverso i muri! Ma non appena la signora Dina scopre che Claudia Draghi è una poliziotta inverte la rotta dei suoi atteggiamenti spigolosi e le si affida per la preoccupazione che la sta attanagliando da giorni: la sua badante Mihaela che era giunta in Italia come clandestina e le era stata assegnata da un’agenzia scelta dalla figlia Roberta, è scomparsa repentinamente senza più dare notizie.
Draghi mossa un po’ per compassione e un po’ per togliersi l’impiccio della presenza di Dina inizia a muovere i passi di un’indagine per fare luce sulla misteriosa scomparsa della badante. Ed è solo incastrando le varie tessere del puzzle che Draghi inizierà a vedere la luce…
Nel silenzio della notte è l’ultimo lavoro di Diego Collaveri che avevo conosciuto e seguito con la serie del Commissario Botteghi ed è una sfida che l’autore ha vinto con se stesso, perchè avrebbe potuto continuare comodamente a narrare le storie di Botteghi sapendo che avrebbe di sicuro riscosso il solito successo. Invece Diego si è messo in gioco narrando questa storia noir di donne invisibili, di stretta attualità, e che a tratti sembra prendere il la da alcune indagini giornalistiche e di cronaca.
Quante volte leggiamo o sentiamo notizie di gente che vive ai margini e che così come è arrivata improvvisamente sparisce senza lasciare traccia? Collaveri con eccellenza e delicatezza tratta un tema molto particolare e ti tiene incollato per arrivare in fretta a comporre questo strano puzzle e ti lascia a bocca aperta quando il puzzle è composto e ti ritrovi a vederne il risultato senza credere ai tuoi occhi.
La storia inzia lentamente ma dopo poche pagine inzia a far battere il cuore fino al colpo di scena delle ultime pagine, molto ben orchestrato e assestato quasi come un pugno nello stomaco al lettore. Come per la serie di Botteghi una protagonista indiscussa è senza ombra di dubbio Livorno che entra di prepotenza con i suoi colori, i suoi profumi, i suoi modi di dire coloriti, la sua Terrazza dal pavimento a scacchiera. Ogni pagina trasuda dell’amore e del rispetto che Diego Collaveri prova per la sua città.
E che dire della Jessica Fletcher dilettante con una passione morbosa per i poliziotti? Dina ha una passione per i poliziotti e una propensione per le investigazioni casalinghe che la porteranno anche a mettersi nei guai. Ma chi non vorrebbe avere una vicina o una nonna come la signora Dina? Anche l’ispettore Draghi saprà apprezzarla e valorizzarla e ne comprenderà il grande valore.
Una bella storia per niente scontata e molto originale.
TRAMA
La promozione a ispettore che ha portato Claudia Draghi nella città di Livorno non è servita a cancellare il suo passato. Malvista per i suoi precedenti e osteggiata dalla mentalità sessista del nuovo superiore, trova conforto nell’amicizia di Dina, attempata vicina burbera e impicciona, appassionata di polizieschi. L’improvvisa sparizione di Mihaela, badante dell’anziana, da poco in Italia e in cerca di una vita migliore, porterà le due donne a inciampare in un’organizzazione criminale che riduce in schiavitù donne invisibili arrivate come clandestine. Il ritrovamento di alcuni resti disciolti nell’acido darà un risvolto ancora più macabro al mistero della scomparsa di Mihaela. Aiutate da Luciano Martelli, un vecchio poliziotto impopolare, Claudia e Dina proveranno a risolvere il caso, ma un’amara sorpresa le attende nel silenzio della notte.
Nel silenzio della notte
UN MACABRO PUZZLE LIVORNESE Il primo impatto che l'ispettore Claudia Draghi ha con la Questura di Livorno non è certo dei migliori. E si che Claudia aveva investito tanto in quel trasferimento: ...