“Faresti meglio a mettere la sciarpa”

Inizia con questa raccomandazione della moglie questa nuova avventura del Commissario Maigret. E visto il mal di collo che affligge l’ormai anziano Maigret, probabilmente, la raccomandazione della saggia moglie è proprio azzeccata, considerato il clima che avvolge Parigi in questi giorni. Siamo al 3 novembre, il giorno dopo  quello dei morti dove una Maigret  ormai vecchio e stanco e vicino alla pensione si trova nuovamente sulla scena.

In tutta franchezza preferirebbe starsene nel suo ufficio a chiacchierare con un vecchio conoscente ma il dovere lo chiama: anche stavolta dovrà occuparsi di un omicidio. La vittima, il signor Lachaume era il direttore di un antico biscottificio di Parigi, uomo ricco e conosciuto in tutta la Francia. La famiglia della vittima sembra non collaborare per niente con il Commissario nella ricerca della verità.

Tutt’altro: alzeranno un muro di gomma che avvolgerà la verità che sarà non poco di ostacolo a Maigret il quale, però grazie al metodo che applica da ormai tanti anni ed all’encomiabile lavoro della sua squadra arriverà a scoprirla regalandoci un finale a sorpresa drammatico ma vero.

“Dopo tanti anni nella polizia, certo non credeva più a Babbo Natale, né alla morale edificante dei libri di favole e alle illustrazioni di Épinal, con i ricchi da una parte e i poveri dall’altra, gli onesti e i mascalzoni, e le famiglie modello riunite, come dal fotografo, attorno al patriarca sorridente”.

“Eppure, senza rendersene conto, ritornava spesso con la memoria alla sua infanzia, e davanti a certe realtà rimaneva scosso come un ragazzino”.

“Raramente lo era stato altrettanto. In casa Lachaume si era davvero sentito mancare il terreno sotto i piedi e ancora adesso aveva in bocca un sapore amaro e provava il bisogno di riprendere possesso del suo ufficio, di installarsi pesantemente dietro la sua scrivania, di accarezzare le sue pipe – come per assicurarsi dell’esistenza di una realtà quotidiana”

Di ostacolo all’indagine di Maigret ci sarà anche il giovane giudice istruttore Angelot che a tutti i costi vuole dimostrare l’inefficacia del “metodo Maigret” riportandolo e incalzandolo di continuo per rammentargli di attenersi alle procedure di legge. Ma l’abilità e la sagacia del Commissario Maigret avranno come sempre la meglio. Cinquantatreesimo episodio del famosissimo Commissario Maigret reso da Simenon in maniera sublime dove dipinge un Maigret, ormai a ridosso della pensione (mancano due anni) che è in grado di scandagliare l’animo umano nel profondo con una padronanza che lascia senza fiato.

Tra i tanti episodi ascoltati Maigret e i testimoni recalcitranti  è davvero straordinario, forse il migliore. Un duello tra il vecchio (Maigret) e il nuovo (Angelot), il confronto tra due mondi, due ideologie dove il lettore è condotto, tenuto per mano e si trova a parteggiare un po’ per il primo e un po’ per il secondo. Sullo sfondo sempre la Parigi fredda e piovosa come in tutti gli episodi di Maigret.

La conferma di Giuseppe Battiston è ancora una volta più che azzecata: voce profonda ed emozionante, un grande attore che dà voce a tutti gli episodi di Maigret e ci fa apprezzare le indagini più umane che giudiziarie che sono proprie del famoso Commissario.