UN FIL ROUGE CHE COLLEGA MUSICA, SCIENZA E SPIETATI CRIMINI
Quando un thriller inizia con un terribile segreto celato all’umanità, la suspense è garantita. Se poi il mistero si sposta su diversi piani storici e s’intreccia a personaggi realmente esistiti, l’effetto Dan Brown è assicurato.
“L’ultimo segreto di Paganini” ha una trama ben architettata: un concentrato di astuzie, sparpagliate da un autore abile nel creare una traccia enigmatica e coinvolgente. Il thriller si sviluppa in un
contesto di d’azione e avventura, supportato da una meticolosa ricerca storica e da solide basi culturali. Non a caso Davide Lazzeri, giallista esordiente, è in realtà un uomo di scienza; medico chirurgo ma anche appassionato di musica e storia.
Purtroppo è in queste qualità di studioso che si annida il difetto stilistico del romanziere. La scrittura risulta spesso didascalica, divulgativa, poco spontanea e lontana dalla fluidità narrativa che richiederebbe un giallo. In certi punti l’autore scivola proprio nel linguaggio formale da tesi, da pubblicazione scientifica, con una precisione da referto che è accettabile nella postfazione, ma risulta troppo rigida nel romanzo.
Tuttavia, vale assolutamente la pena leggerlo d’un fiato, per scoprire l’incredibile segreto nascosto tra le note di una storia che suona incredibile ma, in parte, non è soltanto leggenda.
L'ultimo segreto di Paganini
UN FIL ROUGE CHE COLLEGA MUSICA, SCIENZA E SPIETATI CRIMINI Quando un thriller inizia con un terribile segreto celato all'umanità, la suspense è garantita. Se poi il mistero si sposta su diversi ...