SANGUE E FOLLIA TRA LE NOTE DI BEETHOVEN

Siamo nel 1824 nella Vienna di Metternich, in piena Restaurazione, e dei giovani musicisti incrociano la loro strada con rivoluzionari, spie e sbirri per ascoltare la Nona sinfonia che Beethoven farà eseguire in città.

Il giovane Reiser, da poco orfano e disoccupato, si ritrova anch’egli in città e la sua vita subirà parecchi scossoni in brevissimo tempo. Cinquant’anni esatti più tardi, racconterà la sua avventura al nipote musicista.

Ecco qui un thriller storico che più storico non si può. E proprio a questo proposito consiglio vivamente di leggere la postfazione prima di affrontare il romanzo, perché chiarisce passaggi storico-politici che ai non addetti ai lavori potrebbero risultare piuttosto oscuri.

Poi, si tratta solo di affrontare una pagina dopo l’altra con lo spirito aperto ad ogni avventura, un po’ come si trattasse di un racconto di cappa e spada.

Gli zoccoli del cavallo picchiarono sulle tavole di legno. Il padre di Reiser, frusta alla mano, spronò l’animale ad avanzare. E di colpo l’immagine si trasformò in uno scenario così terribile  che a Reiser parve di essere piombato in un incubo. Il tratto di ponte già attraversato dalla carrozza si staccò dal resto della struttura. La ruota posteriore destra non trovò appiglio e la vettura scivolò all’indietro.

Lo stile narrativo è quello del feuilleton, cosa che si addice perfettamente alla struttura del racconto e mentre si palesano killer notturni e incontri segreti, il lettore viene anche avvicinato alla comprensione delle sinfonie di Beethoven che all’epoca erano di una modernità sconvolgente e spesso venivano fraintese.

Il grande musicista è uno dei personaggi di questo curioso giallo e ci viene presentato canonicamente sordissimo, impetuoso, scontroso, esagerato . Ma Buslau non ne ha soggezione e lo descrive con ironia, mostrandolo spesso inadeguato, incapace di capire il mondo attorno a sé, non tanto a causa del suo handicap quanto, piuttosto, alla totale concentrazione sulla sua musica, da cui è tiranneggiato.

Una lettura piacevole con qualche momento di suspense moderato da un eccesso di “precisione architettonica” nella struttura del racconto, come accade spesso con gli scrittori tedeschi, ma comunque divertente e fuori dagli schemi classici del giallo.

Traduzione: Rachele Salerno

Se vuoi ascoltare l’incipit letto da Barbara, eccolo qui: